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Guida alla traduzione del testo latino
Emanuela Andreoni Fontecedro, Marco Agosti, Claudio Senni
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Guida alla traduzione del testo latino
Emanuela Andreoni Fontecedro, Marco Agosti, Claudio Senni
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Lo scopo di questa Guida Ăš quello di proporre ai docenti un metodo che possa acilitare la traduzione di un testo in prosa scritto in latino, esponendo con finalitĂ eminentemente didattiche il modello di descrizione della lingua latina formulato 30 anni fa da Emanuela Andreoni Fontecedro e usato come tecnica di traduzione.
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Oui, vous pouvez accĂ©der Ă Guida alla traduzione del testo latino par Emanuela Andreoni Fontecedro, Marco Agosti, Claudio Senni en format PDF et/ou ePUB ainsi quâĂ dâautres livres populaires dans Languages & Linguistics et Translating & Interpreting. Nous disposons de plus dâun million dâouvrages Ă dĂ©couvrir dans notre catalogue.
Informations
Sous-sujet
Translating & Interpreting1. Verbo â Modo indicativo tempi infectum [sum e i verbi copulativi; 4 coniugazioni regolari; attivo / passivo ]
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1. Verbo â Modo indicativo tempi infectum[1] [sum e i verbi copulativi; 4 coniugazioni regolari; attivo / passivo[2]]
Sum e gli altri verbi copulativi
Â
Con copula (cioĂš qualcosa che si âattaccaâ: cfr. *co-apio) si intende quel tipo di verbo che âsi attaccaâ a aggettivi o sostantivi dando cosĂŹ insieme la significanza dello stato o dellâazione contenuta nella frase: si parla perciĂČ di predicati nominali, poichĂ© il verbo si esprime nellâintesa con il nome.
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Tali verbi, detti appunto copulativi, sono:
verbi effettivi o trasformativi di uno stato come âessereâ (quando non Ăš predicato verbale), âsembrareâ, âdiventareâ etc.: sum, fio, evado, nascor, (per)maneo, videor, appareo,exorior e sim.
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e i passivi di verbi:
elettivi: creor, eligor, deligor, legor, designor, declaror, renuntior, e sim.
estimativi: iudicor, habeor, ducor, reperior, invenior, cognoscor, intellegor e sim.
appellativi: vocor, nominor, appellor, salutor, dicor, e sim.
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Nel modello i verbi copulativi sono da inquadrarsi a tutti gli effetti come bivalenti e conseguentemente la parte nominale (sostantivo o aggettivo) in sede di decodifica viene identificata come A2.
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[1]
Ă appena il caso di sottolineare che una descrizione del verbo nella lingua latina non puĂČ non basarsi sulla ben nota distinzione fra tempi derivati dal tema dellâinfectum e tempi derivati dal tema del perfectum, richiamata giĂ da Varrone (l.L. 9, 96-101; 10, 33.48).
[2]
Con la diatesi attiva e passiva Ăš scontata la spiegazione anche dei verbi deponenti, morfologicamente sovrapponibili ai secondi e per la decodifica secondo il modello Andreoni Fontecedro in tutto e per tutto identici ai primi.
2. Nome I e II declinazione
Di fronte alla presenza di un sostantivo in una frase latina lo studente dovrĂ preliminarmente individuare la declinazione di appartenenza per desumerne il caso e quindi la funzione svolta allâinterno della frase stessa.
NellâeventualitĂ , abbastanza frequente, in cui un sostantivo presenti una forma che corrisponde a piĂč di un caso sarĂ ovviamente lâanalisi della diatesi, della forma e, in fase di ricodifica, della semantica del verbo della frase a indicare la funzione svolta dal sostantivo non âunivocoâ[1].
[1] A questo proposito segnaliamo che il vocativo potrebbe essere escluso dallâelenco delle possibili alternative in tutte quelle frasi che non siano compatibili con il particolare contesto in cui questo caso risulta presente, vale a dire i discorsi diretti, lo stile epistolare, le allocuzioni e simili.
2.1. Aggettivo 1a classe
Ă la parte del discorso che ricopre per lo piĂč il ruolo di Circostante.
Dal punto di vista della gerarchia allâinterno della frase lâindividuazione di un aggettivo in fase di decodifica deve spingere lo studente a cercare il sostantivo cui si riferisce, tenendo conto del fatto che lâaggettivo concorderĂ in genere, numero e caso.
In mancanza di un sostantivo cui lâaggettivo si possa riferire la prima alternativa da prendere in considerazione Ăš che lâaggettivo sia sostantivato, eventualitĂ particolarmente frequente nei casi di aggettivi di genere neutro.
LABORATORIO DI DECODIFICA
Petreius tuba signum dat (Sallustio, de coniuratione Catilinae 60)
Individuato in dat (da do, das, dedi, datum, dare) il verbo della frase[1], dallâanalisi nominale risulta che Petreius (da Petreius, i m.) Ăš nominativo singolare; tuba (da tuba, ae f.) nominativo/vocativo/ablativo singolare; signum (da signum, i n.) nominativo/accusativo/vocativo singolare.
La constatazione che Petreius puĂČ essere unicamente nominativo singolare impone di considerarlo il soggetto della frase (A1), come si puĂČ dedurre sempre con certezza nei casi di un nome proprio di persona che morfologicamente puĂČ essere solo nominativo singolare, e quindi di escludere la stessa funzione tanto per tuba che per signum, che potrebbero â se nominativi â costituire dei Cr di Petreius.
A questo punto Ăš sufficiente cercare sul dizionario dare: scoprendo che Ăš transitivo, per signum bisogna preferire lâopzione che sia accusativo, perchĂ© in questo modo si va a completare la valenza del verbo transitivo, al quale â se presente un elemento nominale compatibile â va sempre assegnato lâA2.
Lâalternativa di tuba tra vocativo e ablativo va risolta a favore di questâultimo visto che il vocativo Ăš un caso presente solo in frasi con verbi alla 2a persona, ovvero in contesti allocutori propri di orazioni, epistole e simili (cfr. n. 13): poichĂ© lâablativo non Ăš un caso richiesto dalla valenza del verbo dare bisogna quindi concludere che tuba Ăš unâespansione (E). Solo in fase di ricodifica, ovvero quando di tuba sarĂ noto il significato (âtrombaâ), potrĂ essere esclusa lâipotesi che sia nominativo (e quindi CrA1).
Germani agriculturae non student (Cesare, de bello Gallico 6, 22)
Individuato in student (da studeo, es, studui, -, studeÂŻre) il verbo della frase, dallâanalisi nominale risulta che Germani...