Voci dal cuore

Aldo Morelli

• Editore: Aletti Editore
• Anno: 2012
• ISBN:
  9788859104575
• Argomento: Literature
• Categoria: Poetry

Aldo Morelli nasce nel 1945 a Stigliano, ridente paese montano della provincia materana. Trascorre gran parte della sua infanzia a stretto contatto con la natura incontaminata di quei luoghi ameni e questa esperienza unica affina in lui l'innata predisposizione all'osservazione del mondo che lo circonda. Ed è l'amore per la natura che lo spinge ad intraprendere gli studi in Agraria durante i quali, e fino agli inizi degli anni 70, si dedica alla sua seconda grande passione, il gioco del calcio, che pratica a buoni livelli nelle rappresentative locali del Matera, del Laterza e del Ginosa. E proprio a Laterza, cittadina a pochi chilometri dal capoluogo lucano, vive, sposato e con un figlio. Svolge la sua attività lavorativa a Taranto, città che raggiunge giornalmente. Forte del successo riscosso partecipando al programma televisivo "La Corrida" del 2007, accetta di pubblicare questa prima raccolta di poesie. Attraverso la sua opera, di quel mondo primordiale e fanciullesco, ritrova la bellezza in un fiore, la rivive nel dialogo fantasioso tra una lepre e un cane, riflettendo sulla vita e sulla morte, sull'ingiustizia e sugli abusi dell'uomo sull'uomo. Continua a fotografare vizi e consuetudini dell'uomo e ad amare la bellezza e l'armonia della natura.
Dott. Pietro Antonio Paolo Calò

LUCHINO

Mi sono sempre chiesto durante un funerale

quale potrebbe essere l’attore principale.

Il festeggiato subito lo scarto

perché manco si vede int’a ’sta casci’ ’e muorto.

Comunque fa il regista…

ed è lui che assegna la parte

al parente che gli resta.

Si ’o muorto è un gran riccone

gli attori che seguono d’appresso stanno

facenne e ccunte p’ ’a tassa ’e successione

e le lacrime che versano

non sono certo… lacrime ’e commozione.

Si ’a morta è giovin sposa

’o primo attore è il marito, affranto dal dolore,

che si consolerà da lì a poche ore.

Se invece ’o muorto è vecchio,

vedovo, magari malandato

i primi attor so’ i figli

che più che affranti sembrano sollevati

perché finalmente se ne son liberati.

Ma al mio paese per un po’ di tempo,

si son verificate delle cose strane.

I primi attori divenivano comparse

e la prima scena viene affidata a un cane.

Lo sguardo triste e l’andatura stanca

lui non segue la bara ma l’affianca.

Senza interessi, commedie o ipocrisie,

ma con dolore vero,

accompagna il suo padrone al cimitero.

E a dimostrazione

di quanto un cane può amare il suo padrone

da quella volta, ad ogni funerale,

è sempre li a far l’attore principale.

Giovane, vecchio, magro oppur grassone

per lui sarà sempre e solo il suo padrone.

Steve ’o bar d’o Spunto, con degli amici,

si discuteva piuttosto ad alta voce,

quanno sento, sunà a muorto,

i campane ’e Santa Croce.

Si sospende di servire le bevande

e, per rispetto o muorto, si calano i sserrande.

Appena iss’è passato si torna nel normale

s’aizano i sserrande, si guarda o funerale.

Qualcosa c’è di strano mi faccio più vicino

ma non vedo più l’attore…

che rispondeva al nome di Luchino.

Ci son rimasto veramente male

e a sera, int’ ’o lietto, sfogliando il solito giornale

leggo, qualcosa che mai avrei immaginato,

il primo attor Luchino è stato avvelenato.

Qualcuno che gli serbava del rancore

perché avrebbe voluto a parte ’e prim’attore.

Finalmente mi sono addormentato

ed ho sognato un prato sterminato,

immenso…

Non era verde ma di un azzurro intenso

e miezzo… nu cane ca curreva, jucava,

zumpettava…

e tanta gente attorno che lo festeggiava.

Nu signore, che da vivo, mi chiamava Aldino

e nel paese molto ha comandato,

a un certo punto mi si fa vicino.

Mi dice: “devi farmi una promessa,

mo che ritorni giù devi pregare,

chi comanda adesso,

che nel nostro paese ci rimanga un segno

di questo cane che n’è stato degno”.

E allor vi porto una proposta,

che comunque non è solamente mia,

gli vogliamo dedicà na via?

Vuie pensate che sia troppo?

Io non credo che lo sia

’O LAMPIONE

’O sole s’è addurmuto all’orizzonte

e io me sceto p’ affruntà ’a nuttata.

Arriva a solit...

Indice dei contenuti

• cover
• gerenza
• INDICE
• 22 Luglio
• Chissà
• Cose rare
• È NU VIECCHIO SULO
• Ho perso il “sogno”
• I MIEI OCCHI HAN VISTO
• Il Peperoncino
• IL FIUME
• ILLUSIONE
• La Cappella
• La Corrida del Marchese (giuramento)
• LA GIUSTIZIA
• La scelta
• La Speranza
• Lamento di un automobilista lavoratore-pendolare errante dell’Italia Meridionale
• LE DIFFERENZE
• Le fantasticherie di uno stitico
• L’ECOLOGISTA MANCATO
• LIBERO MERCATO
• Lo sciopero dei palloni
• L’OTTIMISTA
• LUCHINO
• ’O LAMPIONE
• ’O FUOSSO
• ’O LEPROTTO
• ’O ZITO
• SOLA
• TRUVAMMO NU SADDAM…
• Una giornata nata male
• Un’alba nel bosco
• VECCHIE COSE E UOMINI VECCHI
• MEDITERRANEO