Il codice di Camaldoli (1943)
Principi dell'ordinamento sociale per la comunità Cristiana. Le radici della Costituzione Italiana del 1948.
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Il codice di Camaldoli (1943)
Principi dell'ordinamento sociale per la comunità Cristiana. Le radici della Costituzione Italiana del 1948.
Informazioni sul libro
Nel 1943 un gruppo di intellettuali, laici e religiosi, si riunisce presso il monastero di Camaldoli con l'intento di aggiornare il Codice di Malines, riflettendo in particolar modo sul ruolo sociale della Chiesa a seguito degli stravolgimenti causati dalla Seconda Guerra Mondiale. Così nasce il Codice di Camaldoli, opera di estrema utilità di fronte alle questioni sociali ed economiche dell'epoca, e destinato soprattutto allo scopo di ricostruire una società libera ed egualitaria e uno stato democratico. Il Codice, come si può notare dallo stesso titolo della pubblicazione, Per la comunità cristiana, è animato da uno spirito religioso; questo perché esso riflette la società dell'epoca, in cui la Chiesa aveva grande influenza. Allo stesso tempo però non vuole essere destinato solo alla formazione della comunità cattolica, bensì mira a coinvolgere l'intera società civile. Il suo ruolo è fondamentale per quel periodo storico, ed è tale da aver ispirato anche la stesura della Costituzione Italiana del 1948, soprattutto per quanto riguarda i Principî fondamentali e la Prima Parte relativa ai Diritti e doveri dei cittadini; tuttavia, è anche un'opera straordinariamente attuale, soprattutto perché pone la giustizia sociale come principio direttivo della vita economica e perché sottolinea la dimensione etica del dovere tributario.
Domande frequenti
Informazioni
1. LA SOCIETÀ E IL DESTINO DELL'UOMO
2. DIGNITÀ DELL'UOMO
3. FONDAMENTI DELLA COSCIENZA INDIVIDUALE E SOCIALE DELL'UOMO
- che l'individuo umano in quanto essenzialmente ordinato a Dio, ha un valore assoluto il quale è la radice e il fondamento di tutti i suoi doveri e diritti e della sua inalienabile libertà;
- che è dovere fondamentale dell'individuo mantenere illesa in se stesso questa dignità, rispettarla e ricordarsi in ogni azione del suo valore, cioè del suo fine, cioè di Dio;
- che origine e scopo della società è unicamente la conservazione, lo sviluppo e il perfezionamento dell'uomo e che pertanto fine di ogni sistema educativo e politico è di far conoscere praticamente all'individuo questa dignità e abituarlo a rispettarla in sè e negli altri e a farla rispettare;
- che rispettare negli altri la eguale dignità dell'uomo significa obbedire alla parola dell'Apostolo «fiat aequalitas»[1], sentire che tutti gli altri uomini qualunque sia la loro condizione sono eguali, aventi la stessa natura, capaci delle stesse virtù, chiamati allo stesso destino, destinati alla stessa salvezza. Perciò l'unica superiorità che è tra gli uomini singoli è la superiorità nel bene e nella virtù, e le differenze nelle qualità personali di cultura, di condizioni sociali, di ricchezza e simili, non solo non alterano la fondamentale uguaglianza tra gli uomini, ma sono una ragione di maggior responsabilità verso gli altri e verso la società, essendo ogni superiorità in questo senso al servizio degli altri e quindi una vera e propria funzione di carattere sociale;
- che perciò il «fiat aequalitas» dell'Apostolo non è qualcosa di negativo ma di essenzialmente positivo: significa amare gli altri in modo da fare ognuno di essi eguale a noi, cercando per quanto in noi di procurare agli altri gli aiuti perché le prove della vita possano essere da ognuno affrontate con proporzionalità di mezzi ed eguale possibilità di sviluppo;
- che il fine di questa volontà piena e cordiale di aiuto fraterno è che l'altro possa realizzare nella sua pienezza la sua inalienabile libertà, cioè che l'altro sia messo in condizione di svolgere la sua natura e compiere con piena responsabilità il suo destino;
- che tutto questo porta a un concetto preciso e chiaro della vita, che il nostro grande poeta cristiano moderno ha espresso così: «la vita non è destinata a essere un peso per molti e una festa per alcuni, ma per tutti un impiego del quale ognuno renderà conto»[2].
4. NATURA E FINE DELLA SOCIETÀ
5. UNITÀ E FRATERNITÀ DELLE GENTI
6. ORDINE E AUTORITÀ NELLA SOCIETÀ
7. VITA CRISTIANA E CIVILTÀ UMANA
Indice dei contenuti
- Copertina
- PER LA COMUNITÀ CRISTIANA PRINCIPI DELL'ORDINAMENTO SOCIALE
- Indice dei contenuti
- INTRODUZIONE
- PRESENTAZIONE
- PREMESSA SUL FONDAMENTO SPIRITUALE DELLA VITA SOCIALE
- 1. LA SOCIETÀ E IL DESTINO DELL'UOMO
- 2. DIGNITÀ DELL'UOMO
- 3. FONDAMENTI DELLA COSCIENZA INDIVIDUALE E SOCIALE DELL'UOMO
- 4. NATURA E FINE DELLA SOCIETÀ
- 5. UNITÀ E FRATERNITÀ DELLE GENTI
- 6. ORDINE E AUTORITÀ NELLA SOCIETÀ
- 7. VITA CRISTIANA E CIVILTÀ UMANA
- I. LO STATO
- 8. ESSENZA DELLO STATO
- 9. FINI DELLO STATO
- 10. STATO E DIRITTO
- 11. LA GIUSTIZIA SOCIALE COMPITO E FINE DELLO STATO
- 12. IL DOVERE DI OBBEDIENZA
- 13. PRINCIPI DELL'ORGANIZZAZIONE STATALE
- 14. LE LIBERTÀ POLITICHE
- 15. LA LIBERTÀ DELLE COSCIENZE
- 16. DOVERE FONDAMENTALE DI PARTECIPAZIONE ALLA VITA DELLO STATO
- 17. LIMITI DEI SACRIFICI PER LO STATO
- 18. L'ATTIVITÀ DELLO STATO COME LOTTA CONTRO LA VIOLENZA E L'ARBITRIO
- 19. CHIESA E STATO
- 20. ESIGENZA GENERALE DI GIUSTIZIA E DI CARITÀ
- II. LA FAMIGLIA
- 21. NATURA E FINE DELLA SOCIETÀ FAMILIARE
- 22. LA FAMIGLIA E LE ALTRE SOCIETÀ
- 23. IL MATRIMONIO
- 23. L'AMORE NELLA FAMIGLIA
- 25. DEVIAZIONI DELLA FAMIGLIA
- 26. DIRITTO ALLA FAMIGLIA E PRESCRIZIONI EUGENETICHE
- 27. PROVVIDENZE A FAVORE DEL MATRIMONIO
- 28. CONTROLLO SULLE NASCITE E LEGGI SULL'ABORTO
- 29. L’AUTORITÀ NELLA SOCIETÀ FAMILIARE
- 30. DIRITTI DEI FIGLI ILLEGITTIMI
- III. L'EDUCAZIONE
- 31. ESSENZA E FINE DELL'EDUCAZIONE
- 32. NECESSITÀ DELLA EDUCAZIONE SOPRANNATURALE
- 33. IL SOGGETTO DELL'EDUCAZIONE: RICONOSCIMENTO DELLA SUA DIGNITÀ E RESPONSABILITÀ
- 34. IL DIRITTO DI EDUCARE
- 35. L'EDUCAZIONE NELLA FAMIGLIA
- 36. NECESSITÀ Dl RINFORZARE LA CAPACITÀ EDUCATIVA DEI GENITORI
- 37. L'AVVIAMENTO E L'ORIENTAMENTO PROFESSIONALE DEI FIGLI
- 38. SCUOLA E FAMIGLIA
- 39. MISSIONE EDUCATIVA DELLA CHIESA E INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE
- 40. DIRITTO EDUCATIVO E DOVERI DELLO STATO
- 41. INSUFFICIENZA DELLA SCUOLA LAICA
- 42. LA GIUSTIZIA SOCIALE NELL'EDUCAZIONE
- 43. L'EDUCAZIONE RELIGIOSA E MORALE
- 44. L'EDUCAZIONE SOCIALE
- 45. EDUCAZIONE CIVICA
- 46. L'EDUCAZIONE FILOSOFICA
- 47. FONDAMENTI E DIDATTICA DELLA EDUCAZIONE LETTERARIA E SCIENTIFICA
- 48. L'EDUCAZIONE TECNICA E IL LAVORO NELL'EDUCAZIONE
- 49. L'EDUCAZIONE FISICA
- 50. COMPITO, DOVERI E FORMAZIONE DELL'INSEGNANTE
- 51. EDUCAZIONE ALLA CASTITÀ
- 52. L'EDUCAZIONE DELLA DONNA
- 53. L'EDUCAZIONE DEL POPOLO: STAMPA, TEATRO, RADIODIFFUSIONE, CINEMATOGRAFO, PUBBLICITÀ
- 54. RICERCA SCIENTIFICA E CULTURA SUPERIORE
- IV. IL LAVORO
- 55. DIRITTO AL LAVORO: SUA DIGNITÀ
- 56. IL LAVORATORE NELLA ORGANIZZAZIONE PRODUTTIVA: AGRICOLTURA E INDUSTRIA
- 57. ELEMENTI DEL GIUSTO SALARIO
- 58. RISPARMIO INDIVIDUALE E PROVVIDENZE DELLA COMUNITÀ PER LA DISOCCUPAZIONE, INVALIDITÀ E VECCHIAIA DEL LAVORATORE
- 59. TUTELA DELLA SALUTE FISICA DEL LAVORATORE
- 60. LA DONNA E IL LAVORO SVOLTO FUORI DELL'AMBITO FAMILIARE - IL SALARIO E LA FAMIGLIA
- 61. LA CASA, ELEMENTO DI DIFESA E DI SVILUPPO DELLA PERSONALITÀ DEL LAVORATORE
- 62. IL DECENTRAMENTO URBANO, CONDIZIONE PER UNA SANA VITA FAMILIARE E SOCIALE DEL LAVORATORE
- 63. L'UOMO E LA MACCHINA
- 64. ORIENTAMENTO PROFESSIONALE DEL LAVORATORE
- 65. SPECIALIZZAZIONE DEI LAVORATORI E PIENA UTILIZZAZIONE DELLE LORO CAPACITÀ
- 66. AZIONARIATO DEL LAVORO, COOPERAZIONE E PARTECIPAZIONE DEI LAVORATORI
- 67. FINI DELLE ASSOCIAZIONI PROFESSIONALI
- 68. ORGANIZZAZIONE DELLE PROFESSIONI INTELLETTUALI E TECNICHE
- 69. UNICITÀ E PLURALITÀ DELLE ASSOCIAZIONI PROFESSIONALI
- 70. I CONFLITTI DI LAVORO
- V. DESTINAZIONE E PROPRIETÀ DEI BENI MATERIALI PRODUZIONE E SCAMBIO
- 71. LA GIUSTIZIA SOCIALE: PRINCIPIO DIRETTIVO DELLA VITA ECONOMICA
- 72. PROPRIETÀ PRIVATA E PROPRIETÀ COLLETTIVA
- 73. FONDAMENTO DELLA PROPRIETÀ PRIVATA - SUO ASPETTO PERSONALE E SOCIALE
- 74. LA FUNZIONE SOCIALE DELLA PROPRIETÀ DEI BENI STRUMENTALI
- 75. FUNZIONE SOCIALE DELLA PROPRIETÀ DEI BENI STRUMENTALI IN SITUAZIONE DI CONCORRENZA
- 76. FUNZIONE SOCIALE DELLA PROPRIETÀ DEI BENI STRUMENTALI IN SITUAZIONE DI NON CONCORRENZA
- 77. LA PRODUZIONE AGRARIA
- 78. FUNZIONE SOCIALE DELLA PROPRIETÀ DEI BENI DI CONSUMO
- 79. LA COOPERAZIONE NEL PROCESSO DI DISTRIBUZIONE DEI BENI DI CONSUMO
- 80. INCONVENIENTI DEGLI ECCESSIVI ACCENTRAMENTI DI RICCHEZZA
- 81. FUNZIONE SOCIALE DELLA PROPRIETÀ COSTITUITA CON CAPITALI PRESI A PRESTITO
- 82. LA PROPRIETÀ NON ACQUISTATA CON ADEGUATO E LECITO LAVORO
- 83. LA TRASMISSIONE EREDITARIA DEI BENI
- 84. LA GIUSTIZIA SOCIALE E LA COMUNITÀ INTERNAZIONALE DEI BENI: COMMERCIO INTERNAZIONALE ED EMIGRAZIONE
- VI. L'ATTIVITÀ ECONOMICA PUBBLICA
- 85. ATTIVITÀ ECONOMICA PRIVATA ED ATTIVITÀ ECONOMICA PUBBLICA
- 86. FINI SPECIFICI DELLA ATTIVITÀ ECONOMICA PUBBLICA
- 87. COORDINAMENTO DELLE ATTIVITÀ ECONOMICHE PUBBLICHE
- 88. CRITERI INFORMATORI DELL'ATTIVITÀ ECONOMICA PUBBLICA
- 89. MONETA E MANOVRE MONETARIE
- 90. PATRIMONIO PUBBLICO
- 91. NATURA DELL' ATTIVITÀ FINANZIARIA; IL PRINCIPIO DI UGUAGLIANZA E DI GENERALITÀ
- 92. LIMITI DELL'AZIONE FINANZIARIA
- 93. FUNZIONE EXTRA-FISCALE DEL TRIBUTO
- 94. DOVERE TRIBUTARIO
- VII. LA VITA INTERNAZIONALE
- 95. SVILUPPO INTERNAZIONALE DELLE FORZE SOCIALI
- 96. LA COMUNITÀ INTERNAZIONALE DELLE FORZE SOCIALI
- 97. FONDAMENTO MORALE E PRINCIPI DELL'ORDINE INTERNAZIONALE
- 98. DOVERI DELLE NAZIONI CIVILI RISPETTO ALLE GENTI MENO PROGREDITE E PRIMITIVE
- 99. L'AZIONE PERSONALE PER L'ORDINE INTERNAZIONALE E PER LA PACE
- POSTFAZIONE