CRONOLOGIA
28 luglio 1914
L’Austria-Ungheria prende l’uccisione del successore al trono Francesco-Ferdinando a Saraievo per mano di nazionalisti serbi come pretesto per dichiarare guerra alla Serbia. Inizio della prima guerra mondiale (dichiarazioni di guerra della Germania a Russia e Francia il 1. 8. e 4. 8.).
L’Italia il
3 agosto 1914
dichiara la sua neutralità, in quanto, secondo le disposizioni della Triplice Alleanza, non era stata consultata da Vienna e Berlino e la guerra mondiale era stata provocata dalle dichiarazioni di guerra di Germania e Austria-Ungheria. Di seguito l’Italia conduce negoziati sia con i suoi alleati, sia con le potenze dell’Intesa (Francia, Inghilterra, Russia) per il prezzo della sua neutralità e per la sua entrata in guerra. Questi negoziati portano il
26 aprile 1915
al Patto segreto di Londra: l’Italia si impegna all’entrata in guerra a fianco dell’Intesa entro un mese e, come contropartita, avrà promesse territoriali (Trentino, Sudtirolo, Trieste, Istria, Dalmazia).
24 maggio 1917
Dichiarazione di guerra dell’Italia all’Austria-Ungheria. Armamento del fronte delle Dolomiti dall’Ortles all’Isonzo.
Agosto 1917
Messaggio di pace di papa Benedetto XV a tutte le potenze in guerra.
Ottobre 1917
Sconfitta italiana a Caporetto/Karfreit. Le truppe degli Imperi Centrali avanzano fino al Piave.
Novembre 1917
Appello di Lenin a tutti i governi per una pace «senza annessioni e contribuzioni».
Gennaio 1918
Annuncio del presidente americano Wilson dei 14 punti come base per una giusta pace.
3 novembre 1918
Resa dell’Austria-Ungheria a Villa Giusti presso Padova. Fine della guerra sul fronte italiano.
10 settembre 1919
Firma del trattato di pace di St. Germain da parte dell’Austria. Cessione di Sudtirolo, Trentino, Trieste ed Istria all’Italia.
Ottobre 1919
Costituzione del «Deutscher Verband» (fusione tra il partito liberale Deutschfreiheitliche Partei ed il partito popolare tirolese cattolico-conservatore). Il partito socialdemocratico sudtirolese di lingua tedesca si unisce in qualità di sezione autonoma al partito socialista italiano (PSI), il quale, come unico partito del parlamento romano, si impegna contro l’annessione del Sudtirolo.
Primavera 1920
Trattative per l’autonomia, tra rappresentanti del Deutscher Verband, della socialdemocrazia sudtirolese ed il governo a Roma.
Aprile 1921
Prima azione fascista in Sudtirolo. Viene ucciso l’insegnante Franz Innerhofer a Bolzano (24. 4. 1921).
28 ottobre 1922
Presa del potere da parte del fascismo. Primo governo di coalizione di Mussolini.
15 luglio 1923
Il senatore E. Tolomei annuncia a Bolzano il suo programma di 32 punti per la snazionalizzazione dei sudtirolesi (italianizzazione di scuola, amministrazione, toponomastica, cognomi, ecc.).
Agosto 1923
Sequestro della camera del lavoro a Bolzano e oppressione della stampa socialdemocratica in Sudtirolo.
Ottobre 1923
Entrata in vigore della nuova legge per la scuola elementare (Lex Gentile), che determina l’italianizzazione progressiva delle scuole delle minoranze linguistiche. Appello del canonico Michael Gamper per la costituzione delle «scuole delle catacombe».
1925–1926
Trasfomazione definitiva dell’Italia da stato costituzionale parlamentar-liberale a stato fascista-totalitario a partito unico (divieto di partiti, stampa libera, sindacati, eliminazione delle autonomie locali tramite destituzione dei sindaci liberamente eletti e insediamento dei sindaci d’ufficio, ecc.). Trasferimento di tutti questi provvedimenti, in parte anche attraverso leggi particolari, al Sudtirolo. La Chiesa sudtirolese ottiene, trattando col Vaticano e col governo fascista, la sopravvivenza della stampa cattolica di lingua tedesca assicurando la sua «neutralità politica».
1928
Il senatore Tolomei fa un «bilancio quinquennale» della politica fascista per il Sudtirolo. (Esprime la sua soddisfazione sui provvedimenti per scuola, cultura ed amministrazione, ma lamenta le insufficienti misure relative al sostegno per l’immigrazione italiana e la penetrazione economica.)
Febbraio 1929
Riconciliazione tra stato fascista e Chiesa cattolica attraverso i Patti Lateranensi (conferma della continua persistenza della lingua tedesca nella chiesa, nelle scuole parrocchiali, nella stampa cattolica e nei seminari vescovili «Vizentinum»/Bressanone e «Johanneum»/Tirolo).
Febbraio 1930
Trattato d’amicizia austro-italiano (Vienna riconosce la questione Sudtirolese essere «problema interno dell’Italia» e di conseguenza reprime sempre più fortemente ogni manifestazione di propaganda per il Sudtirolo nell’opinione pubblica austriaca. La socialdemorazia austriaca critica aspramente questo «tradimento ai danni del Sudtirolo» da parte del governo federale tramite J. Schober e E. Dollfuß nonché tramite il NSDAP.
30 gennaio 1933
Presa del potere dei nazionalsocialisti in Germania.
Giugno 1933
Costituzione del Völkischer Kampfring Südtirols. (Programma: costruzione di un movimento illegale nazionalsocialista sulla base del «principio gerarchico» e della «Volksgemeinschaft» (comunità popolare) e degli obiettivi del «ritorno in patria» del Sudtirolo nella «grande Germania» annunciata da Hitler.)
Settembre 1934
Decreto legge fascista per la costruzione della zona industriale a Bolzano.
Gennaio 1935
Annessione del territorio della Saar al Terzo Reich tramite referendum. (Sostenuta dal lavoro politico del VKS e dalla propaganda tedesca l’indicazione politica sul Terzo Reich per la prima volta in Sudtirolo giunge a strati di popolazione più vasti.) Il processo di inversione spirituale-culturale da Vienna a Berlino, dalla «Heimat» (piccola patria) al «Vaterland» (paese patria) progredisce in modo continuo e massiccio.
Gennaio 1937
Decreto legge fascista, che conferisce all’«Ente di Rinascita Agraria» larghi poteri per l’acquisto di terreni. Per diversi motivi però il lavoro di snazionalizzazione dell’Ente rimane limitato. (Fino al 1939 vennero acquistati circa trecentocinquanta masi contadini, mediati ad affittuari italiani.)
Gennaio 1937
Il maresciallo del Reich H. Göring propone il trasferimento dei sudtirolesi per la sistemazione dei rapporti italo-tedeschi.
12 marzo 1938
Invasione delle truppe tedesche in Austria («Anschluss»). Entusiasmo e giubilo tra i sudtirolesi, soprattutto da parte del VKS, ma anche voci critiche dall’ambiente del movimento laico della chiesa cattolica e da parte del clero, che respingono il nazionalsocialismo come ideologia prussiano-protestante, cioè pagana.
14 marzo 1938
Il consigliere d’ambasciata italiano M. Magistrati a Berlino propone una «soluzione radical-etnica» della questione sudtirolese.
7 maggio 1938
Visita di stato di Hitler a Roma (garanzia solenne del confine del Brennero).
Settembre 1938
In riferimento al diritto di autodeterminazione dei popoli, Hitler rivendica in termini ultimativi l’annessione dei territori dei Sudeti minacciando guerra in caso di inadempienza. Inghilterra e Francia cedono alla pressione della minaccia di Hitler. Hitler nel suo discorso allo Sportpalast a Berlino: «Ripeto, quando il problema dei tedeschi dei Sudeti sarà risolto, per la Germania non esisterà più alcun problema territoriale, … non sono più interessato allo stato cecoslovacco … Noi non vogliamo cechi!»
15 marzo 1939
Hitler dà ordine alla Wehrmacht di invadere la Cecoslovacchia, che verrà annessa come «Reichsprotektorat Böhmen und Mähren».
23 giugno 1939
Presieduta da Himmler, nell’ufficio centrale della sicurezza del Reich delle SS, si svolge la cosiddetta «Conferenza di Berlino», nella quale la commissione di esperti tedesco-italiani verbalmente conviene circa la disponibilità comune alla soluzione della questione sudtirolese tramite trasferimento.
29 giugno 1939
La decisione del trasferimento viene ufficialmente resa pubblica in Sudtirolo dal console generale Otto Bene. In una riunione comune del Deutscher Verband e del Völkischer Kampfring, viene deliberato il rifiuto del trasferimento. Una settimana dopo il VKS passa dalla posizione del «rimanere tutti insieme» alla parola d’ordine «emigrare tutti insieme». Sono così determinati i fronti tra chi rimane e chi se ne va e ha inizio la «campagna elettorale» pro e contro l’opzione.
Estate 1939
Gli esperti italo-tedeschi trattano sulle disposizioni legali ed economiche del trasferimento. Diventa sempre più evidente che i fascisti aspirano ad un «trasferimento limitato», i nazionalsocialisti invece ad una «soluzione etnica radicale».
1 settembre 1939
Inizio della seconda guerra mondiale con l’attacco tedesco alla Polonia.
Settembre 1939
Apertura degli «uffici t...