Ho paura del tuo amore

Agata Comandé

• Editore: Aletti Editore
• Anno: 2013
• ISBN:
  9788859112891
• Argomento: Letteratura
• Categoria: Poesia

Ho paura del tuo amore è una raccolta di poesie che racchiude la descrizione di un impervio percorso di ricerca. Nella solitudine più profonda l'autrice abbraccia i vari momenti della propria esistenza scendendo nell'intimo delle emozioni nascoste e spinge con forza la propria anima alla rinascita.
L'opera presenta, in successione, tre fasi fondamentali (le tre «R»), le quali inducono a un'analisi degli impulsi che agiscono dall'interno.
Partendo dal periodo della «Rinuncia» nascono dei versi pregni di dolore e in essi aleggia distintamente il bisogno di rinunciare alla vita. La forte necessità di dare valore alla propria esistenza porta al periodo della «Ricerca», dove la poetessa scava nelle parti più vive dell'animo creando versi di lotta tra il desiderio di cedere alla disperazione e quello di ricercare delle nuove aspirazioni. Nell'ultima parte, il periodo della «Rinascita», i versi emergono con forza trasmettendo il bisogno di riscattare se stessa dalle sofferenze profonde. La consapevolezza che emerge dall'opera è che l'amore rappresenti l'unica via per la conoscenza e che il tollerare la sofferenza è segno di una benevolenza profonda verso la propria anima che, pur tra mille tormenti, anela alla vita e alla pace.
Agata Comandé è un'insegnante e vive a Bra. Scrive racconti per bambini, poesie e romanzi. Ha partecipato al premio letterario «In memoria di Lorenzo Cresti» dove ha ricevuto la menzione di merito.
Ha pubblicato i romanzi: Donne pensieri velati, Antares Editore; È adesso il momento giusto, Aletti Editore.

È MORTO Il MIO DIO

È morto quel Dio che mi ha dato la luce

è morto nel fondo dell’anima persa,

negli uragani di vento del cuore.

È morto!

Ho strappato il suo nome dai cartelloni di latta

ho coperto il suo volto con pennellate di bianco.

Ho nascosto con urla lontane e strani lamenti

la sua eco morente.

È morto quel Dio!

Trascino le gambe, trafitte da cocci di sogni spezzati,

che in ginocchio lascian la scia di gocce ubriache di nulla.

Cristalli di pianto staccati dal cuore rotolano tra cumuli di lacrime marce

e tra pensieri d’amore caduti dai rami di querce ammuffite.

È morto il mio Dio!

È morto lontano dagli occhi dei sogni, lontano dai bisogni del cuore.

Ho atteso in silenzio la vita e ho urlato in silenzio la morte.

Ho infilato le unghie nel suolo per scovare l’inganno.

Ho graffiato la schiena e il seno in attesa del tutto.

Ma è morto il mio Dio!

E guardo tra le volte infinite cercando stracci di fuoco

o lampi di sguardi da occhi nascenti.

Ma è morta la fonte di sogni e carezze,

di slanci di abbracci tra sorrisi sbordanti.

È morta!

È morta nel buio profondo di un fango seccato

dove semi di vita, tra lamenti infiniti di voglie strappate,

asciugano gli ultimi sogni spezzati.

È morto il mio Dio!

È morto nascosto da suon di tamburi vaganti,

nascosto tra balli gitanti e sorrisi sguaiati.

Nascosto tra scrosci d’acqua cadente

e fra tappeti di foglie morenti.

È morto… il mio Dio!

I TUOI PASSI

Piovono dal piano di sopra i tuoi passi,

piovono sopra la mia testa

e s’infilano dentro l’anima

che si riempie della sua presenza.

Urla il silenzio

soffocando ogni bisogno di sapere

e ascolto il tuo camminare,

il tuo chiudere la porta

e tuoi passi scendere le scale.

Piovono di sopra scrosci d’acqua,

piovono sopra la mia testa

e s’infilano dentro l’anima

riempita ormai della sua assenza

Urla la rabbia

e invano tormento il mio silenzio.

Ma il bisogno di vedere e di capire

mi spinge in alto là dove non ci sei più.

Piove la tua assenza,

piove, questa volta, dentro il cuore

che non ha saputo rinunciare all’amore

e che non sa ripararsi da tanto dolore.

ESTATE

Aspettavo l’estate da sempre:

quel fuoco del sole che s’aggrappa alla pelle

alla ricerca di soffi di fresco,

con sbuffi di cuore tra sudori nascenti.

Aspettavo l’estate

ed è arrivata.

Con folate di vento bruciate dalla luce cocente,

con raggi infilati tra pieghe di pelle seccata,

con risucchi d’aria bollente e ombre vaganti e sfuggenti.

È arrivata l’estate

portando anche sogni e strane parole.

Portando nascosti nuovi pensieri che taccion versi d’amore,

portando sconosciuti sospiri di gioie mancate o taciute.

È arrivata l’estate

calda e infuocata.

Impastando parole, sogni, sospiri e carezze

con acque salate, sudate da amare fatiche,

e pianti sgorgati da p...

Indice dei contenuti

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• Ho_paura_del_tuo_amore-1
• Ho_paura_del_tuo_amore-2
• Ho_paura_del_tuo_amore-3
• Ho_paura_del_tuo_amore-4
• Ho_paura_del_tuo_amore-5
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