ICU, UN'AVVENTURA DI COOPERAZIONE
eBook - ePub

ICU, UN'AVVENTURA DI COOPERAZIONE

Sulle orme di Umberto Farri

Danilo Gentilozzi, Isabella Ceccarini, Piergiovanni Palla, Stefano Grossi Gondi

Compartir libro
  1. Italian
  2. ePUB (apto para móviles)
  3. Disponible en iOS y Android
eBook - ePub

ICU, UN'AVVENTURA DI COOPERAZIONE

Sulle orme di Umberto Farri

Danilo Gentilozzi, Isabella Ceccarini, Piergiovanni Palla, Stefano Grossi Gondi

Detalles del libro
Vista previa del libro
Índice
Citas

Información del libro

Dal 1966, l'Icu - Istituto per la Cooperazione Universitaria, realizza progetti in Africa, America Latina e Medio Oriente promuovendo l'autosviluppo delle popolazioni locali. La formazione, a tutti i livelli, è l'elemento fondante dei progetti dell'Icu. L'Istituto opera per lo sviluppo di iniziative sostenibili da un punto di vista economico, sociale e ambientale, con particolare riguardo a una migliore gestione delle risorse naturali, alla diffusione delle energie rinnovabili e al ra?orzamento dei servizi, anche sanitari. Ove necessario, fornisce aiuto alle popolazioni locali e rifugiate in contesti di emergenza e post-emergenza.Umberto Farri e l'Istituto per la Cooperazione Universitaria (Icu) costituiscono un binomio indissolubile. Ed è la loro storia che viene raccontata in questo libro. Farri era un sognatore che sapeva dare concretezza ai sogni, ispirato dalla volontà di creare condizioni di umana giustizia, emancipazione e solidarietà tra le persone e a livello globale. Un sognatore impegnato a creare ponti tra le civiltà e le persone che ebbe un'intuizione determinante: realizzare progetti di cooperazione collegati al settore dell'istruzione con la convinzione che lo sviluppo, per essere e?cace e duraturo, non dovesse essere calato dall'alto ma dovesse adattarsi alle diverse realtà e culture locali. Ma soprattutto capì che era importante formare intellettuali, tecnici e professionisti locali che poi fossero in grado di camminare da soli. Tutto questo è stato possibile grazie alla ricchezza umana di Umberto Farri e alla sua indiscussa capacità di stabilire relazioni con e tra le persone. Il futuro dell'Icu? È tutto da scrivere, procedendo nel solco della mission pensata dal suo fondatore.

Preguntas frecuentes

¿Cómo cancelo mi suscripción?
Simplemente, dirígete a la sección ajustes de la cuenta y haz clic en «Cancelar suscripción». Así de sencillo. Después de cancelar tu suscripción, esta permanecerá activa el tiempo restante que hayas pagado. Obtén más información aquí.
¿Cómo descargo los libros?
Por el momento, todos nuestros libros ePub adaptables a dispositivos móviles se pueden descargar a través de la aplicación. La mayor parte de nuestros PDF también se puede descargar y ya estamos trabajando para que el resto también sea descargable. Obtén más información aquí.
¿En qué se diferencian los planes de precios?
Ambos planes te permiten acceder por completo a la biblioteca y a todas las funciones de Perlego. Las únicas diferencias son el precio y el período de suscripción: con el plan anual ahorrarás en torno a un 30 % en comparación con 12 meses de un plan mensual.
¿Qué es Perlego?
Somos un servicio de suscripción de libros de texto en línea que te permite acceder a toda una biblioteca en línea por menos de lo que cuesta un libro al mes. Con más de un millón de libros sobre más de 1000 categorías, ¡tenemos todo lo que necesitas! Obtén más información aquí.
¿Perlego ofrece la función de texto a voz?
Busca el símbolo de lectura en voz alta en tu próximo libro para ver si puedes escucharlo. La herramienta de lectura en voz alta lee el texto en voz alta por ti, resaltando el texto a medida que se lee. Puedes pausarla, acelerarla y ralentizarla. Obtén más información aquí.
¿Es ICU, UN'AVVENTURA DI COOPERAZIONE un PDF/ePUB en línea?
Sí, puedes acceder a ICU, UN'AVVENTURA DI COOPERAZIONE de Danilo Gentilozzi, Isabella Ceccarini, Piergiovanni Palla, Stefano Grossi Gondi en formato PDF o ePUB, así como a otros libros populares de Didattica y Biografie in ambito educativo. Tenemos más de un millón de libros disponibles en nuestro catálogo para que explores.

Información

Editorial
Ares
Año
2021
ISBN
9788892981423

1
ANNI SESSANTA, NASCE L’ICU

Lo sviluppo economico degli anni postbellici, conosciuto come “miracolo italiano” per l’impegno di ricostruzione vissuto e realizzato, aveva messo in luce le carenze diffuse dei sistemi di istruzione a tutti i livelli. Non ultimo, di un’alta formazione sclerotizzata, ricalcante procedure obsolete, affidata a un corpo docente inadeguato alle richieste di una società in rapida trasformazione.
Negli anni Sessanta, quando iniziò l’avventura dell’Istituto per la Cooperazione Universitaria, si avvertiva ormai l’urgenza di rifondare le istituzioni accademiche per fronteggiare una domanda in considerevole crescita. Era necessario un salto di qualità che accompagnasse i tentativi di riforma normativa che si susseguivano senza esiti significativi, una riscoperta cioè di quella idea di università che aveva contrassegnato la nascita delle università in Europa.
Nel 1966 Umberto Farri, non ancora quarantenne con esperienza di direzione di residenze universitarie, propose a un ristretto numero di docenti di atenei italiani, europei ed extraeuropei di associarsi per mettere a frutto esperienze e relazioni personali al fine di una collaborazione intellettuale e professionale nel campo delle istituzioni universitarie.
In Perù nel 1968
La finalità dell’Istituto sorto da quella intuizione fu di favorire a livello internazionale «i rapporti di cultura tra i diversi paesi, principalmente attraverso la cooperazione nel settore dell’istruzione». Cooperazione che si espresse subito in forme di collaborazione fra singoli docenti e realtà accademiche tutte con l’intento – esplicitato nello statuto – «di favorire la funzione di ricerca e di servizio dell’università a favore della società».
Già nel primo anno di attività l’Icu, con Farri nel ruolo di segretario generale, promosse iniziative di particolare rilievo che tracciavano le future linee operative: un convegno internazionale sulla cooperazione universitaria, la presentazione del progetto innovativo di una facoltà di Medicina da realizzare nella città dell’Aquila, un seminario internazionale su questioni latino-americane. Nello stesso anno 1967 l’Icu acquistò la personalità giuridica con l’erezione in ente morale.
Gennaio 1967, Villa Falconieri a Frascati. Al tavolo dei relatori Giovanni Gozzer e David Sperling
Il convegno internazionale
Era opportuno quanto prima far incontrare i docenti che avevano aderito al progetto esposto loro in contatti informali da Farri, per conoscersi, scambiare informazioni sui reciproci campi di ricerca e insegnamento, al fine di tracciare un primo programma di iniziative.
Nella cornice di Villa Falconieri a Frascati, sede del Centro Europeo dell’Educazione, i partecipanti furono accolti il 30 gennaio 1967 dal presidente dell’Icu, il giovane docente di Ingegneria chimica Luigi Fortina. Nel suo indirizzo di saluto ricordò loro come l’Istituto volesse rispondere «ad aspirazioni, progetti e desideri da tempo presenti nella coscienza di giovani studiosi, ricercatori e docenti nelle università».
Nell’adottare pochi mesi prima i principi della cooperazione culturale internazionale, l’Unesco aveva messo in rilievo «i valori che per la loro natura sono atti a creare un clima di amicizia e di pace, accordando particolare importanza all’educazione morale e intellettuale della gioventù». All’aspetto nobilmente umano della cooperazione – affermò Fortina – si sarebbe ispirato l’Icu intraprendendo una vasta gamma di iniziative: «noi tutti avvertiamo l’urgenza di dare alla cooperazione universitaria non solo indirizzi tecnici più vivi, ma anche una dimensione profondamente umana che realizzi tra gente dell’università e nell’università una pedagogia di mutua comprensione».
Il convegno fondativo dell’Icu si articolò su relazioni di esperienze universitarie negli Stati Uniti, Regno Unito, Africa Orientale, nonché di primi tentativi di cooperazione accademica con l’Europa di Messico, Filippine, Cile, Giappone. Al termine di quattro giorni di lavori fu approvato un documento programmatico che definiva le iniziative per gli anni 1967-1970.
Una facoltà di Medicina innovativa
Da anni operava nella città dell’Aquila una Libera Università con le facoltà di Magistero, Ingegneria, Scienze matematiche, fisiche e naturali. Erano assenti in tutta la regione abruzzese gli studi di medicina. Il prof. Paride Stefanini, chirurgo di fama internazionale, titolare alla Sapienza di Roma della cattedra di Clinica chirurgica, volle creare un libero Istituto, iniziando con un triennio biologico-propedeutico dalle caratteristiche fortemente innovative anticipatrici della riforma degli studi medici che solo dopo diversi anni sarebbe stata introdotta in Italia.
Umberto Farri nel 1968 in uno dei primi viaggi in Perù, insieme a Paolo Basurto e Paride Stefanini
Il 14 maggio 1967 il progetto fu presentato alle autorità cittadine e della regione, all’ambiente della sanità e dell’istruzione superiore: fu la seconda iniziativa dell’Icu in quel primo anno operativo, coerente con l’idea di studi universitari al servizio di un territorio e di una società che ne erano sprovvisti e con caratteristiche innovative (numero programmato, servizio di tutorato per gli studenti, etc.).
La tavola rotonda, introdotta e moderata dal prof. Stefanini, vide come relatori alcuni suoi giovani assistenti e ricercatori che sarebbero poi diventati prestigiosi docenti: Carlo Casciani, Piero Paleani Vettori, Giulio Cinotti e Raffaello Cortesini, che sarebbe stato a lungo presidente dell’Icu a partire dagli anni Settanta.
Il progetto della Facoltà di Medicina aquilana divenne presto realtà con l’inizio dei corsi nell’anno accademico 1969-1970.
I discenti sono i veri protagonisti delle attività didattiche e in genere della formazione universitaria. Da questa consapevolezza e sull’onda della contestazione giovanile che iniziava a investire le aule degli atenei di tutto il mondo, Umberto Farri lanciò gli Incontri universitari, dal 1968 per alcuni anni con la partecipazione solo di studenti di paesi europei, poi di tutti i continenti. Una storia anche questa, protrattasi nei decenni del XX secolo, di cui riferiamo nel capitolo 2.
L’università e la cooperazione allo sviluppo
I principi della cooperazione culturale alla base dell’atto di fondazione dell’Icu trovarono un’applicazione già pochi anni dopo nei programmi di cooperazione nel settore educativo di cui avrebbero beneficiato atenei e istituzioni formative del Terzo Mondo. Di tali programmi, affidati dal Ministero degli Affari Esteri ad enti riconosciuti idonei a operare nei paesi in via di sviluppo, l’Icu fu uno dei principali realizzatori nel corso di tre decenni.
La platea di Villa Falconieri
Gli incerti equilibri politici, profondamente segnati dalla divisione del mondo in blocchi contrapposti, spingevano l’Occidente ad affrontare con urgenza lo sviluppo delle società di Africa, America Latina, Asia, privilegiando l’istruzione in generale e quella superiore in particolare.
Si trattava, a seconda dei contesti geopolitici, di contribuire alla realizzazione di nuovi atenei e alla valorizzazione di quelli esistenti, evitando modelli imitativi delle istituzioni proprie dei paesi sviluppati e perseguendo nel medio periodo l’obiettivo di formare una classe dirigente autoctona, ponendo un freno al brain drain.
L’azione dell’Icu si rivolse dapprima all’America Latina per poi estendersi a Paesi dell’Africa e dell’Asia.
Il modello operativo si andò definendo progressivamente per essere poi concettualizzato sulla base delle esperienze compiute. Gli attori di questa azione furono docenti, giovani laureati, volontari in un servizio alternativo al servizio militare sino a quando la leva fu obbligatoria.
l seminari sull’America Latina
Fin dai mesi successivi al Convegno di Frascati l’Istituto iniziò ad occuparsi dell’America Latina.
All’Aquila si svolse un Seminario sui problemi di quel Continente «allo scopo di consentire a studenti e giovani professionisti latino-americani attualmente in Europa uno scambio di esperienze e di informazioni con colleghi europei».
Esempio quindi della cooperazione universitaria auspicata nel congresso di gennaio fu il confronto con la realtà di paesi molto prossimi per radici culturali.
Vi parteciparono diplomatici e professori latino-americani in qualità di docenti; i lavori si articolarono in tre gruppi, statistico, economico ed educativo, quest’ultimo con riguardo al ruolo dell’università.
Dal 1967 al 1971 si ripeté con la modalità del seminario l’analisi degli aspetti riguardanti la società di quel continente che l’Icu avrebbe privilegiato a partire dagli anni Settanta per i suoi programmi di cooperazione universitaria.

2
NEI GIOVANI IL FERMENTO DELLA SOCIETÀ: I CONGRESSI UNIV

Il 1968 è stato un anno fatidico per la società italiana e internazionale. Un anno che non si potrà più cancellare dalla storia del mondo e che verrà ricordato come l’anno della “frattura” tra le tradizioni e la modernità, nel solco di una rivalità che non tarderà a produrre i suoi frutti nel clima sociale degli anni successivi.
Il 1968 è stato anche l’anno in cui fu inaugurata la prima edizione dei Congressi Universitari Internazionali, denominati sino al 1978 “Incontri Universitari Europei-European University Meeting” e poi Univ quando iniziarono a partecipare giovani di continenti extraeuropei.
L’idea di un congresso in cui i protagonisti fossero gli studenti Universitari che si riunivano intorno a un argomento nacque nella mente di Umberto Farri già all’inizio degli Anni Sessanta.
Farri guardava al mondo universitario con lungimiranza e, negli anni della contestazione, vide un’occasione in più per manifestare l’intervento sapiente della Provvidenza divina nella storia del mondo.
Le energie giovanili si dimostravano schiette, autentiche e potevano offrire un apporto costruttivo e fecondo di azioni e di idee per l’intera società.
Farri incorporò questa idea all’interno dell’Icu (nato appena due anni prima) e il 9 aprile 1968 si rad...

Índice