Ephemerides Iuris Canonici
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In questo numero la parte monografica è dedicata al tema del Diritto matrimoniale e ai processi matrimoniali riformati da Papa Francesco, con contributi di H. Franceschi, J. Llobell, D. Salachas, M. A. Ortiz, L. Lacroce e B. Ejeh.
La rivista presenta inoltre un intervento dal titolo Stati confessionali e pluralismo religioso nella giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo del Prof. G. Feliciani, nonché due contributi di carattere storico di F. Marti e J. M. Cabezas Cañavate.

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Información

Año
2017
ISBN
9788865125298

JOAQUÍN LLOBELL - Questioni circa l’appello e il giudicato nel nuovo processo matrimoniale. (Con brevi considerazioni sul “Tavolo di lavoro” per l’Italia)

Nota al titolo [1]

Sommario: 1. Breve premessa personale sulla rifondazione del processo di nullità matrimoniale. – 2. Le peculiarità seguite nella produzione della normativa universale ed il “Tavolo di lavoro” per affrontare le principali questioni interpretative ed applicative relative alla riforma del processo matrimoniale (solo?) in Italia. – 3. Il realismo con cui Papa Francesco ha ritenuto opportuno abrogare l’obbligo della doppia sentenza conforme e l’importanza della certezza morale sulla “quaestio iuris” e sulla “quaestio facti”. – 4. La valorizzazione del diritto d’appello. – 5. L’evoluzione del sistema dell’esecutività della sentenza che afferma o nega la nullità del matrimonio. Il vigente diritto alla doppia sentenza conforme nel processo canonico di nullità matrimoniale. - 5.1. La cosa giudicata nelle cause di nullità matrimoniale e la decretale “Lator” di Alessandro III (a. 1159-1181). - 5.2. Il parziale ritorno del MI al sistema delle decretali previo a la Const. ap. “Dei miseratione” (a. 1741): il diritto di “appello” in terza istanza contro la sentenza di secondo grado non conforme a quella di prima istanza. Il tribunale competente. – 6. L’applicazione del MI can. 1679 per diverse sentenze emesse mediante la nuova legislazione. - 6.1. Le sentenze contrarie alla nullità del matrimonio. - 6.2. La conferma mediante decreto ex MI can. 1680 § 2 delle sentenze negative di prima istanza e delle sentenze di seconda istanza non conformi con quelle di primo grado. - 6.3. L’appellabilità delle sentenze della Rota Romana che dichiarano per la prima volta la nullità del matrimonio. – 7. Conclusioni.

Riassunto

Tra le numerose riforme introdotte dal m.p. «Mitis Iudex Dominus Iesus» hanno certamente grande rilevanza quelle relative all’appello delle sentenze ed al valore del giudicato. L’Autore offre una interessante lettura della nuova riforma anche alla luce delle più recenti indicazioni provenienti dal Tavolo di Lavoro promosso dalla CEI.
Abstract

Among the various reforms introduced by the m.p. «Mitis Iudex Dominus Iesus», the ones regarding the appeal of judgments and the value of adjudged matters are certainly very important. The Author offers an interesting study of the new reform, also in the light of the recent indications from the workshop promoted by the Italian Episcopal Conference (CEI).

Parole chiave: giudicato, appello, doppia conforme.
Keywords: adjudged matter, appeal, double conformity.

1. Breve premessa personale sulla rifondazione del processo di nullità matrimoniale

Questo contributo forma parte di uno studio più ampio e strutturato relativo ai nuovi processi di nullità matrimoniale. Si tratta di considerazioni certamente contenute, che richiamano altri testi da me elaborati, ma che svolgo a margine di altre pubblicazioni e conferenze richiestemi da stimati colleghi, il cui invito non ho voluto disattendere. Malgrado la generosità dei termini concessimi per la redazione del presente elaborato, gli impegni e gli incarichi sopraggiunti ed imprevisti non mi consentono di prendere in considerazione, se non in minima parte, i numerosi ed interessanti studi che stanno emergendo in materia, alcuni già pubblicati ed altri non ancora, anche se da me noti perché i loro Autori hanno avuto la gentilezza di inviarmeli prima che fossero stampati. Scusandomi fin d’ora per la scelta non proprio consona, mi vedo, pertanto, costretto a riprendere ed approfondire i temi di cui già mi sono occupato (richiamando in parte quanto da me già elaborato), senza però trascurare anche altri aspetti della riforma.
In occasione del convegno organizzato dalla Facoltà di Diritto Canonico della Pontificia Università Gregoriana (il 23 gennaio 2015), il Card. Francesco Coccopalmerio, dopo il suo intervento [2], informò i partecipanti che all’interno del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi [=PCTL], dicastero di cui è tutt’ora Presidente, era stata istituita (con l’approvazione di Papa Francesco) una commissione con finalità analoghe all’altra commissione eretta dallo stesso Santo Padre il 27 agosto 2014, per svolgere una semplificazione incisiva del processo di nullità matrimoniale, sempre nel rispetto ed a tutela dell’indissolubilità del vincolo coniugale [3]. La storia della commissione istituita all’interno del PCTL è piuttosto complessa ed ha inizio poco tempo dopo la promulgazione della Istr. «Dignitas connubii» (del 25 gennaio 2005) [4]. La nomina di Mons. Vincenzo Paglia a Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia (avvenuta il 26 giugno 2012 da parte di Benedetto XVI) determinò un importante stimolo per la Commissione del PCTL (soprattutto a partire dell’autunno del 2012), i cui lavori, tuttavia, vennero in seguito temporaneamente sospesi perché Papa Francesco (eletto il 13 marzo 2013, dopo la rinuncia di Papa Benedetto XVI al Ministero di Successore di Vescovo di Roma, resa nota l’undici febbraio 2013) decise di convocare un Sinodo dei Vescovi sulla famiglia [5], dapprima in Assemblea straordinaria (nell’ottobre 2014) e poi in altra ordinaria (nell’ottobre 2015). L’Assemblea straordinaria del Sinodo si concluse il 19 ottobre 2014, sicché la Relatio Synodi (del 18 ottobre 2014) già offriva dati sufficienti perché la Commissione del PCTL potesse riprendere i lavori sospesi, come in effetti avvenne cinque giorni dopo, il 24 ottobre 2014, con l’approvazione di Papa Francesco. Al Presidente del PCTL, già membro dell’altra Commissione eretta dal Papa due mesi prima (il 27 agosto 2014) per la riforma del processo matrimoniale, si riconosceva un ruolo di collegamento fra il lavoro di entrambe le commissioni [6].
Io sono stato membro della Commissione interna al PCTL e, con questo incarico, ho redatto un parere in cui – modificando una mia radicata e ferma convinzione [7] – ho proposto l’abrogazione dell’obbligo della doppia sentenza conforme pro nullitate per accedere alla celebrazione di un nuovo matrimonio. questo parere, con l’approvazione dell’autorità competente e con gli opportuni adattamenti, costituì il contenuto delle relazioni che tenni sia in occasione del convegno presso la Pontificia Università Gregoriana (il 22 gennaio 2015), sia in occasione del convegno organizzato dall’Associazione canonistica spagnola (l’8 aprile 2015), presso la Pontificia Università di Comillas a Madrid [8] . Il testo della relazione che esposi a Roma fu pubblicato nella rivista «Periodica» (edita dalla facoltà di Diritto Canonico della Pontificia Università Gregoriana) verso la fine di giugno 2015 [9] , vale a dire pochi mesi prima rispetto la divulgazione del M.p. «Mitis Iudex», firmato il 15 agosto e pubblicato il giorno 8 settembre [10] .
Mi permetto di evidenziare la sostanziale identità tra quanto io avevo sostenuto a proposito dell’abrogazione dell’obbligo della doppia sentenza conforme e le disposizioni contenute sia nel M.p. «Mitis Iudex» (e nel M.p. «Mitis et Misericors» per le Chiese orientali) sia nel Rescritto di Papa Francesco [11] per il quale il nuovo esame della causa innanzi alla Rota Romana non è possibile quando la sentenza esecutiva abbia permesso di fatto la celebrazione di un nuovo matrimonio in buona fede da parte dei coniugi [12]. Ciò nonostante, riconosco la sorpresa con cui ho accolto il nuovo processus breviordavanti al Vescovo diocesano. Si tratta di una tipologia processuale in cui confluiscono due differenti proposte raccolte nei “Lineamenta” (9 dicembre 2014), anteriori all’Assemblea sinodale ordinaria (dell’ottobre 2015) e fondate sulla “Relatio” con cui si concluse l’Assemblea sinodale straordinaria (il 18 ottobre 2014):

Un gran numero dei Padri ha sottolineato la necessità di rendere maggiormente accessibili ed agili, possibilmente totalmente gratuiti, i procedimenti per il riconoscimento dei casi di nullità. Tra le proposte si indicarono: l’eliminazione della necessità della doppia sentenza conforme, l’individuazione di una via amministrativa sotto la responsabilità del Vescovo diocesano, un giudizio sommario per i casi di nullità notoria... [13]

Della seconda proposta mi preoccupava l’uso che si sarebbe potuto fare dell’espressione (e ancor più del concetto) “via amministrativa”, applicata alle cause di nullità matrimoniale. L’accento “discrezionale” della potestà amministrativa contraddice in effetti l’essenziale natura “dichiarativa” (e mai “costitutiva”) di queste cause, potendo evocare la possibilità di cambiare la realtà, trasformando un matrimonio valido in uno nullo, e viceversa [14]. Inoltre, questa “amministrativizzazione” della procedura, legittimabile per la potestà giudiziale ed amministrativa (ordinaria e propria) di cui è titolare il Vescovo diocesano, potrebbe a sua volta comportare l’amministrativizzazione della terza proposta indicata dai Padri sinodali. In effetti, trattandosi di nullità notoria del matrimonio, la sua dichiarazione potrebbe non richiedere le garanzie proprie del processo giudiziale (volte ad assicurare la certezza morale della decisione sulla validità o nullità del matrimonio) e quindi essere affidata a titolari di potestà amministrativa privi della necessaria preparazione giuridica. Il problema consiste nel fatto che tali persone (titolari appunto di potestà amministrativa) sarebbero le stesse che, ad inizio causa, dovrebbero decidere la questione preliminare sulla notorietà della nullità, producendosi così una situazione tautologica. In ogni modo, si deve riconoscere che la normativa che regola il processus brevior rispetta il concetto di certezza morale [15], sicché le difficoltà appena richiamate possono ritenersi superabili.

2. Le peculiarità seguite nella produzione della normativa universale ed il “Tavolo di lavoro” per affrontare le principali questioni interpretative ed applicative relative alla riforma del processo matrimoniale (solo?) in Italia

In un saggio uscito a fine maggio 2016 [16] abbiamo già esaminato diversi dati normativi ed applicativi relativi ai due Motu proprio «Mitis iudex Dominus Iesus» (per la Chiesa latina) e «Mitis et misericors Iesus» (per le Chiese Orientali), entrambi firmati il 15 agosto 2015, però effettivamente pubblicati negli Acta Apostolicae Sedis nel giugno 2016. La lista di documenti pontifici [17] emessi va completata tenendone in considerazione altri come gli interventi della Segnatura Apostolica, i “Sussidio Applicativo” del MI predisposto dalla Rota Romana [18] e le risposte del PCTL. La Segnatura Apostolica si è rimessa talvolta al parere di periti e in ogni modo la pubblicità dei suoi interventi è dipesa dal volere dei destinatari degli stessi oppure dall’uso che ne ha fatto la qualificata dottrina [19]. Il PCTL, a sua volta, ha reso note, in un’apposita sezione della sua pagina web, i pareri formulati in risposta ad alcune questioni particolari sollevate sulla nuova procedura, (i cui destinatari rimangono anonimi). Si tratta comunque, come il PCTL segnala, di risposte da interpretare secondo i cann. 19 CIC e 1501 CCEO e quindi prive del valore formale di Risposta autentica, stando ai cann. 16 § 1 CIC e 1498 § 1 CCEO e all’art. 155 PB [20].
Certamente, in Italia, a causa della speciale organizzazione giudiziale introdotta nel 1938 da Pio XI col M.p. «qua cura» [21] per i processi di nullità matrimoniale (cui vanno affiancate altre modifiche precedenti il MI) [22], l’applicazione della nuova procedura si è mostrata particolarmente complessa e non priva di difficoltà. è in effetti significativa l’energica dichiarazione di Papa Francesco, a sostegno della nuova legge processuale:

Le leggi di riforma del processo matrimoniale succitate [MI e MEM] abrogano o derogano ogni legge o norma contraria finora vigente, generale, particolare o speciale, eventualmente anche approvata in forma specifica (come ad es. il Motu Proprio Qua cura, dato dal mio Antecessore Pio XI in tempi ben diversi dai presenti) [23].

Anche il “Tavolo di lavoro” istituito da Papa Francesco il giorno 1º giugno 2016 conferma quanto sia complicata l’esecuzione della riforma in Italia. Si tratta, in particolare, di un organismo di cui fanno parte i Moderatori dei Dicasteri della Curia Romana interessati (il Prefetto della Segnatura Apostolica, il Decano della Rota Romana ed il Presidente del PCTL) ed il Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana [=CEI] (Mons. Nunzio Galantino), al quale, insieme ai propri collabor...

Índice

  1. Copertina
  2. EPHEMERIDES IURIS CANONICI
  3. Indice dei contenuti
  4. PIETRO PAROLIN - L’impegno diplomatico come esercizio di giustizia e misericordia
  5. HÉCTOR FRANCESCHI - Il diritto della famiglia nella Chiesa. Approccio ad una rinnovata visione alla luce dell’Esortazione Apostolica «Amoris laetitia» di Papa Francesco
  6. BENEDICT NDUBUEZE EJEH - «Mitis Iudex Dominus Iesus»: obbiettivi, novità e alcune questioni
  7. JOAQUÍN LLOBELL - Questioni circa l’appello e il giudicato nel nuovo processo matrimoniale. (Con brevi considerazioni sul “Tavolo di lavoro” per l’Italia)
  8. MIGUEL A. ORTIZ - La valutazione delle dichiarazioni delle parti nelle cause di nullità del matrimonio
  9. DIMITRIOS SALACHAS - Riforma del processo canonico per le cause di dichiarazione di nullità del matrimonio nel Codice dei Canoni delle Chiese Orientali (Lettera Apostolica Motu Proprio «Mitis et Misericors Iesus»)
  10. LUIGI LACROCE - Il riconoscimento in Italia delle sentenze ecclesiastiche di nullità matrimoniale dopo la riforma del processo matrimoniale canonico introdotta con il M. P. «Mitis Iudex Dominus Iesus»
  11. GIORGIO FELICIANI - Stati e confessioni religiose: normative “privilegiative” e pluralismo dei culti nella giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo
  12. FEDERICO MARTI - Riflessioni sparse sulle Institutiones iuris canonici di Giovanni Paolo Lancellotti nel dibattito giuridico cinquecentesco attraverso la rilettura dell’Istitutionum Iuris Canonici Commentarium
  13. JUAN MANUEL CABEZAS CAÑAVATE - Una mirada histórico canónica al devenir del derecho penal canónico desde 1917 hasta nuestros días (II parte)
  14. Recensioni
  15. GIOVANNI LAJOLO, Una Chiesa tra sfide e speranza. Il respiro della diplomazia vaticana, Prefazione di Pietro Parolin, Marcianum Press, Venezia 2015, 453 pp.
  16. ELOY TEJERO, El evangelio de la casa y de la familia, EUNSA, Pamplona 2014, ISBN 978-84-313-3017-0, 292 pp.
  17. CARLO FANTAPPIÈ, Ecclesiologia e canonistica, Marcianum Press, Venezia 2015, 448 pp.
  18. M. NACCI, Chiesa e Stato dalla potestà contesa alla sana cooperatio. Un profilo storico giuridico, Quaderni di Apollinaris, 21, Lateran University Press, Roma 2015, 182 pp.
  19. Libri ricevuti