Cultura senza Capitale
Storia e tradimento di un'idea italiana
Simone Verde
- 352 pages
- Italian
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Cultura senza Capitale
Storia e tradimento di un'idea italiana
Simone Verde
Ă propos de ce livre
Mentre la cultura evoca altrove una generosa apertura intellettuale e il futuro, in Italia lo scontro frontale tra due partiti in eterno conflitto - quello di una religione inattuale del patrimonio e quello della svendita sul mercato dei beni culturali - tiene in ostaggio la piĂč importante infrastruttura per la crescita civile ed economica del paese. A loro ausilio, e rafforzato da un dibattito sempre piĂč ripiegato su se stesso, Ăš l'ormai indiscusso strapotere di alcuni equivoci e pregiudizi: piĂč la cultura Ăš «alta» e piĂč Ăš inutile o, al contrario, Ăš utile nella misura in cui riesce a fare cassa. Niente di piĂč falso. Ripercorrendo con linguaggio a tratti narrativo l'invenzione della cultura, dei suoi concetti e della sua gestione pubblica quale una delle piĂč luminose avventure dell'uomo, il libro va alla radice delle pratiche contemporanee, spazzando via ambiguitĂ e strumentali fraintendimenti. Le politiche alle arti, alla tutela e alla conservazione sono, in effetti, un'invenzione del mondo moderno, perchĂ© l'emancipazione dei singoli liberi le capacitĂ creative e renda la comunitĂ piĂč forte e competitiva. Moralmente, e quindi anche economicamente. Un'idea italiana, partorita tra Firenze e Roma, e offerta alla storia come suo dono piĂč grande, purtroppo tradita e rimossa nella riluttanza a farsi nazione, prima, e pienamente democrazia, ora, come indica una cultura priva di risorse poichĂ© incapace di vedersi attribuita una chiara missione collettiva. Una cultura senza baricentro, senza autonomia e senza statuto: senza Capitale, cioĂš. Ricostruite con rigore le ragioni storiche di una scoperta cosĂŹ potente e quelle del suo pesante tradimento, che corre parallelo alle imboscate dei nemici delle libertĂ civili, l'autore lancia la sua sfida e, rintracciati negli altri modelli occidentali i meccanismi originari che si devono all'Italia, propone la nascita di un'infrastruttura nazionale che, partendo da una Capitale all'altezza di Parigi, Washington o Londra, restituisca alla cultura la sua utilitĂ e la sua ragione d'essere.