Le donne del posdomani 1
Si sta scrivendo sulla donna. Si scriverĂ sempre troppo e mai abbastanza su questa materia. Su ciĂČ che essa Ăš per gli uomini, su ciĂČ che essa Ăš rispetto a se stessa.
Ma nessuno forse ha mai pensato ad un suo lato meraviglioso (capite, ho scelto apposta questo aggettivo forse un poâ esagerato, perchĂ© sono io stessa una donna) â dunque nessuno ha pensato a mettere in luce la sua importanza mondiale dopo la guerra.
La guerra ci ha scosse come gli uomini.
Inutile ripetere, che in questo istante milioni di donne hanno assunto â al posto di uomini lavori che fin ora si credeva solo uomini potessero eseguire â riscuotendo salari che fin ora il lavoro onesto della donna non aveva mai saputo ottenere. Sono utili ora, le donne, utilissime: sentii dire lâaltro giorno ad un imboscato: « Se le donne non ci fossero, a questâora la guerra sarebbe finita. »
Guardate dunque quale importanza si riconosce loro apertamente, superano da molto tutto ciĂČ che le femministe le piĂč femministe potevano sperare. E se anche dopo la guerra dovranno ricedere agli uomini molte delle possibilitĂ che ora amministrano come un capitale in prestito: il campo ristretto loro si Ăš in tutti i modi allargato e non diventerĂ mai piĂč unilaterale come prima.
Ma tutte queste sono vecchie costatazioni.
Le novitĂ della situazione nuova s'inaugureranno dopo la guerra.
Dopo la guerra, quando milioni di uomini ritorneranno presso le loro compagne che hanno lasciate in lacrime, deboli come bimbe di fronte allo strazio delle separazioni, paurose come educande davanti alla vita che ora bisogna affrontare da sole. Gli uomini allora troveranno donne che la guerra ha scosse come ha scosso gli uomini.
Quelli che ritornano saranno accolti dallâappassionata tenerezza che nessuna metamorfosi sociale potrĂ mai distruggere nel cuore della donna che ama veramente, ma troveranno in queste donne non la passione delle bambole vanitose ma quella; di compagne temprate dalla grandiositĂ del tempo, creature coscienti del loro compito presente e futuro: di mantenere cioĂš viva lâenergia del paese.
Quelli che hanno combattuto da anni e che ritornano stanchi, troppo stanchi forse per voler riguadagnare il tempo offerto alla patria, riaccenderanno le loro energie alla volontĂ di quelle loro compagne che sono rimaste a casa e che hanno lavorato anchâesse da anni...
E quelli che prima della guerra erano bravi fannulloni e chiacchieroni oziosi, quelli che per prudenza o paura amavano starsene a casa, consumando le loro rendite in pace, travolti ora loro malgrado dallâingranaggio ferreo del dovere militare, ritornando sentiranno che accanto alle anime delle loro donne temprate dalla grandiositĂ del tempo, non vi Ăš piĂč margine per riprendere lâesistenza di prima, per ripiombare nella sterilitĂ dellâozio giocondo.
Sentiranno che i fiumi dâItalia aspettano i ponti, le pianure di Italia aspettano la selva dei fumaiuoli, nei torrenti dâItalia dormono forze infinite che aspettano le braccia di coloro che ritorneranno, per operare accanto alle loro donne.
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(1917)
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Risposta a Jean-Jacques...
Come si seducono le donne.
Donne - Amore - Bellezza.
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Signora â o signorina,
Lei chiede: « PerchĂ© uomini superiori sâinnamorano con maggiore facilitĂ di donne stupide e belle, che di donne superiori ma brutte? »
Il futurismo, che Ăš il ritorno franco, aperto e coraggioso alla natura la piĂč naturale immaginabile risponde: Smettiamola di spaccare lâumanitĂ in uomini e donne, (divisione che mi sembra balorda come se ci venisse in mente di dividere il genere umano in biondi o in bruni) â ma incominciamo a dividerlo in individui superiori, forti, intelligenti, sani, validi, contrapposti ai deficienti cretini monchi fiacchi.
Questa nuova spartizione metterĂ le anime in pace e permetterĂ nuove valutazioni della natura umana, che per ora sâinfrangono troppo spesso allâinsuperabile ostacolo della divisione secondo i sessi.
Messo il problema in questa nuova luce, la sua domanda « perchĂ© non solo le donne ma anche gli uomini sâinnamorano facilmente di persone dellâaltro sesso belle » troverĂ la sua risposta semplice e naturale: perchĂ© tanto tra uomini che tra donne si trovano individui che son presi maggiormente dal fascino fisico di un altro individuo che dalle qualitĂ morali nascoste dentro lâinvolucro di un corpo malfatto che non colpisce i sensi.
Lei vede, anche qui uguaglianza tra uomini e donne. â Siamo alla vigilia dĂŹ rivoluzionamenti non solo politici sociali geografici, ma anche sulla soglia di profonde metamorfosi psicologiche, sessuali, erotiche. Ă merito del Futurismo di essere alla testa di ogni metamorfosi liberatrice, atta a ingrandire ogni problema fino agli sconfinati confini dellâInfinito, e perciĂČ: non piĂč ristrette polemiche: perchĂ© gli uomini â perchĂ© le donne... â ma constatazione futuristicamente complessa: innamorarsi di un bel viso, puĂČ succedere a chiunque!
Ă contenta? â Lo spero. Come spero che un giorno non si dirĂ piĂč: sĂŹ, benissimo, ma Ăš una donna, O: sĂŹ, benone, ma Ăš un uomo. â E si giudicherĂ un individuo cosĂŹ: « Ăš un cretino » oppure: « ha ingegno ».
Lei vede, non sono femminista,
â Sono unâ« ista », per cui la prima parte della parola ancora non Ăš trovata.
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(1917)
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Perché la borghesia sia meno noiosa
Le colonne della libera Italia Futurista, creata per tutte le frenetiche iniziative di avanguardia spirituale, davvero non sono il luogo adatto â nĂ© Ăš questa la mia intenzione â per fare la rĂ©clame di un principio contrario a quello democratico. Dico che la borghesia Ăš noiosa non per mettere in rilievo i pregi di un altro ceto, ma per parlare della sua povertĂ di fantasia â della scarsezza di formazioni colorite, varie, che rende le grandi cittĂ dâItalia relativamente semplici e che fanno le piccole cittĂ dâItalia addirittura delle tombe...
à perché la borghesia Ú noiosa...
Essa che rappresenta la forza sociale, industriale commerciale intellettuale del paese, conta tra i milioni di teste di cui Ăš composta, innumerevoli individui di enorme valore. La sua giovane e sana vitalitĂ si sta manifestando in successi positivi palpabili, materiali, sorgente viva di ricchezza, destinata a gareggiare nellâavvenire con le industrie estere. Ma lâattivitĂ sua non ha saputo ancora penetrare nelle sottili diramazioni delle raffinatezze spirituali: la maggior parte della borghesia vive, lavora e muore senza avere acquistata la sensazione dei valori astratti...
Conosco uomini che si son fatti da soli, con tenace energia e con iniziativa coraggiosa, le loro fortune o le loro clientele, ma che si limitano allâinteressamento per la loro professione ignorando la spinta frenetica per arricchire la propria personalitĂ e il loro ambiente di valori non utilitari ma astratti â Vivono placidamente senza essere mai tormentati dai molteplici problemi che fanno vibrare lâUniverso, unilateralmente assorbiti dalla giusta ambizione di riuscire nei loro affari, ma serenamente infischiandosi di tutto ciĂČ che va al di lĂ delle loro zone materiali. â Vivono onestamente, valorosamente, materialmente, ma non aspirano a coltivare tra di loro individui prismatici...
PerciĂČ non esiste, nella borghesia italiana, una torrenziale moltitudine di tipi o di forme di vita, non si creano nuovi spunti, nuovi bisogni e nuovi impulsi, variopinte possibilitĂ che farebbero aggrovigliare caleidoscopicamente i centri roventi, stordenti delle cittĂ italiane...
La borghesia italiana Ăš semplice, nel senso puro, buono morale e sano della parola, come in quello limitato, mancante di aria, povero di vibranti elementi di slancio cerebrale. Il perno attorno al quale girano i suoi milioni di cervelli Ăš la trinitĂ ; la casa â i figli â gli affari.
Quando il bene Ăš troppo abbondante, puĂČ diventare anche un male. LâunilateralitĂ degli interessi crea sterilitĂ di fantasia, stasi delle aspirazioni, causata da questo regime esageratamente prudente. Penso ad un adulto robusto che si nutre esclusivamente di latte, invece di godersi ogni tanto una bella scampagnata che gli fa bollire il sangue nelle vene.
La media delle esistenze borghesi si mantiene su di un livellĂČ sproporzionatamente basso e semplice in confronto alle sue effettive possibilitĂ finanziarie. Non si Ăš destata ancora la coscienza del dovere astratto di consumare ciĂČ che alcuni valorosi cervelli creano. E non si Ăš svegliato il gusto e il bisogno di manifestarsi su grande scala.
Per questo unico lato bisogna che la borghesia vada ancora per un poâ ad imparare dallâaristocrazia... Se vi sono iniziative di beneficenza in grande stile, ornate da qualche trovata geniale di organizzazione che dĂ valore artistico alla festa: di solito non sono le donne della borghesia che ne hanno il merito. Se vi Ăš qualche avvenimento mondano, con o senza beneficenza, che sappia radunare nel suo sfarzo tutti gli elementi eccentrici dellâepoca, creando insieme ad una festa una sintesi-revue, di tutto ciĂČ che siamo â non Ăš la casa borghese che ne Ăš il palcoscenico. Chi sa trovare nuove linee di stilizzamento anatomico nella moda, che si sta allargando sempre di piĂč verso lâArte, trasformando il corpo femminile, il suo vestiario e gli oggetti che lo circondano, in centri di nuovi valori decorativi â Ăš la donna dellâaristocrazia perchĂ© ha del coraggio novatore. Se esistono centri di radunanze, salotti in cui si affluisce per fare del giornalismo orale degli avvenimenti piccoli e grandi in corso â non sono nelle case borghesi.
Vi sono case borghesi, messe su in modo principesco, che non vedono anima viva tutto lâanno: non per orgoglioso amore di solitudine, ma per mancanza di attrazione, per incapacitĂ di attirare, di amalgamare gente, idee, ambienti. Vi sono donne borghesi, che portano collane di perle di centomila franchi al collo e che vogliono potere indugiare a lungo sul tema « e dove Ăš stato in villeggiatura questâanno? ». « E come stanno i suoi bambini? »
Ă palese che la borghesia Ăš troppo noiosa.
Il suo ritmo Ăš ancora il modesto trotto del cavallo da lavoro. Non sa ancora vivere con eleganza e con ingegno.
A voi, donne italiane, il creare una nuova borghesia intelligente, disinvolta, raffinata â e non piĂč noiosa.
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(1917)
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Le donne cambiano finalmente
Uno degli ultimi numeri dell'Italia Futurista contiene una nuova risposta a quel famoso Gian Giacomo, che sta per diventare una specie...