Il Codice Bushido
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Il Codice Bushido

La Via del Guerriero nell'Era Moderna

Adidas Wilson, Rachele Riccetto

  1. 69 pages
  2. Italian
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  4. Disponible sur iOS et Android
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Il Codice Bushido

La Via del Guerriero nell'Era Moderna

Adidas Wilson, Rachele Riccetto

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Il codice Bushido Ăš un codice d'onore che ha profondamente influenzato la cultura del Giappone dell'ottavo secolo. Il Bushido nacque come codice di guerra, trasformandosi quindi in un modo di vivere e di fare arte. Regolava ogni aspetto della vita, dall'onore e la guerra alla letteratura e la poesia. Inoltre, ebbe un grande impatto sulla storia, dal medioevo alla Seconda Guerra Mondiale. Si dice che il Bushido apparve durante l'ottavo secolo. Fu influenzato dallo Scintoismo, il Confucianesimo e il Buddismo Zen.Alcuni dei nobili che seguivano il Bushido diventarono samurai ed eventualmente guardie dei daimyo e degli shogun.I samurai erano famosi per servire lealmente i loro padroni; infatti, il termine samurai si traduce come "colui che serve". I samurai erano armati di spada durante il periodo Edo e queste erano viste come un segno di pericolo. Durate il periodo Tokugawa, ai samurai fu proibito avere spade--fu in quel periodo che la pace iniziĂČ a ritornare in Giappone. I samurai quindi si dedicarono alla letteratura e all'arte. Sono stati scrittimoltissimi libri sugli insegnamenti e sulle virtĂč del Bushido. Un samurai aveva solo due possibilitĂ : vita e morte. In vita, le cose importanti erano l'abilitĂ  nel combattimento, la forza e le prodezze militari. Un guerriero samurai doveva essere sempre pronto alla battaglia.

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Informations

Éditeur
Adidas Wilson
ISBN
9781547585335
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Capitolo 1

La Società Gerarchica in quattro classi del Giappone feudale  

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Il Giappone feudale ebbe una societĂ  divisa in maniera ben definita in quattro classi, dal dodicesimo secolo al diciannovesimo secolo. Contrariamente alla societĂ  feudale europea, dove i servi o i contadini erano in fondo, in Giappone erano i mercanti a trovarsi in basso. Il Confucianesimo conferĂŹ molta importanza alla produttivitĂ  nella societĂ . Di conseguenza, pescatori ed agricoltori erano tenuti piĂč in considerazione dei negozianti. La classe dei guerrieri samurai dominava questa societĂ  feudale. Erano pochi, comprendevano circa il 10% della popolazione, eppure, insieme ai loro padroni daimyo, avevano molto potere. Le persone delle classi inferiori dovevano inchinarsi rispettosamente ogni volta che un samurai moriva, altrimenti sarebbero stati decapitati. I samurai rispondevano ai loro daimyo, che a loro volta rendevano conto agli shogun. Quando l’era feudale stava giungendo al termine, c’erano 260 daimyo. Ognuno di loro aveva un esercito di samurai ed era a capo di un ampio territorio. I contadini o gli agricoltori si trovavano subito sotto ai samurai. Erano superiori ai mercanti e agli artigiani perchĂ© producevano cibo—qualcosa su cui tutte le classi facevano affidamento. Per quanto venissero onorati, le loro condizioni di vita erano povere e pagavano pesanti tasse. Durante il regno di Iemitsu, il terzo shogun Tokugawa, i contadini non potevano neanche mangiare il riso che producevano loro stessi. Lo consegnavano interamente al daimyo, il quale poi gliene donava un po’ come atto di caritĂ . Gli artigiani producevano oggetti bellissimi e necessari come utensili da cucina, stampe xilografiche e vestiti, ma gli agricoltori erano ancora considerati migliori di loro. Anche coloro che producevano le spade dei samurai e i costruttori di barche ricadevano nella terza classe. Gli artigiani vivevano nei loro settori nelle cittĂ  piĂč grandi, separati dai samurai e i mercanti; quest’ultima categoria comprendeva sia i negozianti che i commercianti. Questi erano considerati come parassiti che si nutrivano del lavoro degli artigiani e dei contadini. Oltre a vivere in parti separate delle cittĂ , le classi superiori non potevano mischiarsi con loro. Tuttavia, molte famiglie mercanti avevano ingenti ricchezze, le quali incrementavano la loro influenza politica. Alcuni giapponesi erano al di sopra di questo sistema in quattro classi, mentre altri ne erano al di sotto. Lo shogun, il sovrano militare, si trovava in cima. Era il piĂč potente daimyo. Lo shogunato diventĂČ ereditario con la salita al potere della famiglia Tokugawa, nel 1603. L’imperatore era piĂč potente dello shogun, ma era comunque quest’ultimo in controllo. L’imperatore era anche il leader religioso giapponese. Le persone al di sotto dell’ultima classe lavoravano nei settori tabĂč, discendenti dagli schiavi e dalla minoranza etnica Ainu. I conciatori, i macellai e i boia erano condannati dalla tradizione shintoista e buddista. Gli hinin, gli appartenenti alla classe piĂč bassa, erano anche dei reietti (ne facevano parte i criminali condannati e gli attori). Al giorno d’oggi, c’ù un nome collettivo per tutte queste persone, ed Ăš burakumin. La classe dei samurai perse il suo potere durante il regno Tokugawa. Fu un’era di pace e le loro capacitĂ  non erano necessarie. Gradualmente, le classi iniziarono a mescolarsi con piĂč libertĂ . L’imperatore risalĂŹ al potere nel 1868, nel rinnovamento Meiji, ed abolĂŹ la carica dello shogun. Venne creata una forza militare moderna e i samurai furono sciolti.   
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Capitolo 2

Le Origini dei Samurai

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Fin dai tempi antichi, un imperatore ha governato il Giappone. Tuttavia, verso la fine del dodicesimo secolo, i capi militari iniziarono a sfidare il potere della corte imperiale. Dal 13esimo secolo, il governo giapponese assunse una duplice struttura. La sovranitĂ  religiosa e culturale era in mano all’imperatore mentre l’élite militare era responsabile della guida economica e politica. Le cose continuarono in questo modo fin quasi alla fine del 18esimo secolo. Con il termine samurai si intende la classe guerriera giapponese. I samurai comparvero tra l’ottavo e il nono secolo. In quel tempo, grandi proprietĂ  terriere appartenevano alla famiglia imperiale e ai nobili (imparentati membri dell’aristocrazia). Tra il 790 e il 1184 (il periodo Heian), la corte imperiale e i nobili, con sede a Kyoto, facevano affidamento sul reddito agricolo dei possidenti terrieri. I samurai nacquero dalla necessitĂ  di proteggere i possedimenti distanti dalle invasioni dei comandanti locali. I nobili che cercavano di proteggere quei poderi non avevano l’autoritĂ  e le capacitĂ  necessarie per offrire sicurezza e un’amministrazione effettiva nei distretti remoti. Questo spinse la corte a nominare dei rappresentanti tra la popolazione locale. Questi deputati consolidarono il loro potere locale e regionale costituendo i “guerrieri” —una milizia controllata privatamente. Bande di guerrieri nacquero come organizzazioni familiari e diventarono gruppi di combattenti non collegati tra loro da parentela. Erano uomini che avevano giurato fedeltĂ  ai propri signori.
Il Primo Governo Guerriero (lo Shogunato Kamakura, 1185-1333)
Verso la fine dell’undicesimo secolo, il casato Minamoto/Genji era il piĂč potente clan militare. Si scontrĂČ con il casato Taira/Heike verso metĂ  del dodicesimo secolo. Dopo una serie di scontri, i Taira furono finalmente sconfitti. I Minamoto, quindi, formarono un governo a stampo militare a Kamakura. L’imperatore nominĂČ cosĂŹ Minamoto Yoritomo, il leader dei Minamoto, sei-i-tai shogun (generale delle forze armate).
Il Secondo Governo Guerriero: lo Shogunato Ashikaga del Periodo Muromachi (1338-1573) 
Nel 1333 lo shogunato Kamakura venne spodestato e lo shogunato Ashikaga prese il suo posto. A questo punto, i samurai divennero una forza piĂč organizzata. Erano leali ad un padrone e seguivano un sistema di valori basato su coraggio, lealtĂ  ed onore. Ashikaga aveva il supporto dei daimyo regionali indipendenti e dei vassalli.
Il Terzo Governo Guerriero: lo Shogunato Tokugawa del Periodo Edo (1615-1868)
Tokugawa Ieyasu fu il vincitore nella guerra decisiva nel settembre del 1600 e guadagnĂČ il controllo sull’intera nazione. Lo shogunato Tokugawa regnĂČ per un periodo molto lungo (260 anni). Questo Ăš attribuito al loro ineguagliabile controllo sociale sulle persone, inclusi i daimyo e i loro vassalli. L’era Tokugawa fu pacifica perchĂ© chiusero i confini nazionali agli stranieri, tranne il porto Nagasaki che rimase aperto per gli scambi con l’Olanda. I Tokugawa avevano controllo diretto su un ampio territorio confinante con la capitale Edo, e questo rafforzĂČ la loro autoritĂ .
Il Ripristino dell’Autorità Imperiale e la Fine dell’Era dei Guerrieri: il Periodo Meiji (1868-1912)
La corte imperiale aveva ancora il compito di nominare lo shogun, ma non aveva molta autoritĂ  militare tra il 1185 e il 1853. L’autoritĂ  dei Tokugawa venne sfidata nel 1853, quando la squadriglia delle “Pecore Nere” minacciĂČ di ricorrere ad azioni militari se il Giappone non avesse terminato la sua politica d’isolamento nazionale. Di conseguenza, dei samurai influenti deposero lo shogunato e venne restaurata la diretta autoritĂ  imperiale. Durante il primo decennio del periodo Meiji, i samurai furono spogliati dei loro poteri.
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Capitolo 3

Onna-Bugeisha—le Donne Guerriere Samurai

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I samurai sono tradizionalmente rappresentati come uomini, ma esistevano anche donne samurai, le Onna-Bugeisha, ed erano altrettanto pericolose. Già prima che il mondo iniziasse a pensare ai guerrieri samurai come tutti uomini, c’era un gruppo di donne samurai, tanto mortali e potenti quanto la loro controparte maschile. Erano conosciute con il nome Onna-Bu...

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