Dieci piccoli indiani
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Dieci piccoli indiani

Agatha Christie, Beata della Frattina

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Dieci piccoli indiani

Agatha Christie, Beata della Frattina

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Información del libro

Dieci persone, ospiti di una villa su un'isola, cominciano a morire una dopo l'altra, uccise da un misterioso, implacabile assassino che si trova fra loro. Un "classico" della Christie (1891-1976) tradotto in tutte le lingue.

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Información

Editorial
Mondadori
Año
2010
ISBN
9788852014574

Dieci piccoli indiani

1

In un angolo dello scompartimento fumatori di prima classe, il signor Wargrave, giudice da poco in pensione, tirò una boccata di fumo dal sigaro e scorse con interesse le notizie politiche del «Times». Poi, depose il giornale sulle ginocchia e guardò fuori dal finestrino. Il treno correva attraverso il Somerset.
Diede un’occhiata all’orologio: ancora due ore di viaggio.
Ripensò a quello che i giornali avevano scritto su Nigger Island. Anzitutto, la notizia dell’acquisto fatto da un milionario americano appassionato di crociere in panfilo, e la descrizione della casa moderna e lussuosa che aveva costruito su quella piccola isola al largo della costa del Devon. La sfortunata circostanza che la terza moglie del milionario soffrisse il mal di mare aveva portato alla vendita della casa e dell’isola. Numerosi annunci erano apparsi bene in vista sui giornali. Poi, la notizia che isola e casa erano state comperate da un certo signor Owen. Da quel momento, erano cominciati i pettegolezzi nelle rubriche mondane. Nigger Island era stata acquistata da Gabrielle Turl, la famosa diva di Hollywood, che voleva passarvi qualche mese in incognito… Un cronista, che si firmava “L’Ape operaia”, aveva insinuato invece che si trattava di un rifugio per qualche personaggio di sangue reale. “Il Perdigiorno” sosteneva che l’isola era stata comprata per la luna di miele di un giovane Lord che si era finalmente arreso a Cupido. “Giona” affermava di sapere che l’aveva acquistata l’Ammiragliato per compiervi misteriosi esperimenti segreti. Insomma, Nigger Island era diventata l’argomento del giorno.
Il giudice Wargrave si tolse di tasca una lettera. La grafia era quasi illeggibile, ma alcune parole risaltavano con inaspettata chiarezza:
Carissimo Lawrence… da tanti anni non ho sue notizie… deve venire a Nigger Island… un luogo incantevole… tante cose da dirle… i vecchi tempi… comunione con la natura… crogiolarsi al sole… alle 12.40 da Paddington… ci incontreremo a Oakbridge. Sempre sua
Constance Culmington
La firma era adorna d’uno svolazzo.
Il giudice Wargrave cercò di ricordare con esattezza quando avesse visto per l’ultima volta Lady Constance Culmington. Dovevano essere trascorsi sette, otto anni. A quell’epoca, la nobildonna era andata in Italia per crogiolarsi al sole e vivere a contatto con la natura e i contadini. Wargrave aveva poi saputo che aveva proseguito il viaggio fino in Siria con l’intenzione di arrostire a un sole più caldo e di vivere a tu per tu con la natura e i beduini.
Constance Culmington, rifletté il giudice, era proprio il tipo di donna capace di comprare un’isola, circondandosi di mistero. Dondolando leggermente la testa, come se volesse approvare la propria logica, Wargrave si lasciò prendere a poco a poco dal sonno…
Vera Claythorne, in uno scompartimento di terza classe dove avevano preso posto altri cinque viaggiatori, appoggiò la testa allo schienale e chiuse gli occhi. Faceva molto caldo, in treno, quel giorno. Sarebbe stato piacevole l’arrivo al mare. Aveva avuto davvero un colpo di fortuna, trovando quel posto. Quando una ragazza cerca un impiego per le vacanze, è quasi sempre destinata a sorvegliare uno sciame di ragazzini; i posti di segretaria sono molto più difficili a trovarsi. Perfino l’agenzia non le aveva lasciato troppe speranze.
E poi era arrivata quella lettera:
Ho avuto il suo nome dall’agenzia di collocamento femminile, che la raccomanda in modo particolare, perché vi è conosciuta personalmente. Le corrisponderò volentieri lo stipendio che chiede, e l’aspetto, per iniziare il lavoro presso di me, il giorno 8 agosto. Il treno parte alle 12.40 da Paddington. Troverà qualcuno a riceverla alla stazione di Oakbridge. Accludo cinque sterline per le spese.
Una Nancy Owen
Sul bordo superiore del foglio era stampato l’indirizzo: “Nigger Island, Sticklehaven, Devon”.
Nigger Island! I giornali non avevano parlato d’altro, in quegli ultimi tempi. Chiacchiere e insinuazioni interessanti. Ma, probabilmente, avevano lavorato di fantasia. Comunque, la casa era stata costruita da un milionario, e si diceva che fosse quanto di meglio si potesse desiderare in fatto di lusso.
Vera Claythorne, stanca dopo un faticoso anno scolastico, pensava: “Fare la maestra di ginnastica in una scuola di terz’ordine non è davvero una fortuna. Se per il prossimo anno potessi trovare un posto in una scuola decente…”. E poi, con un senso di freddo al cuore, si disse: “Eppure, dovrei accontentarmi del posto che ho. Dopotutto, la gente non vede di buon occhio una persona che è stata protagonista di un’inchiesta giudiziaria… anche se il magistrato inquirente ha riconosciuto la sua innocenza”.
Il magistrato si era anzi complimentato per la sua presenza di spirito e per il coraggio dimostrato. L’inchiesta non sarebbe potuta andar meglio. E la signora Hamilton era stata gentilissima con lei… Solo Hugo… ma non voleva pensare a lui.
A un tratto, nonostante il caldo afoso dello scompartimento, rabbrividì e l’idea del mare non le sembrò più così piacevole. Un’immagine le si presentò chiara alla mente. La testa di Cyril che appariva e spariva, trascinata verso gli scogli dalla corrente… E lei aveva nuotato a larghe bracciate per raggiungerlo, sicura della propria abilità di nuotatrice, ma altrettanto sicura che non sarebbe arrivata in tempo…
Il mare… il suo profondo azzurro… le mattine passate distesa sulla sabbia… Hugo… Hugo che diceva di amarla… Ma non doveva pensare a Hugo…
Aprì gli occhi e guardò accigliata l’uomo che le sedeva di fronte. Alto, abbronzato, con gli occhi chiari piuttosto ravvicinati e la bocca arrogante, quasi crudele. “Scommetto” pensò “che ha visto luoghi e cose interessanti, molto interessanti…”
Philip Lombard giudicò la ragazza che gli stava davanti con un solo rapido sguardo degli occhi mobilissimi. “Molto carina… con un non so che di maestra di scuola, forse… Un tipo freddo” si disse, una che certo sapeva il fatto suo, in amore e in guerra. Non gli sarebbe spiaciuto sfidarla a una schermaglia.
Corrugò la fronte. No, basta con certe sciocchezze. Doveva pensare agli affari, al suo lavoro.
Ma quale sarebbe stato, precisamente, il suo lavoro?
Quell’ebreo si era comportato in modo misterioso. «Prendere o lasciare, capitano Lombard.»
Lui aveva detto, soprappensiero: «Centocinque sterline, eh?».
Lo aveva detto con tono indifferente, come se centocinque sterline non significassero nulla per lui, mentre gli rimaneva appena, alla lettera, qualche spicciolo per un ultimo pasto decente. E aveva capito che quell’ebreo non si era lasciato ingannare. Questo è il guaio con gli ebrei, non si può ingannarli in fatto di denaro: loro sanno.
Poi, con lo stesso tono indifferente, aveva chiesto: «Non può darmi altre spiegazioni?».
Isaac Morris aveva scosso energicamente la piccola testa calva. «No, capitano Lombard, l’affare mi è stato prospettato semplicemente così. Il mio cliente sa che la sua reputazione è quella di un uomo che può affrontare qualsiasi caso di emergenza, e può affrontarlo bene. Io sono autorizzato a consegnarle centocinque sterline se lei si impegna a recarsi a Sticklehaven, nel Devon. La stazione più vicina è Oakbridge, dove troverà una persona che l’accompagnerà a Sticklehaven. Una lancia a motore la trasporterà quindi a Nigger Island. Là si terrà a disposizione del mio cliente.»
«Per quanto tempo?» lo aveva interrotto Lombard, brusco.
«Una settimana al massimo.»
Tormentandosi i baffetti, il capitano Lombard aveva soggiunto: «È sicuro che non ci sia niente di… illegale?». E aveva fissato l’altro con uno sguardo acuto.
Era apparsa l’ombra d’un sorriso sulle labbra carnose del signor Morris, mentre rispondeva: «Se le verrà proposto qualcosa d’illegale, lei sarà perfettamente libero di fare marcia indietro».
E poi quell’untuosa canaglia aveva sorriso apertamente. Come se sapesse molto bene che nel passato di Lombard la legalità non era stata sempre una condizione sine qua non
Le labbra di Lombard si curvarono in una smorfia che voleva essere un sorriso. Accidenti, qualche volta l’aveva scampata per un pelo. Ma ce l’aveva sempre fatta. Non c’era niente, in realtà, davanti a cui si fosse mai tirato indietro… No, proprio niente. E si ripromise di godersi il soggiorno a Nigger Island.
In uno scompartimento dov’era vietato fumare, la signorina Emily Brent sedeva rigida, nella sua posa abituale. Aveva sessantacinque anni e disapprovava qualsiasi forma di rilassatezza. Suo padre, un colonnello della vecchia scuola, era stato sempre molto severo per quanto riguardava il portamento. La giovane generazione era vergognosamente rilassata: nel portamento e in tutto il resto
Avvolta in un’aura di rigidezza e di inflessibili principi, la signora Brent sedeva nell’affollato scompartimento di terza classe e trionfava sulla scomodità e sulla calura. Tutti facevano tante storie per qualsiasi inezia, al giorno d’oggi! Esigevano l’iniezione anestetica prima di farsi cavare un dente, ingoiavano sonniferi se non potevano dormire, volevano poltrone e cuscini, e le ragazze portavano vestiti audaci che fasciavano troppo il corpo, e se ne stavano seminude sulle spiagge, d’estate. Le labbra della signorina Brent si serrarono. Le sarebbe piaciuto dare una lezione a certa gente…
Ripensò alle vacanze estive dell’anno prima. Quest’anno, però, le cose sarebbero state ben diverse. Nigger Island…
Rilesse mentalmente la lettera che ormai sapeva a memoria.
Cara signorina Brent,
spero che si ricordi di me. Siamo state insieme alla pensione di Belhaven in agosto, qualche anno fa, e sembrava davvero che avessimo molte affinità, noi due.
Ora apro una pensione di mia proprietà in un’isola sulla costa del Devon. Sono convinta di poter offrire finalmente un soggiorno dove si possa gustare una buona cucina familiare e incontrare brava gente all’antica. Niente nudità, niente grammofono in funzione per tutta la notte. Sarò davvero lieta se potrà fare in modo di passare le vacanze estive a Nigger Island, senza alcuna spesa, naturalmente, come mia ospite. Sarebbe d’accordo per i primi di agosto? Magari, se non ha niente in contra...

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