Il Pensiero Politico di Dante
eBook - ePub

Il Pensiero Politico di Dante

Commento alla Monarchia e ai canti politici della Divina Commedia

  1. Italian
  2. ePUB (disponibile sull'app)
  3. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub

Il Pensiero Politico di Dante

Commento alla Monarchia e ai canti politici della Divina Commedia

Dettagli del libro
Anteprima del libro
Indice dei contenuti
Citazioni

Informazioni sul libro

Dalla "Difesa di Dante" di Gasparo Gozzi, favola "L'Orfeo".
A tutti è noto come Euridice, amata da Orfeo, morì ancor giovane. Egli l'amò anche dopo, finché visse, ma cessato un poco quel primo dolore egli cominciò a rivolgere l'animo ai popoli della Tracia; e venutogli a noia quella barbarie e ruggine che li copriva, e quel gran disordine che tutto guastava fra loro, si pose in mente di condurli al vero cammino tanto nei costumi, quanto nelle scienze e pensava come poter riuscire a ciò. "Io non potrei raggiungere il mio scopo senza dir male dei loro vizi, ma se lo faccio con aperti rimproveri rischio di essere lapidato." Immaginò allora una bella favola: pensò di far credere ai suoi popolani che, amando ancora Euridice, dopo la sua morte egli era stato nell'inferno per riaverla e che con la forza del suo canto l'aveva riacquistata, perdendola poi di nuovo per troppo amore. Quando egli vide che con questa sua invenzione egli aveva acquistato reputazione, si diede con lo stesso stile a raccontare molte cose del mondo di là meravigliose e nuove, legandole ai fondamenti della religione di quella gente e in tutto dimostrando la somma possanza e giustizia di Giove. Ed agli amici che gli chiedevano come fosse cominciata la sua avventura egli intonava un suo proemio:
"Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita.
E quanto a dir qual era è cosa dura
esta selva selvaggia e aspra e forte
che nel pensier rinnova la paura."

Domande frequenti

È semplicissimo: basta accedere alla sezione Account nelle Impostazioni e cliccare su "Annulla abbonamento". Dopo la cancellazione, l'abbonamento rimarrà attivo per il periodo rimanente già pagato. Per maggiori informazioni, clicca qui
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui
Entrambi i piani ti danno accesso illimitato alla libreria e a tutte le funzionalità di Perlego. Le uniche differenze sono il prezzo e il periodo di abbonamento: con il piano annuale risparmierai circa il 30% rispetto a 12 rate con quello mensile.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì, puoi accedere a Il Pensiero Politico di Dante di Angelo Ruggeri in formato PDF e/o ePub, così come ad altri libri molto apprezzati nelle sezioni relative a Filosofia e Saggi di filosofia. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

Anno
2014
ISBN
9788859115694
Argomento
Filosofia
CANTI POLITICI DELLA DIVINA COMMEDIA
Cap. Xxiv – il veltro
Siamo nel Canto I, Dante comincia il poema narrando di come quand’era a metà del corso della propria vita si fosse perduto in una foresta oscura e spaventosa dove si era visto venire incontro tre fameliche belve, un leone, una lince, una lupa. Quando già disperava di salvarsi gli apparve il poeta romano Virgilio che gli disse di essere stato inviato in suo soccorso da Beatrice, la donna che Dante aveva amato nella sua prima giovinezza, prima che sposasse un altro e poi morisse ancor giovane in odore di santità. Virgilio conforta Dante e, parlando della lupa, fa la celebre profezia del Veltro;
“Questa bestia per la qual tu gride,
non lascia altrui passar per la sua via
ma tanto lo impedisce che l’uccide
ed ha natura sì malvagia e ria
che mai non empie la bramosa voglia
e dopo il pasto ha più fame di pria.
Molti son gli animali a cui s’ammoglia,
e più saranno ancora, infin che il veltro
verrà, che la farà morir con doglia
Questi non ciberà terra né peltro,
ma sapienza, amore e virtude,
e sua nazion sarà tra feltro e feltro.
Di quella umile Italia fia salute
per cui morì la vergine Camilla,
Eurialo e Turno e Niso di ferute.
Questi la caccerà per ogni villa,
fin che l’avrà rimessa ne lo inferno,
là onde invidia prima dipartilla.”
Questa lupa ha natura tanto malvagia che non lascia passar vivo nessuno che incontra e così farà fino a che verrà un veltro (un cane da caccia) che l’ucciderà e sarà la salvezza dell’Italia umile, quella per cui morirono combattendo, Eurialo, Niso, Turno e Camilla. Infinite pagine sono state scritte per scoprire l’identità del Veltro: chi poteva essere costui? Figura storica reale o puramente immaginaria?
Nella mia introduzione io ho scritto che Dante era un uomo molto colto, ma non apparteneva alla schiera dei letterati che passano il tempo sui libri ed ignorano ciò che accade attorno a loro, viveva tra il popolo ed era attivamente impegnato nella politica della sua città, sapeva ciò che passava nella testa della gente, possedeva una cultura sia di tipo accademico che popolare..
Fra le credenze più diffuse in mezzo a tutti i popoli c’è la fede nel futuro avvento di un “Salvatore”, il Messia che gli ebrei ancor oggi attendono, l’Iman degli sciiti maomettani ed anche il “bambino”, che avrebbe dovuto introdurre una nuova età dell’oro, di cui parla Virgilio nella sua Egloga IV.
Anche in Italia, ai tempi di Dante, si attendeva “Il Salvatore”e forse lo si aspetta ancor oggi. Ciò è strano, perché il cristianesimo insegna che l’atteso Messia, il Cristo, è venuto sulla terra, non è stato riconosciuto ed è stato crocifisso. Lui stesso ha detto che tornerà, ma alla fine del mondo a giudicare i vivi e i morti. Quindi sarebbe vana l’attesa di un altro “Salvatore” o “Veltro” che lo si voglia chiamare. Dante ben sapeva tutto ciò, però la credenza era diffusa fra la gente dei tempi suoi, tutti aspettavano il Salvatore, ma non c’era accordo su chi dovesse essere costui. Alcuni aspettavano il papa santo, altri il santo imperatore e certamente non mancò qualche imbroglione che voleva far la fortuna di qualche principe.
Dante riferì ciò che la gente si aspettava, ma formulò la profezia in un modo che rivela la vanità delle credenze popolari: figurarsi, mettere insieme Turno, Camilla, Eurialo e Niso come campioni e salvatori dell’umile Italia! Passi per Turno e Camilla, che combatterono a difesa dell’umile Italia contro gli invasori stranieri, ma Eurialo e Niso morirono dopo aver ucciso proditoriamente nel sonno tanti guerrieri italici! Però la profezia è fatta da Virgilio che Dante ha appena definito suo maestro:
“Tu sei lo mio maestro e il mio autore,
tu sei solo colui cui io tolsi
lo bello stile che m’ha fatto onore”
Virgilio non può aver detto cose prive di senso, la sua profezia deve avere un significato coerente con le sue idee, il suo Veltro deve esistere come personaggio o come evento atteso, anche se non sarà quello che il popolo aspetta. Nella nostra ricerca facciamoci guidare dalle caratteristiche che esso deve avere:
“Questi non ciberà terra nè peltro
ma sapienza, amore e virtute
e sua nazion sarà tra feltro e feltro”
Prima idea che viene in mente: Cristo che non possedette beni terreni né denaro, nacque in una stalla e presumibilmente fu avvolto in umili panni e predicava amore sapienza e virtù. Solo Cristo può accogliere in un unico abbraccio Euria...

Indice dei contenuti

  1. Vita di Dante - Note biografiche
  2. PREFAZIONE
  3. Capitolo I
  4. Capitolo II
  5. Capitolo III
  6. Capitolo IV
  7. Capitolo V
  8. Capitolo VI
  9. Capitolo VII
  10. Capitolo VIII
  11. Capitolo IX
  12. Capitolo X
  13. Capitolo XI
  14. Capitolo XII
  15. Capitolo XIII
  16. Capitolo XIV
  17. Capitolo XV
  18. Capitolo XVI
  19. Capitolo XVII
  20. Capitolo XVIII
  21. Capitolo XIX
  22. Capitolo XX
  23. Capitolo XXI
  24. Capitolo XXII
  25. Capitolo XXIII
  26. * * *
  27. CANTI POLITICI DELLA DIVINA COMMEDIA
  28. Capitolo XXV
  29. Capitolo XXVI
  30. Capitolo XXVII
  31. Capitolo XXVIII
  32. Capitolo XXIX
  33. Capitolo XXX
  34. Capitolo XXXI
  35. Capitolo XXXII
  36. Capitolo XXXIII