Ă stata una mattinata interessante. Abbiamo lasciato Boeing Field alle 11.30 ora solare del Pacifico. Stephan vola con il suo primo ufficiale, Jill Beighley. Stiamo per atterrare in Georgia, quando sono le 19.30 ora solare degli Stati Uniti orientali.
Bill Ăš riuscito a organizzare una riunione con lâEnte di riqualificazione delle aree industriali dismesse di Savannah per domani, cosĂŹ potrei incontrarli per un drink stasera. Quindi, se Anastasia Ăš occupata a fare altro, o se non vuole vedermi, il viaggio non sarĂ un completo spreco di tempo.
âSĂŹ, sÏ⊠raccĂłntatela giusta, Grey.â
Taylor si Ăš unito a me per un pranzo leggero e adesso Ăš intento a riordinare un mucchio di scartoffie, mentre io ho un sacco di roba da leggere.
Mi rimane ancora da risolvere una sola parte dellâequazione: come fare per incontrare Ana. VedrĂČ come va una volta arrivato a Savannah. Spero in qualche ispirazione durante il volo.
Mi passo una mano tra i capelli, e per la prima volta dopo tanto tempo mi appoggio allâindietro e sonnecchio, mentre il G550 viaggia a velocitĂ di crociera a 9000 metri, diretto allâaeroporto internazionale Hilton Head di Savannah. Il ronzio dei motori Ăš rilassante, e io sono stanco, tanto stanco.
âDevono essere gli incubi, Grey.â
Non so perché sono peggiori, in questo momento. Chiudo gli occhi.
«à cosÏ che starai con me, capisci?»
«SÏ, signora.»
Fa scorrere lâunghia scarlatta sul mio petto.
Mi ritraggo e strattono le manette, mentre lâoscuritĂ sale in superficie, bruciando la mia pelle sulla scia del suo tocco. Ma io non emetto un suono.
Non oso.
«Se fai il bravo, ti lascio venire. Nella mia bocca.»
âVaffanculo.â
«Ma non ancora. Prima dobbiamo fare una lunga strada.» La sua unghia incendia la mia pelle, dalla punta dello sterno allâombelico.
Vorrei urlare.
Afferra la mia faccia e stringe, aprendomi la bocca, e mi bacia.
La sua lingua Ăš esigente e umida.
Lei brandisce il flagellatore in pelle.
E so che questo sarĂ difficile da sopportare.
Ma il mio occhio Ăš fisso sul premio. La sua fottuta bocca.
Si abbatte la prima sferzata, la mia pelle si copre di vesciche. Benvenuto, dolore! La scarica di endorfine mi inonda.
«Mr Grey, atterreremo tra venti minuti» mi informa Taylor. Mi sveglio con un sussulto. «Sta bene, signore?»
«Già . Certo. Grazie.»
«Vuole un poâ dâacqua?»
«SĂŹ, per favore.» Respiro a fondo per calmare il battito del cuore, e Taylor mi passa un bicchiere di Evian fredda. Ne bevo un gradito sorso, felice che a bordo ci sia soltanto Taylor. Non mi capita spesso di sognare dei giorni dâebbrezza con Mrs Lincoln.
Fuori dal finestrino il cielo Ăš azzurro, le nuvole sparse sono striate di rosa dal sole del tardo pomeriggio. La luce qui Ăš brillante. Dorata. Serena. Il sole al tramonto si riflette sui cumuli di nubi. Per un momento vorrei essere sul mio aliante. Scommetto che qui le correnti ascensionali sono fantastiche.
âSĂŹ!â
Ă questo che devo fare: portare Ana a volare in quota. Sarebbe âdi piĂčâ, vero?
«Taylor.»
«SÏ, signore.»
«Mi piacerebbe portare Anastasia in quota, in Georgia, domani allâalba, se riusciamo a trovare un posto dove si possa fare. Ma andrebbe bene anche piĂč tardi.» Se sarĂ piĂč tardi dovrĂČ spostare il mio incontro.
«Me ne occupo io.»
«Non importa quanto costa.»
«Bene, signore.»
«Grazie.»
Ora non mi resta che dirlo ad Ana.
Quando il G550 si ferma sulla pista, nei pressi del terminal dellâaeroporto, ci sono due auto che ci stanno aspettando. Taylor e io usciamo dallâaereo, nel caldo soffocante.
âMaledizione.â Ă umido, anche a questâora.
Lâaddetto consegna le chiavi di entrambe le vetture a Taylor. Alzo un sopracciglio verso di lui. «Ford Mustang?»
«à tutto quello che ho potuto trovare a Savannah, con un preavviso cosÏ breve.» Taylor sembra dispiaciuto.
«Almeno Ăš una decappottabile rossa. Anche se con questo caldo mi auguro proprio che abbia lâaria condizionata.»
«Dovrebbe avere tutto, signore.»
«Bene. Grazie.» Gli prendo le chiavi e, afferrata la mia borsa portadocumenti, lo lascio a recuperare il resto del bagaglio dallâaereo per caricarlo sulla sua Chevrolet Suburban.
Stringo la mano a Stephan e Beighley e li ringrazio per il volo tranquillo. Salgo sulla Mustang, esco dallâaeroporto e raggiungo il centro di Savannah, ascoltando Bruce sul mio iPod collegato allâautoradio.
Andrea mi ha prenotato una suite al Bohemian Hotel, che si affaccia sul fiume Savannah. Al tramonto, la vista dal balcone Ăš impressionante: il fiume Ăš illuminato dal riflesso dei colori sfumati del cielo e delle luci sul ponte sospeso e sulle banchine. Il cielo incandescente sfuma dal viola profondo al rosa fucsia.
Ă affascinante quasi come il crepuscolo sul Sound.
Ma io non ho il tempo di stare qui ad ammirare il panorama. Metto in funzione il mio laptop, sparo al massimo lâaria condizionata e chiamo Ros per un aggiornamento.
«Come mai questo improvviso interesse per la Georgia, Christian?»
«à personale.»
Lei sbuffa nel telefono. «Da quando lasci che la tua vita personale interferisca con gli affari?»
âDa quando ho incontrato Anastasia Steele.â
«Non mi piace Detroit» dico seccamente.
«Va bene.» Fa un passo indietro.
«PuĂČ darsi che mi veda con lâintermediario dellâEnte di riqualificazione di Savannah per un drink, piĂč tardi» aggiungo io, cercando di rabbonirla.
«Come vuoi, Christian. Ci sono alcune altre cose di cui dobbiamo parlare. Gli aiuti sono arrivati a Rotterdam. Hai ancora voglia di andare avanti?»
«SĂŹ. Facciamolo. Ho preso un impegno in occasione del lancio dellâEnd Global Hunger. Bisogna farlo prima di poter affrontare di nuovo il comitato.»
«Bene. Hai pensato qualcosâaltro in merito alle acquisizioni nellâeditoria?»
«Sono ancora indeciso.»
«Credo che la SIP abbia un certo potenziale.»
«GiĂ . Forse. Lascia che ci pensi ancora un poâ.»
«Io sto per vedere Marco per discutere la situazione di Lucas Woods.»
«Va bene, fatemi sapere come va. Chiamami piĂč tardi.»
«SÏ, ti chiamo. Per ora, ti saluto.»
Sto evitando lâinevitabile. Lo so. Ma decido che sarebbe meglio affrontare Miss Steele â via mail o per telefono, devo ancora decidere â a stomaco pieno, cosĂŹ ordino la cena. Mentre aspetto, arriva un messaggio di Andrea per farmi sapere che lâappuntamento per un drink Ăš cancellato. Mi va bene. Li vedrĂČ domani mattina, a meno che io non stia librandomi in volo con Ana.
Prima che arrivi il servizio in camera, chiama Taylor.
«Mr Grey.»
«Taylor. Hai fatto il check-in?»
«SÏ, signore. I suoi bagagli arriveranno tra un attimo.»
«Grande.»
«Il Circolo volovelistico di Brunswick ha un aliante libero. Ho chiesto ad Andrea di spedire lÏ via fax la sua licenza di volo. Una volta che la pra...