L'oceano della teosofia
eBook - ePub

L'oceano della teosofia

William Q. Judge

  1. Italian
  2. ePUB (adapté aux mobiles)
  3. Disponible sur iOS et Android
eBook - ePub

L'oceano della teosofia

William Q. Judge

Détails du livre
Aperçu du livre
Table des matières
Citations

À propos de ce livre

All'interno della società teosofica William Q. Judge ricoprì ruoli molto significativi, fino a fondare, in disaccordo con Annie Besant e Henry Olcott, la società Teosofica Americana. Fu uno studioso di occultismo ed esoterismo e, grazie all'ambiente illuminato che frequentò, si adoperò molto nella divulgazione delle dottrine teosofiche. L'oceano della teosofia è un'ottima opera di divulgazione, i concetti vengono presentati con precisione e conoscenza delle dottrine più segrete, e costituisce sicuramente un ottimo punto di partenza per chi vuole affrontare un percorso iniziatico. Il lettore troverà quindi espressi i temi cari alla teosofia e verrà guidato con gradualità verso alcuni tra i principali misteri teosofici.

Foire aux questions

Comment puis-je résilier mon abonnement ?
Il vous suffit de vous rendre dans la section compte dans paramètres et de cliquer sur « Résilier l’abonnement ». C’est aussi simple que cela ! Une fois que vous aurez résilié votre abonnement, il restera actif pour le reste de la période pour laquelle vous avez payé. Découvrez-en plus ici.
Puis-je / comment puis-je télécharger des livres ?
Pour le moment, tous nos livres en format ePub adaptés aux mobiles peuvent être téléchargés via l’application. La plupart de nos PDF sont également disponibles en téléchargement et les autres seront téléchargeables très prochainement. Découvrez-en plus ici.
Quelle est la différence entre les formules tarifaires ?
Les deux abonnements vous donnent un accès complet à la bibliothèque et à toutes les fonctionnalités de Perlego. Les seules différences sont les tarifs ainsi que la période d’abonnement : avec l’abonnement annuel, vous économiserez environ 30 % par rapport à 12 mois d’abonnement mensuel.
Qu’est-ce que Perlego ?
Nous sommes un service d’abonnement à des ouvrages universitaires en ligne, où vous pouvez accéder à toute une bibliothèque pour un prix inférieur à celui d’un seul livre par mois. Avec plus d’un million de livres sur plus de 1 000 sujets, nous avons ce qu’il vous faut ! Découvrez-en plus ici.
Prenez-vous en charge la synthèse vocale ?
Recherchez le symbole Écouter sur votre prochain livre pour voir si vous pouvez l’écouter. L’outil Écouter lit le texte à haute voix pour vous, en surlignant le passage qui est en cours de lecture. Vous pouvez le mettre sur pause, l’accélérer ou le ralentir. Découvrez-en plus ici.
Est-ce que L'oceano della teosofia est un PDF/ePUB en ligne ?
Oui, vous pouvez accéder à L'oceano della teosofia par William Q. Judge en format PDF et/ou ePUB ainsi qu’à d’autres livres populaires dans Filosofía et Filosofía oriental. Nous disposons de plus d’un million d’ouvrages à découvrir dans notre catalogue.

Informations

Année
2014
ISBN
9788898473601

1. La teosofia e i maestri

La Teosofia è come un oceano di sapienza che si spande da una riva all’altra dell’evoluzione degli esseri senzienti; insondabile nelle sue parti più profonde, offre il massimo interesse alle menti più elette, mentre presso le rive è così poco profondo che non oltrepassa la comprensione di un fanciullo. Essa è la sapienza sulla Divinità per coloro che credono che Iddio è in ogni cosa ed in tutto, ed è sapienza della natura per l’uomo che accetta l’affermazione enunciata nella Bibbia cristiana che Dio non può essere misurato né scoperto e che il suo padiglione è circondato dall’oscurità. Benché nella formazione della parola “Teosofia” sia contenuto per derivazione il nome Dio, e si potrebbe quindi credere a prima vista che essa abbracci solamente la religione, la Teosofia non trascura la scienza, anzi essa è la “scienza delle scienze”; e per questo venne chiamata la “religione della saggezza”. Infatti, nessuna scienza che escluda anche una minima parte della natura, sia visibile che invisibile, può dirsi completa; e quella religione che, dipendendo solamente da una supposta rivelazione, si estranei dalle cose e dalle leggi che regolano la natura, non è che una delusione, nemica del progresso umano, ed un ostacolo all’avanzamento dell’uomo verso la felicità. Abbracciando quindi tanto la scienza che la religione, la Teosofia è una “religione scientifica ed una scienza religiosa”.
Non è una credenza né un dogma formulato od inventato dall’uomo, ma è una conoscenza delle leggi che governano l’evoluzione dei componenti fisici, astrali, psichici ed intellettuali della natura e dell’uomo. La religione di oggi non è che una serie di dogmi creati dagli uomini, senza alcun fondamento scientifico per l’etica che vi viene propugnata; mentre la scienza fino ad ora non si cura di ciò che non è visibile, e, non ammettendo l’esistenza nell’uomo di un intero gruppo di facoltà interiori di percezione, essa viene di conseguenza esclusa dall’immenso e reale campo di esperienza che esiste all’interno delle sfere visibili e tangibili. Però la Teosofia sa che l’intero è costituito dal visibile e dall’invisibile e, vedendo la transitorietà delle cose e degli oggetti esteriori, essa comprende i fatti della natura tanto dal lato esteriore che da quello interiore. Per questa ragione essa è completa in se stessa e non le è possibile trovare misteri senza soluzione; essa esclude l’espressione “caso fortuito” dal suo vocabolario e proclama il dominio delle leggi in ogni cosa e in ogni avvenimento.
Che l’uomo possegga un’anima immortale è credenza comune a tutta l’umanità: a questo la Teosofia aggiunge che egli è un’anima; ed inoltre che tutta la natura è capace di sentimento, che il gran numero di oggetti e di uomini esistenti non è formato da collezioni di atomi fortuitamente uniti insieme per creare nuove leggi ove leggi non erano, ma che tutto, fino al più piccolo atomo è anima e spirito, evolventesi sempre secondo leggi proprie all’insieme. E precisamente come insegnarono gli antichi, così insegna la Teosofia: che il corso dell’evoluzione è il dramma dell’anima e che la natura non ha altro scopo che l’esperienza dell’anima. La Teosofia è d’accordo col Prof. Huxley (“Essays on some Controverted Questions”. Londra, 1891) nell’asserire che devono esistere nell’universo degli esseri la cui intelligenza è tanto superiore alla nostra quanto la nostra supera quella di uno scarafaggio, e questi esseri prendono una parte attiva nel governo dell’ordine naturale delle cose. Avanzando più oltre, al lume della fiducia che egli pone nei maestri, il teosofo aggiunge che tali intelligenze furono una volta umane e vennero, come noi tutti, da altri mondi più antichi, dove avevano accumulato un’esperienza tanto varia quanto quella che si può acquistare in questo mondo. Perciò, arrivando su questo pianeta, noi non compariamo per la prima volta, ma abbiamo già seguito un lungo ed incommensurabile corso di attività e di percezione intelligente su altri sistemi di globi, alcuni dei quali andarono distrutti molto tempo prima che si condensasse il sistema solare. Questo estendersi all’infinito del sistema evoluzionistico significa perciò che il pianeta sul quale ora ci troviamo è il risultato dell’attività e dell’evoluzione di un altro pianeta che perì molto tempo fa, liberando la propria energia allo scopo di dare origine alla terra; e che gli abitanti di questa, alla loro volta, vennero da qualche altro mondo più antico a continuare qui il loro prestabilito lavoro nella materia. Ed i pianeti più brillanti, come Venere, sono la dimora di entità più progredite che una volta furono umili come noi, ma che ora sono innalzati ad un livello così sublime da superare la comprensione dell’intelletto nostro.
L’essere più intelligente dell’universo, l’uomo, non è quindi mai stato senza un amico, ma ha una serie di fratelli maggiori che sorvegliano continuamente il progresso dei meno avanzati, conservano la sapienza accumulata attraverso lunghissime età di prove e di esperienze, e cercano continuamente l’occasione di attirare e di sviluppare l’intelligenza della razza, su questo e su altri globi, nel considerare le grandi verità sul destino dell’anima. Questi fratelli maggiori conservano pure la sapienza che hanno accumulato sulle leggi della natura in ogni suo ramo, e sono pronti, quando la legge ciclica lo permette, ad usarla per il bene dell’umanità. Essi sono sempre esistiti come un solo corpo, conoscendosi tutti vicendevolmente in qualunque parte del mondo si trovassero, e tutti operano per il bene della razza in molte maniere diverse. In alcuni periodi di tempo essi furono ben conosciuti dal popolo, ed ogniqualvolta l’organizzazione sociale, la virtù e lo sviluppo dei popoli lo permettono, essi prendono parte alla vita degli uomini ordinari. Ma se si rivelassero sempre apertamente, facendosi conoscere ovunque, sarebbero da alcuni adorati come dèi, mentre altri li caccerebbero come demoni. In quei periodi nei quali appaiono alcuni di essi sono governatori degli uomini, altri insegnanti, alcuni pochi sono grandi filosofi, mentre altri rimangono ancora sconosciuti, eccetto che ai più avanzati della loro fraternità.
Sarebbe nocivo ai fini che essi hanno in mente se si dovessero rivelare alla civiltà di oggi che è basata quasi per l’intero sul denaro, sulla fama, sulla gloria e sulla personalità. Infatti, questa età secondo il detto di uno di loro “è un’età di transizione”, nella quale ogni sistema di pensiero, di scienza, di religione, di governo e di società si va cambiando; le menti degli uomini vanno solo preparandosi a subire quel cambiamento che permetterà alla razza di raggiungere il punto di evoluzione in cui sarà possibile che questi fratelli maggiori si rivelino a noi in persona. Essi possono veramente chiamarsi i portatori della fiaccola della verità attraverso ai millenni; fanno indagini su ogni cosa e su ogni essere; sanno cos’è l’uomo nella sua natura più intima, quali i suoi poteri, quale il suo destino, lo stato suo prima della nascita e gli stati nei quali egli passa dopo la morte del corpo; essi furono presenti alla nascita delle nazioni, videro le grandi gesta degli antichi, osservarono dolorosamente lo sfacelo di coloro che, non avendo la forza di seguire la legge ciclica di ascesa, decaddero; e mentre grandi cataclismi parevano testimoniare la distruzione universale dell’arte, dell’architettura, della religione e della filosofia, essi ne conservarono tutti i rapporti scritti, al sicuro dalla devastazione del tempo e degli uomini. Per mezzo di membri del loro ordine educati nelle scienze psichiche hanno fatto minute osservazioni nei regni invisibili della natura e della mente e, registrate le osservazioni, ne hanno conservata la memoria; hanno superato i misteri del suono e del colore, per mezzo dei quali solo è possibile comunicare con gli esseri elementali che si trovano dietro al velo della materia, e quindi essi possono dire perché cade la pioggia e per quale scopo cade, se la terra è vuota oppure no, cos’è che fa spirare il vento, risplendere la luce, e, fatto ancor più straordinario — fatto che implica una conoscenza della natura nella sua essenza fondamentale — essi sanno quali siano le finali divisioni del tempo e che cosa significhino i tempi ed i cicli.
“Ma”, chiederà l’occupatissimo uomo del diciannovesimo secolo, il quale si legge i suoi giornali e crede nel “progresso moderno”, “se questi fratelli maggiori sono tali quali voi pretendete che siano, perché non hanno essi lasciato delle tracce nella storia?” La risposta data da loro stessi e pubblicata qualche tempo fa dal Sig. A. P. Sinnett è migliore di quanto potrei scrivere io.
“Prima di tutto, se vi piace, parleremo di quello che concerne il presente insuccesso della “Fraternità” a lasciare alcun segno nella storia del mondo. Voi credete che, con le straordinarie virtù che posseggono, dovrebbero esser stati capaci di raccogliere nelle loro scuole una ragguardevole porzione delle menti più illuminate di ogni razza. Come fate a sapere che non abbiano lasciato una simile traccia? Conoscete voi i loro sforzi, i loro successi ed insuccessi? Avete un qualunque tribunale ove li possiate citare in giudizio? Come potrebbe il vostro mondo avere prove sui fatti compiuti da uomini che tennero chiusa con grande diligenza ogni possibile via d’ingresso attraverso alla quale i curiosi avrebbero potuto spiarli? La precisa condizione del loro successo consisteva nel fatto che non fossero mai sorvegliati né ostacolati. Ciò che hanno compiuto lo sanno essi solo; quelli che erano al di fuori del loro circolo non potevano veder altro che risultati, le cui cause erano celate ai loro occhi. Per spiegare questi risultati molti uomini in diverse epoche inventarono teorie di interventi divini, di speciali provvidenze, di fati, o dell’influsso benigno oppure ostile delle stelle. Non vi è mai stata epoca, nel cosiddetto periodo storico o prima di esso, in cui i nostri predecessori non dessero forma agli eventi e non “creassero la storia”; i fatti che accaddero furono poi immancabilmente storpiati dagli storici, per renderli conformi ai pregiudizi dei tempi. Siete proprio certi che le figure di eroi apparse nei vari drammi storici non fossero i loro strumenti? Noi non abbiamo mai preteso di poter spingere le nazioni in massa verso l’una o l’altra crisi, malgrado la tendenza generale delle relazioni cosmiche del mondo. I cicli devono percorrere il loro giro. Periodi di luce e di oscurità mentale e morale si susseguono come fanno il giorno e la notte. Gli yuga maggiori e minori devono compiersi secondo l’ordine stabilito delle cose. E noi, trasportati dalla grande marea, possiamo solo modificarne e dirigerne alcune correnti minori”. (“The Occult World”. Londra, 1881).
È a causa della legge ciclica che, durante i periodi oscuri nella storia della mente, la vera filosofia scompare per qualche tempo, ma questa stessa legge fa sì che essa riappaia con tanta sicurezza come sorge il sole, quando la mente umana è presente per comprenderla. Però alcune opere possono venire compiute solo dal Maestro, mentre altre richiedono l’assistenza dei compagni. È sfera del Maestro conservare la vera filosofia, ma occorre l’opera dei compagni per riscoprirla e promulgarla. Ancora una volta i fratelli maggiori hanno indicato dove si poteva trovare la verità — la Teosofia — ed i compagni in tutto il mondo sono ora occupati a riportarla alla luce per propagarla e darle maggior diffusione.
I Fratelli Maggiori dell’Umanità sono uomini che si elevarono in periodi anteriori di evoluzione. Questi periodi di manifestazione sono sconosciuti agli evoluzionisti moderni per quanto ne concerne il numero, ma molto tempo fa gli antichi Indù li conobbero, come pure li conobbero le grandi menti e gli uomini che istituirono e compirono i primi riti, puri e non degenerati, dei “Misteri” nella Grecia. I periodi nei quali l’universo visibile esce dal Grande Ignoto sono eterni nel loro andare e venire, alternandosi con eguali periodi di silenzio e di riposo, nuovamente nell’Ignoto. Lo scopo di queste grandi ondate di manifestazione è la creazione dell’uomo perfetto, l’evoluzione dell’anima, e volta per volta esse vedono aumentare il numero dei Fratelli Maggiori. Nella vita di ciascun uomo questo alternarsi continuo è rappresentato dal giorno e dalla notte, dal vegliare e dal dormire, dalla nascita e dalla morte, “perché queste due, luce ed oscurità, giorno e notte, sono le eterne vie del mondo” (“Bhagavad-Gita” - Capitolo VIII).
In ogni età ed in ogni storia nazionale completa questi uomini di alto potere e di compassione vengono chiamati diversamente. Sono stati chiamati: Iniziati, Adepti, Magi, Ierofanti, Re dell’Oriente, Uomini Saggi, Fratelli, ed altro ancora. Ma nella lingua sanscrita troviamo una parola la quale, quando si applica a loro, dimostra immediatamente che sono identici all’uomo sotto ogni rapporto. È la parola Mahatma. Questa si compone di due parti: Maha = grande, ed Atma = anima; quindi significa “grande anima”, e siccome tutti gli uomini sono anime, la distinzione del Mahatma sta nella sua grandezza. Il nome di Mahatma è venuto in uso comune per opera della Società Teosofica, perché M.me. Blavatsky parlò sempre dei Mahatma, dicendo che erano i Maestri dai quali aveva ricevuto il sapere che ella possedeva. In un primo tempo furono conosciuti solo per il nome di Fratelli, ma più tardi, quando molti Indù si unirono al movimento teosofico, venne in largo uso la parola Mahatma, nome che si associa con moltissime tradizioni della vasta letteratura dell’India. Più di una volta nemici poco scrupolosi della Società Teosofica dichiararono che persino questo nome era un’invenzione e che tali esseri non sono conosciuti fra gli Indiani o nella loro letteratura. Ma queste asserzioni furono fatte solo per diffamare, se ciò fosse possibile, un movimento filosofico che minaccia di rovesciare completamente gli errati dogmi teologici del giorno. Infatti, in tutta la letteratura Indù sono menzionati ripetutamente i Mahatma, ed in alcune regioni del nord di quel paese la parola è in uso comune. Nell’antichissimo poema “Bhagavad-Gita” che è riverito da tutte le sette Indù e che i critici occidentali riconoscono come cosa nobile oltre che bella, si può leggere questo verso: “E difficile trovare un simile Mahatma” (“Bhagavad-Gita” - Capitolo VII).
Ma, a parte ogni disputa su dei nomi, esistono sufficienti prove ed argomenti per mostrare che un gruppo di uomini dotati della meravigliosa sapienza descritta qui sopra, è sempre esistito ed esiste probabilmente ancor oggi. I misteri più antichi ne fanno continuamente menzione. L’antico Egitto li possedeva nei suoi grandi Re-Iniziati, figli del sole ed amici degli Dei supremi. Vi è una certa tendenza a deprezzare le idee degli antichi, la quale in se stessa ha l’effetto di deprezzare gli uomini di oggi. Persino il cristiano, che parla con riverenza di Abramo, chiamandolo “l’amico di Dio”, riderebbe di scherno all’idea che i governatori egiziani si dissero pure Suoi amici, convinto che ciò non sia che una fanciullesca pretesa a dignità ed a titoli. Mentre la verità è che questi egiziani erano Iniziati, membri della sola grande Loggia, che include tutte le altre, di ogni grado e di ogni attività. Più tardi gli egiziani della decadenza imitarono senza dubbio i loro predecessori, ma ciò fu quando la vera dottrina cominciava nuovamente ad offuscarsi e si iniziava il regno dei dogmi e del clero.
La storia di Apollonio di Tiana si riferisce ad un membro di uno degli stessi ordini antichi, il quale apparve fra gli uomini durante un ciclo di discesa per il solo scopo di agire come testimonio di presenza per le generazioni future.
L’Abramo ed il Mosé degli ebrei sono due altri Iniziati, due Adepti che avevano dei compiti da eseguire presso un popolo particolare; e nella storia di Abramo incontriamo Melchisedec, il quale era di tanto superiore ad Abramo che aveva il diritto di conferire aquesto una dignità, un privilegio, od una benedizione. Il medesimo capitolo della storia umana che contiene i nomi di Mosé e di Abramo è pure illuminato dal nome di Salomone. Questi tre formano quindi una grande Triade di Adepti, la memoria dei cui fatti non può essere scartata come follia senza basi.
Mosé fu educato dagli Egiziani anche nella lingua Media, acquistando da ambedue le fonti, l’Egiziana e la Caldea, molta sapienza occulta, ed ogni studioso imparziale della grande Massoneria Universale può scorgere in tutti i suoi libri la mano, il progetto e l’opera di un maestro. Abramo, a sua volta, conobbe tutte le arti e fu grande esperto del regno psichico, assai coltivato ai suoi tempi, non altrimenti avrebbe potuto accompagnarsi con i re, né essere “l’amico di Dio”; e ciò che vien riferito delle sue conversazioni con l’Onnipotente sulla distruzione di città, ci conferma che egli era un Adepto il quale da lungo tempo non aveva più bisogno di ricorrere ad atti cerimoniali o di altra assistenza avventizia. Salomone completa la triade, emergendone con caratteri di fuoco. Attorno a lui si è raccolta una tale massa di leggende e di storie circa i suoi rapporti con i poteri elementali ed intorno alla sua magia, che chiunque volesse negare che egli sia stato un grande personaggio ed un meraviglioso esempio di incarnazione di un potente Adepto fra gli uomini, sarebbe costretto a condannare l’intero mondo antico, come una massa di insensati che inventavano menzogne per divertirsi. Non è necessario che si accetti il nome di Salomone, né la pretesa che egli abbia regnato sugli ebrei, però dobbiamo ammettere il fatto che in qualche periodo della remota antichità, al quale si riferiscono le cronache ebree, ha vissuto tra le genti del mondo un uomo che era un Adepto e che fu più tardi chiamato per questo nome. Dicano pure i sofisti ed i critici miopi che la prevalente tradizione universale non è altro che una dimostrazione della credulità degli uomini e della loro capacità imitativa; il vero studioso della natura umana e della vita sa tuttavia che la tradizione universale è vera e che essa nasce dai fatti della storia dell’uomo.
Se ci rivolgiamo all’India, così a lungo obliata e deprezzata dall’occidente vigoroso ed egoista, combattivo e commerciante, troviamo quivi abbondanza di narrazioni che si riferiscono a quei prodigiosi uomini, dei quali Noé, Abramo, Mosé e Salomone non sono che esemplari. Le genti di quel paese, a causa del loro temperamento e del clima, sono più propense a conservare quei tesori di filosofia, di etica e di psiche, che sarebbero andati eternamente perduti per noi, se fossero stati abbandonati alle devastazioni degne di Goti e Vandali, che compirono le nazioni dell’occidente nei primi giorni della loro lotta per l’educazione e per la civiltà. Se quegli uomini che, con atto protervo, bruciarono le enormi masse di tesori storici ed etnologici trovate dai protetti dei regnanti cattolici spagnoli nell’America Centrale e del Sud, avessero conosciuto l’esistenza dei libri e delle cronache, scritte su foglie di palma, dell’India ed avessero potuto impadronirsene prima che l’Inghilterra sollevasse il suo scudo per proteggerli, essi avrebbero distrutto ogni cosa come fecero in America, e come cercarono di fare i loro predecessori alla biblioteca alessandrina; ma per fortuna le cose andarono diversamente.
Lungo tutto il corso della letteratura indiana possiamo trovare nomi in abbondanza di grandi adepti ben conosciuti dal popolo, i quali insegnarono tutti la stessa cosa: la grande epica dell’anima umana. Questi nomi suonano poco familiari agli uomini dell’occidente, ma le cronache dei loro pensieri, delle loro opere e dei loro poteri esistono ancora. Non solo, ma pure, nell’immobilissimo oriente, vivono tuttora centinaia di persone le quali sanno per loro propria conoscenza che la Grande Loggia esiste ancora con i suoi Mahatma, Adepti, Iniziati, e Fratelli. Infine si trova in quel paese un tale numero di esperti capaci di esercitare poteri, sia pure inferiori, ma tuttavia degni di maraviglia, sopra la natura e sopra le sue forze, che si ha una massa inconfutabile di prove umane per sostenere ed appoggiare le affermazioni già sopra enunciate.
E se la Teosofia — l’insegnamento di questa Grande Loggia — è, come già detto, scientifica e religiosa insieme, abbiamo dal lato etico prove ancor più convincenti. Una possente triade che agì sull’etica e per mezzo di essa è quella composta da Budda, Confucio e Gesù. Il primo, un Indù, fonda una religione che oggi conta assai più seguaci che il Cristianesimo, insegnando, secoli avanti a Gesù, l’etica che quegli predicò e che era stata promulgata già molto tempo prima di Budda. Gesù, che viene a riformare il suo popolo, ripete questi antichi insegnamenti etici, e Confucio fa la medesima cosa per l’antica ed onorevole Cina.
Il teosofo dice che questi grandi nomi appartengono tutti a membri di un’unica fraternità, propagatori di un’unica dottrina. E gli straordinari personaggi che di quando in quando appaiono nella civiltà dell’occidente, come St. Germain, Jakob Boehme, Cagliostro, Paracelso, Mesmer, il Conte di St. Martin e Madame Blavatsky, sono agenti della Grande Loggia che vengono mandati a compiere il lavoro di questa al tempo dovuto. È vero che in genere essi vengono rinnegati e riguardati come impostori — benché nessuno possa spiegare la ragione perché, visto che sono apportatori di benefici per tutti, dettando proposizioni e facendo scoperte che, dopo la loro morte, hanno grande valore per la scienza. Ma Gesù stesso verrebbe trattato da impostore se dovesse apparire oggi in una delle chiese mondane della 5ª Avenue a rimproverare i sedicenti cristiani. Paracelso diede origine ad utilissimi metodi ed a cure ora usate universalmente in medicina. Mesmer insegnò l’ipnotismo sotto un altro nome. Madame Blavatsky riportò all’attenzione dell’occidente l’importantissimo sistema filosofico, da lungo tempo noto alla Loggia, riguardante l’uomo, la sua natura ed il suo destino. Ma tutti questi egualmente vengono chiamati impostori da popoli che non hanno alcuna filosofia originale propria, e le cui classi mendicanti e criminali sorpassano in miseria ed in numero quelle di qualsiasi altra civiltà della terra.
Senza dubbio quasi tutti i lettori delle nazioni occidentali rimarranno stupiti a sentire che degli uomini possano sapere tanto ed abbiano tale potenza sulle operazioni delle leggi naturali, quale io ho attribuito agli Iniziati, ora chiamati comunemente Mahatma. Nell’India, nella Cina ed in altri paesi orientali queste cose non desterebbero alcuna meraviglia, perciò colà, nonostante che l’intera civiltà materiale sia ora in condizione arretrata, non si è mai perduta la fede sulla natura interiore dell’uomo e sul potere che egli può esercitare, se lo vuole. Di conseguenza non sono mancati presso quei popoli esempi viventi di tali poteri e capacità. Ma nell’occidente, ove è sorta una civiltà materialistica, causata dalla negazione della vita e della natura dell’anima, in seguito alla reazione contro un dogmatismo illogico, questi soggetti non sono stati indagati seriamente e fino a tempi recenti il pubblico in genere non ha creduto che altri, se non un supposto Dio, potesse avere tali poteri.
È possibile che un Mahatma abbia potere su spazio, tempo, mente e materia, per la semplice ragione che egli è un uomo più evoluto. Ogni essere umano ha in sé in germe tutti i poteri attribuiti a questi grandi Iniziati; la differenza sta solo nel fatto che noi in genere non abbiamo sviluppato ciò di cui possediamo il germe, mentre un Mahatma ha subito l’allenamento ed ha accumulato l’esperienza necessaria per sviluppare in sé tutti gli invisibili poteri umani ed acquistare doti che sembrano degne di un dio al suo fratello che lotta in condizioni più...

Table des matières

  1. Copertina
  2. L'oceano della teosofia
  3. Indice dei contenuti
  4. Prefazione dell'autore
  5. Contenuto del volume
  6. 1. La teosofia e i maestri
  7. 2. Principi fondamentali
  8. 3. La catena terrestre
  9. 4. Costituzione settenaria dell'uomo
  10. 5. Corpo fisico e corpo astrale
  11. 6. Kama-desiderio
  12. 7. Manas
  13. 8. Della reincarnazione
  14. 9. Della reincarnazione (1)
  15. 10. Argomenti in appoggio alla teoria della reincarnazione
  16. 11. Karma
  17. 13. Kamaloka
  18. 13. Devachan
  19. 14. I cicli
  20. 15. La differenziazione delle specie - anelli mancanti
  21. 16. Leggi, forze e fenomeni psichici
  22. 17. Fenomeni psichici e spiritismo
  23. L'autore
Normes de citation pour L'oceano della teosofia

APA 6 Citation

Judge, W. (2014). L’oceano della teosofia ([edition unavailable]). KKIEN Publ. Int. Retrieved from https://www.perlego.com/book/2099884/loceano-della-teosofia-pdf (Original work published 2014)

Chicago Citation

Judge, William. (2014) 2014. L’oceano Della Teosofia. [Edition unavailable]. KKIEN Publ. Int. https://www.perlego.com/book/2099884/loceano-della-teosofia-pdf.

Harvard Citation

Judge, W. (2014) L’oceano della teosofia. [edition unavailable]. KKIEN Publ. Int. Available at: https://www.perlego.com/book/2099884/loceano-della-teosofia-pdf (Accessed: 15 October 2022).

MLA 7 Citation

Judge, William. L’oceano Della Teosofia. [edition unavailable]. KKIEN Publ. Int., 2014. Web. 15 Oct. 2022.