Network mixology
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Network mixology

Come attivare i tuoi contatti per vincere le sfide della nuova normalità

Umberto Gini

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Network mixology

Come attivare i tuoi contatti per vincere le sfide della nuova normalità

Umberto Gini

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Lockdown globale. Da un giorno all’altro tutti chiusi a casa. Come reagisce uno come me? Uno abituato a mettere insieme le persone, a lavorare con le persone? Ma soprattutto uno che sa bene quanto una buona squadra non solo possa farti superare qualunque tempesta, ma riesca anche a portarti in salvo migliorato e pronto a cogliere nuove opportunità?
Uno come, anche in lockdown, soprattutto il lockdown, continua ad aggregare e a fare squadra per continuare a vincere. L’ho fatto prendendo la mia rubrica e iniziando a chiamare, anzi a videochiamare.
Per oltre un mese ho fatto tutti i giorni delle dirette su Instagram con amici che provengono da mondi professionali totalmente differenti: chiacchierate brevi, trenta minuti per parlare del loro lavoro, dei cambiamenti che stanno avvenendo nella loro professione e, soprattutto per visualizzare insieme a loro le nuove opportunità e sviluppare le qualità necessarie per concretizzarle.
Ho chiacchierato con persone provenienti da contesti molto differenti, dall’attore al professore della Bocconi, dal creativo a New York al violinista della RAI che fa i concerti in balcone, dall’imprenditore digital al pittore. Oltre 40 chiacchierate.
Ne sono venuti fuori spunti vari e appassionanti. Soprattutto questo. Ne è venuta fuori tanta passione e per me un insegnamento importantissimo: basta solo la tua rubrica del telefono per mettere in piedi un network potente. Oggi non serve conoscere persone "importanti" ma basta creare rete con chi riesci a raggiungere e instaurare un dialogo costruttivo. Insomma, tutti noi abbiamo un network, la nostra rubrica del telefonino, questa usata correttamente può aiutarci a trovare le soluzioni per affrontare "la nuova normalità". Dato che ci sentiamo ripetere "nulla sarà come prima", per capire come sarà il dopo serve avere una visione ampia e non ristretta esclusivamente al proprio campo. Ed ecco allora l’idea di raccontare la mia esperienza e quella di chi, in questo ultimo mese, ha ragionato con me sull’equipaggiamento necessario alla ripartenza.
Idee ispiranti e un metodo semplice che consentirà a chiunque di trovare nelle proprie risorse la spinta necessaria a ripartire.
(Umberto Gini) Umberto Gini è nato da una famiglia di architetti appassionati d’arte a Palermo, nel glorioso 1978.
La sua indole manageriale si è rivelata subito, già all’asilo organizzava capannelli di compagni per rendere la merenda più movimentata.
La sua passione per l’aggregazione e il marketing lo ha portato a studiare Scienze della Comunicazione e poi a perfezionarsi conseguendo
l’EMBA al MIP, Politecnico di Milano.
Come Agente Generale Ina Assitalia ha vissuto a Torino per poi scegliere Milano come città ideale per essere il centro di connessione di mondi lontanissimi.
A Milano è stato proprietario e fondatore del primo bistrot italiano dedicato interamente alle erbe aromatiche: “Orto erbe e cucina”.
Ma a Palermo lo ricordano ancora come l’ideatore del sito internet BigOut, una sorta di precursore di Instagram.

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Información

Año
2020
ISBN
9788868741136
Troilo, “The cube”, 5.4x1.6m, acrilico su tela steso con le dita, 2014, Collezione privata Bologna.
CAPITOLO 1
NETWORK MIXOLOGY: UN METODO
Quando frequentavo l’EMBA spesso avevamo testimonianze di persone che avevano raggiunto un certo successo professionale, amministratori delegati di importanti aziende, dirigenti o imprenditori, tutti ci parlavano delle competenze necessarie a raggiungere determinate posizioni. Ricordo che noi studenti (considerate che in un master executive l’età media è di 35/40 anni), mentre loro parlavano, scorrevamo il nostro CV come si faceva da bambini con un album di figurine: ce l’ho, ce l’ho, mi manca. Sembra che bastasse completare l’album delle competenze per farcela.
Oggi guardando alle vite professionali di coloro che conosco e alla mia sono sempre più convinto che la stessa importanza che viene data alla propria formazione, dobbiamo darla alla creazione del nostro network.
In nessun corso di studi ci viene insegnato come fare network, nonostante siamo ben consapevoli che avere una rete di relazioni sia importante dal punto di vista affettivo, professionale e culturale; né durante la formazione primaria né durante quella universitaria questo tema viene affrontato con metodo, ognuno di noi si deve creare la propria cassetta degli attrezzi e capire come sviluppare la propria rete.
Nel mondo anglosassone come coltivare il proprio network si impara a scuola, come coltivare la propria rete è una materia di studio che si affronta con metodo e rigore.
In queste pagine vi racconterò come ho creato la mia e come, tramite l’applicazione di un semplice metodo, tutti possono trovare soluzioni e relazioni in modo piacevole ed efficace.
Regola numero uno: siate inclusivi.
Vi ricordate quando avevate 14 anni e il vostro gruppo di amici era il vostro vero e proprio clan? Cosa succedeva se uno del gruppo portava una sera un nuovo amico?
Si manifestava immediatamente diffidenza, in poche parole un rifiuto a prescindere, senza conoscerlo, senza saper nulla di lui, perché scattava immediatamente la paura che il nostro clan potesse modificarsi e questo non lo volevamo perché convinti che la forza stesse proprio nell’idea di gruppo ristretto.
Bene, non avete più 14 anni è il momento di fare l’opposto: accogliete e anzi siate propositivi per fare in modo di allargare il più possibile il clan. Pensate alla possibilità domani di aprire una nuova attività commerciale, cosa fareste per l’inaugurazione?
La terreste circoscritta ai vostri amici più intimi o direste a tutti i vostri conoscenti di portare altri loro amici così da fare arrivare più persone possibile a conoscere la vostra nuova attività? Ognuno di noi, come vi dimostrerò più avanti ha dei mondi, il mondo dello sport, il mondo dei colleghi, il mondo degli ex compagni di università e così via; normalmente tendiamo a mantenere i mondi scollegati uno dall’altro, “stasera esco con i colleghi del master”, “stasera sono con gli amici della corsa”. Pensate per un momento a cosa succederebbe se provaste a organizzare una cena con un paio di persone del mondo della corsa, magari quelli che stimate maggiormente, insieme a un paio di ex colleghi e così via, del buon vino a tavola e vedrete che in pochissimo tempo si crea la Network Mixology e scatteranno idee grandiose. Perché si creeranno connessioni inaspettate. Ed è proprio quello di cui c’è bisogno per affrontare i nuovi scenari.
Vi sarà capitato di andare a un evento con un collega, un amico o altre persone, la tipica scena è che si rimane con il proprio gruppetto quando ci sentiamo ripetere consigli del tipo “sedetevi accanto a gente che non conoscete”. Io invece vi consiglio di sedervi accanto a chi conoscete, soprattutto se siete particolarmente timidi. Ma usate chi conoscete già per abbattere la vostra timidezza ed entrare in contatto con altre persone.
A 23 anni mi ero spostato a Milano per un breve periodo e il mio sogno era andare a lavorare per la Diesel, un giorno in Triennale c’era la presentazione del nuovo spot, così con il mio amico Gerlando decidiamo di andare.
Gerla conosceva bene il mio sogno, così una volta finita la presentazione è andato da Antonella Rossi, direttrice marketing di Diesel, e le ha detto: «Questo mio amico sogna da sempre di lavorare per Diesel». L’ho conosciuta e la sera stessa le ho inviato il cv; dopo circa 5 mesi mi ha ricontattato per un posto che si era liberato. Nel frattempo, io ero tornato a Palermo e stavo sviluppando un progetto per me molto importante, perciò il sogno era diventato un altro.
Ma c’ero arrivato! Avevo vinto la timidezza grazie a Gerlando ed ero arrivato lì dove volevo.
Regola numero due: siate insistenti.
Vi è mai capitato di voler entrare in contatto con qualcuno e di non sapere come fare? All’inizio probabilmente giocate di sponda, cerco qualcuno che lo conosce per farmelo presentare e questo spesso non riesce perché sono in pochi coloro che sono pronti a spendersi per gli altri, spesso ci sentiamo dire “Si ora glielo chiedo” e poi scopriamo che non ci hanno neanche provato. Sono molte le persone che tendono a essere gelose dei propri contatti o semplicemente alle quali non piace chiedere, pensano di “disturbare”. Se avete capito che questa strada non spunta, questa è comunque sempre la prima strada da percorrere. Ma esiste un piano B: non abbiate timori di contattare direttamente chi vi interessa.
Come? Trovate l’indirizzo e-mail o direttamente attraverso LinkedIn, sia che si tratti di una figura dirigenziale che di un amministratore delegato, attivate un contatto diretto, ormai LinkedIn è utilizzato tantissimo e in modo diretto da tante figure di rilievo. Create un primo contatto. Se la persona che vorreste conoscere ha scritto qualcosa di interessante, un articolo o ha tenuto una conferenza e ha detto qualcosa che vi ha colpito, un messaggio che vi è piaciuto, non esitate a ringraziarlo e a complimentarvi per il suo lavoro, inviandogli magari una e-mail o un messaggio su LinkedIn. Questo può essere un modo per creare il primo contatto. Successivamente dovete studiare un approccio efficace, che possa portare valore alla persona alla quale vi rivolgete; se riuscirete in questo intento, siete realmente interessati e riuscirete in maniera trasparente a spiegare la motivazione che vi spinge a cercare proprio quella persona, tanto più il vostro interessamento sarà apprezzato e ciò potrà aprire più facilmente una nuova strada di relazione. Se non dovesse funzionare la prima volta, non demordete, a distanza di poco tempo riprovate, se non dovesse funzionare la seconda mandate un messaggio dove dichiarate che ci avete provato il più possibile e che vi dispiace non esserci riusciti.
Regola numero tre: salutate sempre.
Il saluto è degli angeli mi veniva detto quando ero piccolo, però poi abbiamo Facebook pieno di contatti e quando ci capita di incontrare per strada alcuni di questi giriamo la faccia in un’altra direzione per far finta di non esserci visti. Ci stiamo disabituando ai rapporti interpersonali diretti, siamo capaci di coltivare quelli mediati dalla virtualità, ma poi ci paralizziamo nella realtà.
Salutare sempre, è una regola non solo di buona educazione, che già non è scontata, ma è un passaggio fondamentale. Avete presente quando finisce un funerale? C’è la fila di persone che va a salutare i parenti a manifestare così la loro vicinanza, un momento toccante che però dobbiamo ammetterlo: non riguarda le persone realmente vicine alle famiglie del morto, ma la sua rete allargata di contatti, tutte quelle persone che sono state alla funzione in qualche modo per “dovere sociale”. Bene il momento dei saluti è il loro momento, il momento in cui si dice: «ehi, ci sono anche io! Sono venuto, ricordalo». Salutate e complimentatevi con coloro che raggiungono un nuovo successo, siate immediati in questo. Se un vostro amico o una persona che non conoscete, ma con la quale vi piacerebbe entrare in contatto, raggiunge un importante risultato, non esitate a mandargli un messaggio, un’email o una telefonata per complimentarvi per l’obiettivo raggiunto. Può essere la nuova posizione lavorativa che va a ricoprire (magari l’avete scoperta da LinkedIn, in questo caso evitate di unirvi ai tanti messaggi che la persona si troverà sotto al post della nuova attività ma inviate un messaggio personalizzato) o l’acquisizione che è riuscito a portare a termine o qualsiasi altra cosa che vale la pena di festeggiare. Così, se partecipate a una convention o una riunione e ci sono persone che reputate fondamentali per il vostro futuro professionale o persone con le quali volete entrare in contatto, approfittate di quel momento, la fine della riunione è il momento per andarle a salutare. Trovate la frase giusta da dire, ma non state troppo a temporeggiare su cosa dire nell’immediato, tanto il vostro interlocutore in quel momento è molto più centrato su sé stesso che su di voi. Ringraziatelo e basta, per dire qualcosa di intelligente e ragionato avrete tempo e modo di inviargli una mail. Un’azione non elimina l’altra, bensì la rafforza.
UN’INDICAZIONE DI METODO
E ora alcune indicazioni pratiche su come organizzare e gestire il vostro network partendo semplicemente dalla vostra rubrica telefonica.
  • Per prima cosa riporta la rubrica dello smartphone su un foglio Excel (puoi rendere il lavoro molto più ampio esportando anche i contatti di Facebook, Instagram e LinkedIn). Riscriverla, ti servirà a rivedere i nominativi, a visualizzare le persone, a renderti conto che non sono per nulla pochi. Ti compariranno una serie di nomi che non saprai associare a una faccia o riportare a una situazione. È bene che questo accada.
  • Accanto a ogni nominativo della tua rubrica vai a segnare la professione del contatto, i suoi interessi, o per quale motivo lo conosci: un po’ come nel gioco che facevamo da bambini “nomi cose e città” crea delle categorie. Ti renderai conto che diverse persone fanno parte di alcune macro-aree. Facciamo degli esempi. Se sei un runner molti dei tuoi contatti avranno a che fare con il mondo della corsa; i colleghi faranno parte del mondo del lavoro; se hai cambiato lavoro alcuni faranno parte del tuo lavoro precedente; altri ancora saranno vecchi compagni di scuola. Per i nomi che non ricordi puoi sempre usare LinkedIn e andare a verificare cosa fa chi. Analizzare la propria rubrica può essere utile non solo per affrontare questo momento di crisi, ma anche per capire come utilizzare al meglio il proprio network.
Una volta create le macro-aree, avrai acquisito familiarità con una serie di contatti che non ti ricordavi più di avere. Starai notando che diversi nominativi fanno parte di mondi totalmente diversi dai tuoi, e questa è la grande ricchezza.
Quando ho stilato la lista di coloro con i quali avrei voluto conversare in diretta su Instagr...

Índice

  1. IL LIBRO
  2. L'AUTORE
  3. INDICE
  4. PREFAZIONE
  5. INTRO
  6. QUALCHE NOTIZIA SU CHI SONO
  7. CAPITOLO 1
  8. CAPITOLO 2
  9. CAPITOLO 3
  10. CAPITOLO 4
  11. CAPITOLO 5
  12. CAPITOLO 6
  13. CAPITOLO 7
  14. CAPITOLO 8
  15. CAPITOLO 9
  16. RINGRAZIAMENTI
  17. NOTE
Estilos de citas para Network mixology

APA 6 Citation

Gini, U. (2020). Network mixology ([edition unavailable]). Fausto Lupetti Editore. Retrieved from https://www.perlego.com/book/2034467/network-mixology-come-attivare-i-tuoi-contatti-per-vincere-le-sfide-della-nuova-normalit-pdf (Original work published 2020)

Chicago Citation

Gini, Umberto. (2020) 2020. Network Mixology. [Edition unavailable]. Fausto Lupetti Editore. https://www.perlego.com/book/2034467/network-mixology-come-attivare-i-tuoi-contatti-per-vincere-le-sfide-della-nuova-normalit-pdf.

Harvard Citation

Gini, U. (2020) Network mixology. [edition unavailable]. Fausto Lupetti Editore. Available at: https://www.perlego.com/book/2034467/network-mixology-come-attivare-i-tuoi-contatti-per-vincere-le-sfide-della-nuova-normalit-pdf (Accessed: 15 October 2022).

MLA 7 Citation

Gini, Umberto. Network Mixology. [edition unavailable]. Fausto Lupetti Editore, 2020. Web. 15 Oct. 2022.