Cerco
Cerco la sensibilitĂ che aiuta a spiegare tutto quel che le parole non sanno o non possono raccontare. Non trovo lâinnocenza incredula come gli occhi di un bambino che guarda senza pregiudizio e si pone di fronte alla vita leale e sincero.
Non sempre incontro quellâapertura mentale, non scalfita dallâignorante freddezza della critica che giudica spesso con i paraocchi del pregiudizio senza conoscere la profonditĂ di ciò che giudica, mettendo sotto inchiesta un involucro, svuotato da ciò che conta: i propri sentimenti, originati dal vissuto che ha radici dallâinizio della propria esistenza. I sentimenti sono come il sale della vita, sono forza non debolezza. Un uomo senza sentimenti è privo di significato. Sono i sentimenti a far la differenza fra un buon o un cattivo uomo.
La critica malevola non lascia spazio alla comprensione, essenziale in qualsiasi rapporto umano ed affettivo. La comprensione è la chiave dei rapporti fra gli uomini, dĂ spazio alla diversitĂ può spiegare le sue differenze aprendo un varco nel terreno bruciato dellâincomprensione, fatta di muri e di paletti, di recinti spinati, di cancelli chiusi e porte serrate. Sono barriere che ostacolano il passaggio e tutto rimane freddo, fermo, impassibile. Non è permesso entrare. Congela anche i buoni sentimenti.
Câè bisogno di famigliaritĂ per scoprire che nella diversitĂ câè un uomo che non conosciamo, câè un cuore che batte e non si apre per diffidenza: ha bisogno del nostro passo avanti.
In noi tante diversitĂ
La diversitĂ
La diversità è tutto quello che non sai comprendere.
La giudichi, da estraneo senza conoscerla.
Câè chi ama i vincoli e chi li detesta.
Câè chi li rompe e chi li salva.
Chi vuole apparire chi vuole sparire.
Chi rinasce chi vuole morire.
Chi si cura e chi si trascura.
Chi fracassa e chi ripara; insieme potrebbero portare lâarmonia,
se il primo comprende il circolo vizioso che ha creato.
Chi vuole essere da solo e chi in compagnia.
Il cattivo non comprende la bontĂ .
Il buono non ammette cattiverie.
Lâonesto e disonesto sono una disastrosa compagnia.
Chi vive di regole e chi non le conosce.
Se diventano amici, lâuno vuole cambiare lâaltro.
Lâonesto intelligente non sfrutta lâoccasione.
Il disonesto intelligente sa di aver trovato un amico diverso.
Chi sembra molle e sdolcinato può essere un duro senza sensibilitĂ
e sentimenti.
Il duro può nascondere un cuore morbido che si è fatto gelido per la sofferenza.
Lo scorbutico può essere solleticato dalla gentilezza;
finge di deriderla ma lâapprezza.
Tutti hanno unâanima nascosta nel proprio nocciolo.
La cosa che sembra non è. à un fatale errore.
Ă la conoscenza che ti porta a capire lâidentitĂ .
Le forze estreme
Forza e debolezza sono le due forze della vita: estreme e diverse.
Quando sâincontrano, si scontrano, sâintersecano.
A vicenda si combattono.
Il proprio punto di forza può diventare la propria debolezza.
Una grande forza fisica non controllata può travolgere.
La forza di carattere, nel tempo può schiacciare gli affetti piÚ cari.
Una brutale forza può vincere le battaglie. La forza irragionevole, furiosa, irruente perde il controllo.
Prevarica la debolezza, la vince con soddisfazione, sottovalutandola.
Nella propria debolezza si può scoprire di avere forza.
La debolezza si arrende, cede ma non le dĂ vittoria.
Rimugina e con tenacia sâingegna per difendersi; vuole spiazzarla e mitigarla.
In guerra vince lâintelligente che depone le armi; chiede lâarmistizio per accordarsi
sulla pace e mettere fine al conflitto.
Forza e debolezza sono poco chiare.
La debolezza può essere unâapparenza.
La forza può essere una facciata; può racchiudere la paura di sottomissione.
Solo da un punto dâincontro può nascere unâintesa;
le trasforma in moderazione e le porta a vivere in uno stabile equilibrio.
La propria madre
La propria madre!
Ă la forza che ci genera e ci crea,
ci partorisce, ci allatta, eppure ci combatte.
A volte è lei a decidere chi saremo.
Saranno giorni tremendi se i due obiettivi non combaceranno.
Se lei pensa allâeffimero, tu alla concretezza; difficile da fargliela accettare!
Se tu pensi allâeffimero non accetterai la concretezza.
Sâinnesca lâantico meccanismo
del debole e del forte.
Ă la battaglia nel campo della vita.
Inizia il conflitto fra provocazione e ribellione.
Assente sarĂ il sano equilibrio!
Può far disastri la provocazione, sâaspetta tacita sottomissione.
Trova ribellione...