La postura della clessidra

Melissa Cascarino

• Editore: Aletti Editore
• Anno: 2013
• ISBN:
  9788859109785
• Argomento: Literatura
• Categoria: Poesía

La percezione alterata del tempo, condensato nell'attesa e ricerca dell'oggetto del desiderio, è la sensazione più banale, evidente, quasi sintomatica, della fase acuta dell'innamoramento. Per sua natura, la clessidra, impreciso cronometro visuale e tangibile, scandisce il flusso di granelli di energia e sensazioni, l'amalgama dei corpi, il cumulo dei talami, fino alla piramidale immobilità dell'ultimo atto.
Una clessidra orizzontale è un orologio rotto che non ha più sensazioni da scandire. La «Postura della Clessidra» è un breve epistolario, a mezzo sms, scambiato tra due intensità atemporali innamorate dell'amore, raccoglie l'integralità dei testi di Melissa Cascarino e una decina di poemi dell'alter ego. Dura solo qualche giro di clessidra... troppo intenso per poter essere prolungato...?
La scrittura è ancorata nel corpo e le proprie pulsioni, la memoria ancestrale, l'immaginario sensoriale e le forze titaniche di vita.
Nata nel 1978, Melissa Cascarino, francese di origine italiana (Molise, Filignano) è cresciuta insieme a un padre poeta e professore di letteratura francese, una madre maestra di scuola elementare, e una sorella gemella eterozigota, Elisa, che fa la violinista.
Melissa Cascarino lavora come pianista, danzatrice contemporanea e coreografa, artista-pedagoga.
Scrive da sempre e adesso sta lavorando su un romanzo in francese, un «road-poem» ulisside, e su un secondo tomo della «Clessidra».

* * *

La pianista intreccia le mani e urla di non raggiungere

il proprio scopo tattile

urla di non saziare la propria fame digitale

e agnostica

* * *

Forse nel tuo cupo panico

del mio pane

di note ambrate tu?

* * *

Fanciulla appena estratta dalla carne viva

ballo delle lotte insaziabili

l’immensità delle nostre lotte dello strazio primordiale

amanti in lotta atemporale

* * *

Sto cercando di ammucchiare i rudimenti costitutivi dell’essenza di vita

un godimento ambiguo e complesso

* * *

L’albicocca seculare del sole mi sta venendo sulla schiena raccontandomi a bassa voce che oramai devo far rinascere l’istinto di vita essere al mondo che rotea sul dito del mio scetticismo

l’inestricabile dolore

scivolando sull’olio di oliva

* * *

Urlare per non perdere il contatto vitale che trascende

altera il mio essere al mondo

transumanza delle rivolte che creano lo spazio

famelico e sensuale

* * *

Non ti preoccupare che i tuoi gemiti

per la continua trasformazione degli organismi

enti votati alla morte

mi scivolano sulla pelle

che non cessa di credere in un mito

illusorio

* * *

Tornando in seno alla folla un mio grido umido ha incavato

le guance della terra ribella e trascorsa

un grido di delicatezza violenta che trafigge la noia

mentre balla l’intelligenza delle anime mentre s’inarca il ballerino

nel cavo della mano e le asperità della terra si muove

il mio godimento

* * *

Alterare i simboli

ritentare lo strazio primitivo

dal vuoto asciutto creato da i corpi in

movimento

dal sudore dei nostri pensieri

siamo entrati nel ballo agitato delle lotte insaziabili

l’inconscio sta per prendermi e sento Edipo parlarmi

del suo mito ridendo

impregna i sogni urlando la mia voglia di voluttà

buonanotte

* * *

Le mani veloci sanno dei tuoi salsi umori

sballati

come cicli di fanciulle dormienti

nelle oli del senso

Mihi Celandae

* * *

Leccare il tuo collo o l’infinito

Ascoltare il dialogo tra nessuno che penetra un nulla immaginato

ammollato a potenza

Versami secchiate di ormoni in volto

screziami dell’olio iperteso

per Esmeralda inanivabile volo che senza superstizione

gli carezza la mutazione

Muoio dalla voglia di vederti

Mihi Celandae

* * *

Gli atti comuni del tempo impiegato

determinati inenarrabili rispetto all’eccezionalità misurata

del nostro teatro dell’assurdo

...

Indice dei contenuti

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• gerenza
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