L'eco che non muore
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L'eco che non muore

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L'eco che non muore

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Informazioni sul libro

La poesia è un moto istintivo dell'anima trafitta dalle emozioni.
In questa raccolta, che ricopre il lungo arco temporale della mia vita, ho condensato gioie e dolori immensi, struggimenti per un passato ed affetti che non torneranno mai più. Ho fatto un inno a Roma, mia città natale; a Venezia, vista più volte per una specie di richiamo ancestrale, e a luoghi, visitati per studio o lavoro, che hanno lasciato in me una impronta incancellabile.
Un altro inno è evaso da me per la grande Cina, in onore degli amici dell'Ambasciata della Repubblica Popolare cinese a Roma, per la quale, ho costruito un ampio teatro nel 1980.
I ricordi terribili della guerra e la reazione, sono l'icona delle incongruenze umane e, troppo spesso della loro inutile stupidità, o, criminalità?
Antonio Pavone

Domande frequenti

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Informazioni

Anno
2013
ISBN
9788859115618
Argomento
Letteratura
Categoria
Poesia
MATTINO D’AUTUNNO A VENEZIA
Brumoso mattino d’autunno
Venezia scopre incanti
di fasti goldoniani
svaniti dietro i passi immateriali
d’epoche invitanti..
Mi sorprendono sempre
facciate di chiese
che non varcherò per fede,
ma per fetali pretese
d’ assaporare l’oltre.
Guizzi di luce a lama
fendono bifore gotiche:
caleidoscopici riflessi di vetri,
tramano musiche melodiche
negli interstizi dell’anima
che d’ogni bellezza ha brama.
Ombre fugaci e lievi.
sulle facciate pirotecniche.
Non c’è bisogno di sole:
il colore, a Venezia, è sostanza,
sospesa nell’aria e filtrata,
a poco a poco,
sulla città spogliata
dei tramestii di notti estive.
Suggo la fuga delle prospettive
e gli abbandoni conviviali
nascosti dalle facciate,
quando i canali
non brulicano di gondole ancora.
È solamente l’ ultima ora
che aspetta il giorno operoso.
e senti lo sciabordio dei remi
che lascia a ritroso
echi ovattati sotto i ponti,
iniettando desideri lascivi.
Le briccole affioranti
nelle trasparenze alabastrine
della laguna, invitano ammiccanti
all’isole fantastiche.
Vago d’istinto nel magico spazio
d’improvvisi campielli,
aperti su calle silenti
d’opulente vetrine ancora accese:
per l’occhio mai sazio.
Un pozzo, una preziosa cancellata,
gerani appesi a balconi dipinti,
e gatti inconsapevoli e pigri
che annusano un’impronta lasciata
come epigrafe delle antiche gesta.
Col sole che incombe
esplode ogni canale, ogni sestiere
e l’aria s’empie di brusii festosi.
Par di sentire le trombe
d’invito agli approdi
delle navi tornate da oriente
Venezia, le rotte hai lasciato
dei grandi galeoni sul mare
domato da sempre ...

Indice dei contenuti

  1. AMARE, È
  2. SUL MARE DI ERICE
  3. RITORNO
  4. LE TUE MANI
  5. NOTTE SULLE SPERANZE
  6. SE
  7. PAROLE
  8. UN GIORNO
  9. A MIO CUGINO GIORGIO
  10. E… POI
  11. * * *
  12. TUTTO
  13. RENATA, ASPETTAMI!
  14. SON QUI, AMORE.
  15. VUOTO
  16. * * *
  17. 1945
  18. AGGUATO
  19. LA SPORCA BUGIA
  20. DISTRUGGETE LE ARMI
  21. * * *
  22. TU, UOMO
  23. L’EFFIMERO
  24. VENDERE OPINIONI
  25. LOGORREA
  26. FARE O NON FARE
  27. LA NOTTE DEI LUPI
  28. LA FARSA
  29. INSEGUIMENTO
  30. PENSIERI
  31. IL BUCO
  32. IL CAPOVOLTO
  33. * * *
  34. CONSISTENZA
  35. IL DUBBIO
  36. ODIO
  37. ATTIMI
  38. STRUGGIMENTI
  39. PRESSIONE
  40. CENTAURO
  41. RUSPA
  42. CHE CI RESTA?
  43. L’INVOLUCRO
  44. L’ALBA
  45. BARCA DI PLASTICA GIALLA
  46. FIORE INTRISTITO DI MONTE
  47. DERELITTO
  48. LA NOSTRA STRADA
  49. CEMENTO
  50. APPIGLI
  51. BOSCO
  52. IL NULLA
  53. PADRE
  54. STRADA
  55. ASTRAZIONE
  56. EROI A MONTE MARIO
  57. IL RICHIAMO
  58. LA COSCIENZA
  59. SERA D’OTTOBRE
  60. RIVERBERO
  61. ROMA
  62. PIOGGIA
  63. CHIANTI
  64. OSTIA ANTICA
  65. MATTINO D’AUTUNNO A VENEZIA
  66. AMICO CINESE
  67. FELICITÀ
  68. CONSIGLI
  69. GENESI, O FARSA DELL’UNIVERSO?