![Il suicidio demografico](https://img.perlego.com/book-covers/3006659/9788831617628_300_450.webp)
eBook - ePub
Il suicidio demografico
edoardo calogero
This is a test
- Italian
- ePUB (handyfreundlich)
- Ăber iOS und Android verfĂźgbar
eBook - ePub
Il suicidio demografico
edoardo calogero
Angaben zum Buch
Buchvorschau
Inhaltsverzeichnis
Quellenangaben
Ăber dieses Buch
L'umanità è destinata all'estinzione, o comunque ad un netto ridimensionamento, e questo avverrà tra pochi decenni, in alcune aree del pianeta sta già succedendo.
Non a causa di guerre nucleari o asteroidi giganteschi o virus letali impossibili da sconfiggere, come ipotizzato nei futuri distopici al cinema o nella letteratura bensĂŹ per la progressiva incapacitĂ degli esseri umani a riprodursi in un habitat deteriorato dai loro stessi simili.
Häufig gestellte Fragen
Wie kann ich mein Abo kĂźndigen?
Gehe einfach zum Kontobereich in den Einstellungen und klicke auf âAbo kĂźndigenâ â ganz einfach. Nachdem du gekĂźndigt hast, bleibt deine Mitgliedschaft fĂźr den verbleibenden Abozeitraum, den du bereits bezahlt hast, aktiv. Mehr Informationen hier.
(Wie) Kann ich BĂźcher herunterladen?
Derzeit stehen all unsere auf Mobilgeräte reagierenden ePub-Bßcher zum Download ßber die App zur Verfßgung. Die meisten unserer PDFs stehen ebenfalls zum Download bereit; wir arbeiten daran, auch die ßbrigen PDFs zum Download anzubieten, bei denen dies aktuell noch nicht mÜglich ist. Weitere Informationen hier.
Welcher Unterschied besteht bei den Preisen zwischen den Aboplänen?
Mit beiden Aboplänen erhältst du vollen Zugang zur Bibliothek und allen Funktionen von Perlego. Die einzigen Unterschiede bestehen im Preis und dem Abozeitraum: Mit dem Jahresabo sparst du auf 12 Monate gerechnet im Vergleich zum Monatsabo rund 30 %.
Was ist Perlego?
Wir sind ein Online-Abodienst fßr Lehrbßcher, bei dem du fßr weniger als den Preis eines einzelnen Buches pro Monat Zugang zu einer ganzen Online-Bibliothek erhältst. Mit ßber 1 Million Bßchern zu ßber 1.000 verschiedenen Themen haben wir bestimmt alles, was du brauchst! Weitere Informationen hier.
UnterstĂźtzt Perlego Text-zu-Sprache?
Achte auf das Symbol zum Vorlesen in deinem nächsten Buch, um zu sehen, ob du es dir auch anhÜren kannst. Bei diesem Tool wird dir Text laut vorgelesen, wobei der Text beim Vorlesen auch grafisch hervorgehoben wird. Du kannst das Vorlesen jederzeit anhalten, beschleunigen und verlangsamen. Weitere Informationen hier.
Ist Il suicidio demografico als Online-PDF/ePub verfĂźgbar?
Ja, du hast Zugang zu Il suicidio demografico von edoardo calogero im PDF- und/oder ePub-Format sowie zu anderen beliebten BĂźchern aus Sozialwissenschaften & Demographie. Aus unserem Katalog stehen dir Ăźber 1Â Million BĂźcher zur VerfĂźgung.
Information
Thema
SozialwissenschaftenThema
DemographieIL SUICIDIO DEMOGRAFICO
Quanti saremo, realmente, nel 2100?
di Edoardo Calogero
In Italia, nell' Annus Domini 2019 hanno visto la luce 435mila neonati ( il numero piĂš basso della storia della Repubblica).
Una di loro è Beatrice Calogero, mia figlia,
a lei dedico questo mio studio.
Le trasformazioni piĂš straordinarie della storia contemporanea sono quelle demografiche, anche se esse vengono quasi ignorate dai libri di testo. Quante righe occupano gli aspetti demografici, nelle centinaia di pagine di qualunque manuale di storia?
E quanti minuti ne occupano in classe, delle 60 ore annue di insegnamento della storia o di sociologia o di scienze biologiche, di medicina e altro ancora?
Eppure, il piĂš grande cambiamento nella storia contemporanea è lâaumento della popolazione mondiale, che nel corso del Novecento è passata da 1,6 a 6 miliardi, e a 7 nel 2011.
Ciò significa che nel ventesimo secolo la nostra specie è quadruplicata di numero, dopo avere impiegato oltre 100000 anni per arrivare, poco dopo lâinizio del XIX secolo, a un miliardo di esseri umani.
E quanti minuti ne occupano in classe, delle 60 ore annue di insegnamento della storia o di sociologia o di scienze biologiche, di medicina e altro ancora?
Eppure, il piĂš grande cambiamento nella storia contemporanea è lâaumento della popolazione mondiale, che nel corso del Novecento è passata da 1,6 a 6 miliardi, e a 7 nel 2011.
Ciò significa che nel ventesimo secolo la nostra specie è quadruplicata di numero, dopo avere impiegato oltre 100000 anni per arrivare, poco dopo lâinizio del XIX secolo, a un miliardo di esseri umani.
Questo ha rivoluzionato la vita del pianeta sotto ogni aspetto.
Il giorno della mia nascita, il 10 Marzo 1977 sulla Terra vivevano 4188 milioni di individui. Nel momento in cui scrivo la cifra ammonta a 7740. La proliferazione di enormi megalopoli, l'inquinamento ambientale, il cambiamento climatico in atto, la perdita di ecosistemi e l'estinzione di massa di flora e fauna, la quasi totalitĂ dei problemi che l'umanitĂ deve oggi affrontare si devono a questo aumento troppo repentino della popolazione, insostenibile per il nostro habitat.
Vivendo in pochi anni questo cambiamento epocale io, come tutti nella mia generazione, abbiamo dato per scontato che questo andamento sarebbe continuato in eterno, salvo distopiche catastrofi in stile hollywoodiano. Ad una analisi piÚ attenta ciò si rivela quanto di piÚ lontano dalla verità . Le previsioni basate su mere proiezioni statistiche che danno il numero degli esseri umani in ulteriore aumento nel corso del secolo XXI sono errate perchè non prendono in considerazione le dinamiche epocali in atto e le loro conseguenze. In realtà il trend di aumento demografico si è già interrotto in moltissime aree del mondo e, nel giro di una generazione, si invertirà in tutto il globo. Questa è l'incredibile scoperta che ho fatto avvicinandomi allo studio di questa affascinante quanto misteriosa materia.
Torniamo ad analizzare ciò che è avvenuto nel recentissimo passato.
Cosa è successo tra il 1950 e il 2010?
â La percentuale di popolazione urbana è salita dal 10% al 50% (e molto di piĂš nei paesi ricchi).
Il numero di figli per donna è diminuito quasi ovunque di due e anche di tre volte.
In molte parti del mondo, il numero di figli per donna è sceso da quattro-cinque a meno di due ( in Italia, per esempio).
La durata media della vita è raddoppiata, e di conseguenza la popolazione è sempre piÚ anziana.
Eâ profondamente mutata la distribuzione della popolazione mondiale. Ad esempio, la percentuale della popolazione europea su quella mondiale si è dimezzata, dal 25% al 12%, e continua a diminuire: secondo previsioni attendibili, sarĂ il 7,5% nel 2050;
Il numero di figli per donna è diminuito quasi ovunque di due e anche di tre volte.
In molte parti del mondo, il numero di figli per donna è sceso da quattro-cinque a meno di due ( in Italia, per esempio).
La durata media della vita è raddoppiata, e di conseguenza la popolazione è sempre piÚ anziana.
Eâ profondamente mutata la distribuzione della popolazione mondiale. Ad esempio, la percentuale della popolazione europea su quella mondiale si è dimezzata, dal 25% al 12%, e continua a diminuire: secondo previsioni attendibili, sarĂ il 7,5% nel 2050;
a quella data, lâAfrica avrĂ quasi il 22% della popolazione mondiale, mentre ne aveva meno del 9% allâinizio del Novecento.
Le enormi trasformazioni sopra elencate si spiegano con il concetto-chiave di âtransizione demograficaâ, definibile come il passaggio dal passaggio dal regime demografico tradizionale a quello moderno; ovvero da alti (cioè ânaturaliâ) a bassi (cioè âcontrollatiâ) livelli sia di feconditĂ che di mortalitĂ (soprattutto infantile).
Il regime demografico tradizionale è quello di tutte le società agrarie, dal Neolitico alla rivoluzione industriale.
PoichĂŠ le loro uniche fonti di energia motrice erano i muscoli, animali e umani (lâenergia eolica e idraulica dei mulini contribuiva appena per il 2%, e quasi per nulla nellâattivitĂ predominante, lâagricoltura), i figli rappresentavano lâinvestimento piĂš importante, prima come braccia da lavoro nei campi e poi, in assenza di sistemi pensionistici, come âbastone della vecchiaiaâ.
Il regime demografico tradizionale è quello di tutte le società agrarie, dal Neolitico alla rivoluzione industriale.
PoichĂŠ le loro uniche fonti di energia motrice erano i muscoli, animali e umani (lâenergia eolica e idraulica dei mulini contribuiva appena per il 2%, e quasi per nulla nellâattivitĂ predominante, lâagricoltura), i figli rappresentavano lâinvestimento piĂš importante, prima come braccia da lavoro nei campi e poi, in assenza di sistemi pensionistici, come âbastone della vecchiaiaâ.
Le donne generavano, mediamente, 5-6 figli, circa la metĂ dei quali moriva in etĂ infantile o comunque prima di arrivare allâetĂ adulta. Proprio lâalta mortalitĂ infantile induceva a unâalta procreazione, per cui la popolazione era composta in gran parte da giovani: la durata media della vita superava di poco i 30 anni, perchĂŠ tra i molti che nascevano pochi diventavano vecchi.
Nonostante il freno rappresentato dallâaltissima mortalitĂ , le societĂ agrarie tendevano perciò a crescere, ma in modo lento e discontinuo perchĂŠ le eventuali fasi crescita sostenuta (quali ad esempio i secoli X-XIII in Europa) erano invariabilmente seguite da drammatiche fasi di calo, dovute a carestie alimentari e a epidemie di malattie infettive. Come si è crudamente osservato, i molti figli erano una âbenedizioneâ per la singola famiglia contadina ma al contempo una âmaledizioneâ per lâinsieme della societĂ . Periodicamente, infatti, la crescita demografica si infrangeva contro il muro invalicabile del rapporto popolazione-risorse ambientali (e contro la âlegge dei rendimenti decrescentiâ dei terreni messi a coltura).
La transizione dal regime demografico delle societĂ agrarie tradizionali a quello attuale è legata a fattori â la rivoluzione agronomica, quella industriale e dei trasporti, il modello di vita urbano e processi a questi connessi, come la scolarizzazione e lâemancipazione femminile â riassumibili nel termine modernizzazione.
Come noto, essa iniziò in Inghilterra e si diffuse prima nellâEuropa occidentale e in Nord America, poi nel resto dâEuropa, in Giappone, Australia e Nuova Zelanda, ovvero in quelli che sono diventati i paesi economicamente avanzati del cosiddetto âNord del mondoâ. Solo in seguito, solo in parte, e con tempi e ritmi molto diversi, la modernizzazione si è estesa ai paesi poveri del cosiddetto âSud del mondoâ: Asia, Africa, America Latina.
Componente essenziale della modernizzazione, la transizione demografica si attua in due fasi. La prima fase, iniziata in Inghilterra e nel resto dellâEuropa occidentale nella seconda metĂ del Settecento, e nellâEuropa orientale e meridionale nel secondo Ottocento, provocò un intenso e prolungato aumento della popolazione.
Come noto, essa iniziò in Inghilterra e si diffuse prima nellâEuropa occidentale e in Nord America, poi nel resto dâEuropa, in Giappone, Australia e Nuova Zelanda, ovvero in quelli che sono diventati i paesi economicamente avanzati del cosiddetto âNord del mondoâ. Solo in seguito, solo in parte, e con tempi e ritmi molto diversi, la modernizzazione si è estesa ai paesi poveri del cosiddetto âSud del mondoâ: Asia, Africa, America Latina.
Componente essenziale della modernizzazione, la transizione demografica si attua in due fasi. La prima fase, iniziata in Inghilterra e nel resto dellâEuropa occidentale nella seconda metĂ del Settecento, e nellâEuropa orientale e meridionale nel secondo Ottocento, provocò un intenso e prolungato aumento della popolazione.
Ciò si spiega col fatto che la natalitĂ rimase alta ma la mortalitĂ diminuĂŹ, per diverse cause: la scomparsa della peste, lâaumento delle risorse alimentari, poi anche le migliorate condizioni igieniche delle cittĂ (a loro volta, effetti delle rivoluzioni agricola, industriale e dei trasporti).
Con unâalta natalitĂ e una mortalitĂ in calo, la popolazione europea aumentò molto e rapidamente tra il secondo Settecento e il 1914, tanto che in quel periodo quasi 60 milioni di europei emigrarono verso le Americhe e lâAustralia. Anche al netto di quellâenorme esodo, in un secolo e mezzo la popolazione europea passò da un quinto a un quarto della popolazione mondiale. Dallâ inizio del Novecento (anche prima, in Europa nord-occidentale; ma solo dopo la Prima guerra mondiale, nellâ Europa orientale e meridionale), iniziò la seconda fase della transizione demografica, cioè il progressivo rallentamento della crescita, fino al suo azzeramento. Va sottolineato che era il tasso di crescita a diminuire, non la popolazione in termini assoluti. Questa continuò a crescere, sia pur piĂš lentamente, per due motivi:
1) il calo della mortalitĂ consentiva a molte piĂš persone di vivere piĂš a lungo;
2) la minore crescita riguardava comunque una popolazione piĂš numerosa.
1) il calo della mortalitĂ consentiva a molte piĂš persone di vivere piĂš a lungo;
2) la minore crescita riguardava comunque una popolazione piĂš numerosa.
La crescita rallentò perchĂŠ, mentre proseguiva il calo della mortalitĂ (ora dovuto soprattutto ai progressi medico-sanitari), il modello di vita urbano-industriale portò gradualmente a rallentare anche la natalitĂ . Infatti, mentre per i contadini i figli costituivano giĂ dallâinfanzia preziose braccia da lavoro nei campi, in cittĂ diventavano bocche da sfamare, tanto piĂš costose quanto piĂš si diffondeva la
scolarizzazione obbligatoria e venivano posti limiti al lavoro minorile in fabbrica.
Il calo della natalitĂ fu anche un effetto del calo ...
Inhaltsverzeichnis
- IL SUICIDIO DEMOGRAFICO
Zitierstile fĂźr Il suicidio demografico
APA 6 Citation
Calogero, edoardo. (2020). Il suicidio demografico ([edition unavailable]). Youcanprint. Retrieved from https://www.perlego.com/book/3006659/il-suicidio-demografico-pdf (Original work published 2020)
Chicago Citation
Calogero, edoardo. (2020) 2020. Il Suicidio Demografico. [Edition unavailable]. Youcanprint. https://www.perlego.com/book/3006659/il-suicidio-demografico-pdf.
Harvard Citation
Calogero, edoardo (2020) Il suicidio demografico. [edition unavailable]. Youcanprint. Available at: https://www.perlego.com/book/3006659/il-suicidio-demografico-pdf (Accessed: 15 October 2022).
MLA 7 Citation
Calogero, edoardo. Il Suicidio Demografico. [edition unavailable]. Youcanprint, 2020. Web. 15 Oct. 2022.