SCENEGGIATURA
INT. CASA DELLA MEDIUM - SERA - EPOCA ATTUALE
Interno di una casa normale, localitĂ indefinita, periodo invernale, donna, circa quarantenne, sdraiata sul divano, avvolta in un piumone, con occhiali per lettura e pc portatile sulle gambe, intenta a scrivere. Ai suoi lati un gatto e un cane dormono placidamente.
Dopo aver scritto, soddisfatta, si accende una sigaretta e rilegge il testo.
Non ti ho, sei lontano, ancora sei lontano.
In questa vita e in quelle giĂ vissute, in amore siamo stati.
Ma tu quel legame allâimprovviso volesti rompere.
Adesso io che non ho te, voglio di te avere la tua Stilla, la tua mamma Stilla, perchĂ© solo con lei riuscirĂČ a vivere il tuo ricordo.
Improvvisamente si sente turbata, si toglie gli occhiali, si porta le mani davanti agli occhi, come per concentrarsi, resta ferma un attimo, poi di scatto, chiude il computer, spegne la sigaretta, afferra un foglio di carta ed una penna, comincia a scrivere come in trance.
Dopo aver scritto, ritorna in se, mostra gioia incontenibile nello sguardo, le tremano le mani, legge quanto ha scritto.
Piccola mia, non badare a ciĂČ che sono, attendi ciĂČ che sarĂČ. Non pensare a ciĂČ che mostro perchĂ© finito io sarei. Attendi come io fossi Luce e vedrai che il tempo sarĂ breve.
Oddio, non ci posso credere.
Oddio, non Ăš possibile.
Poi dal suo sguardo si comprende come sia passata dalla gioia al dubbio. Posa il foglio, si alza, va in cucina, beve del caffÚ e si accende una sigaretta. Tra di sé ripete
Non posso, non devo urlare.
Non posso, non devo urlare.
Si risiede nella stessa posizione, spegne la sigaretta, riprende il foglio e la penna e dice, scrivendo.
Padre. E vero quello che Ăš successo? Non sto sognando? Mi Ăš concesso veramente di parlare con la Stilla dellâuomo che amo? PotrĂČ finalmente sapere perchĂš?
(la parola PERCHEâ viene pronunciata con disperazione)
Dopo un attimo di concentrazione ricomincia a scrivere, quindi legge e le si illumina lo sguardo
Nellâaccettazione di Dio Padre Onnipotente Io anima pura del Cielo, consento che il Verbo sia stipulato fra due anime che molto vissero e tanto si amarono. SarĂ lâunione che il Cielo vuole.
Perché quest'amore di secoli sia finalmente verità assoluta. Perché vi sia infine cosÏ riconoscimento, perdono, amore.
Dopo aver letto, si ferma un attimo a riflettere, posa il foglio e la penna, riapre il computer, rimette gli occhiali, accende una sigaretta e scrive, leggendo ad alta voce
Amore mio, il miracolo Ăš avvenuto.
Ci Ăš concesso il dialo...