Poesie

1963 - 2014

Valentino Zeichen

• Éditeur: Mondadori
• Année: 2015
• ISBN:
  9788852062896
• Sujet: Literatur
• Sous-sujet: Poesie

Dopo l'esordio, avvenuto nel 1974 con Area di rigore, Valentino Zeichen raccoglie la sua intera produzione poetica in un volume in cui il vivacissimo estro di un'intelligenza capace di indimenticabili invenzioni sa coesistere con il disincanto di un'amarezza lucidamente controllata.
Zeichen, poeta vistosamente antilirico, privilegia il movimento narrativo, l'andamento prosastico, l'approccio saggistico. Tutto questo anche nell'affrontare grandi temi storici, come la Seconda guerra mondiale, o il tema amoroso, o il legame indissolubile con una grande capitale, Roma, che è la sua città di adozione. Un'opera spregiudicata e solitaria, mirabilmente solida e concreta, pur nel funambolismo del suo tratto svagato e nella grazia noncurante e lieve del suo porsi.

CASA DI RIEDUCAZIONE

Benpensanti

DALLA VIVA VOCE DI DARIO BELLEZZA

Ex casa di Dario Bellezza in via dei Pettinari

La baracca di Zeichen, in via Flaminia

Appena introdotti nella casa di Dario

si viene colpiti da “nausea” sartriana

o mal di chissà quale mare;

la tastiera di mattonelle

sotto i passi falsi

emette lamenti dodecafonici.

Nella stanza dei ricevimenti

incombe l’alto lucernario

scorcio di prigione piranesiana;

una griglia di ferro rivestita

da una fitta rete metallica

insozza pure i raggi solari.

Le trame delle estese ragnatele

evocano lo spettro radiografico,

scheletro di ogni riuscita poesia;

serve a ricordare che il ragno

è geometra dell’aria quanto

il poeta lo è dello spirito.

Vivendo a contatto d’un grande

e originale poeta, pure i gatti

si abbandonano all’incontinente

grafomania urinaria;

bisogna trattenere il respiro,

turarsi il naso per non inalare

quei loro miasmi stagnanti.

Quando sopravviene l’estro di scrivere

il poeta li butta fuori dal creatorio

poiché non imitano i soprammobili egizi

ma cambiano vanitosamente di posto

interferendo con le movenze dei versi.

In cucina aumentano le sorprese;

i bicchieri sono unti e bisunti

poiché molti visitatori illustri

vi hanno lasciato le impronte.

Le pentole d’alluminio hanno

i manici bruciacchiati e fondo

di spesso calcare poiché l’acqua

vi ha bollito a lungo, dimenticata.

Ambiziosa è la polvere che si infiltra

invisibile nelle ermetiche vetrine:

orologio che conteggia la durata

delle grandi opere dei poeti.

La morchia di muschio nero

ingrassa i fornelli a gas,

le dita vi si impiastrano

toccando le unte manopole.

Ma Dario ci ha beffato tutti

comprandosi una nuova casa

in Trastevere.

“Sono invitato a pranzo da Zeichen

che in cucina si dà molte arie.

È una tiepida giornata d’autunno;

lo convinco ad apparecchiare in

giardino, sotto la pergola della

vite americana, purché fuori da

quella topaia della sua baracca.

C’è Antonella Amendola, Seccia,

e altri amici che si beano di

stare in un posto simile.

Zeichen ha da ridire su tutto,

anche sulla mia casa, proprio lui!

che vive in una baracca da abusivo,

e non possiede nientedimeno che

il suo squattrinato snobismo.

Mi chiede, non so se per sche...

Table des matières

• Copertina
• Frontespizio
• Introduzione di Giulio Ferroni
• Nota biografica
• Bibliografia
• POESIE (1963-2014)
• AREA DI RIGORE
• RICREAZIONE
• PAGINE DI GLORIA
• MUSEO INTERIORE
• GIBILTERRA
• METAFISICA TASCABILE
• OGNI COSA A OGNI COSA HA DETTO ADDIO
• NEOMARZIALE
• CASA DI RIEDUCAZIONE
• INEDITI
• Copyright