Gilles

Daniele Gobbetti

• Editore: Aletti Editore
• Anno: 2015
• ISBN:
  9788859124030
• Argomento: Letteratura
• Categoria: Poesia

La voce ha preso corpo ed ora ha anche un nome si chiama Gilles. In realtà lui è sempre esistito solo che non volevi rendertene conto e così per anni è stato relegato a svolgere un ruolo segreto una parte che non avresti mai voluto mostrare. Ora Gilles non poteva più stare rinchiuso dentro di te il suo grido doveva essere liberato perché su certe cose arriva il punto in cui per attendere non c'è più tempo. Lui è la mia ma anche la tua anima artistica quella in cui molte volte il coraggio cede il posto alla vergogna ma che un bel giorno dice basta inverno sia fatta una nuova primavera. Gilles è uno specchio dove puoi riflettere la tua vita non tanto per misurare il bene ed il male ma per considerare quel che avresti dovuto fare e non hai ancora compiuto. Gilles è ciò che alla fine deve prevalere non per una questione di forza ma perché vuole ricondurti su quanto hai finora tralasciato per completare la tua vita riportando quella metà che a volte trattiamo male ma di cui non possiamo fare senza e che se non ritorna a noi stessi per primi manca.

“Libertà”

Come quando si fa visita ad un camposanto

passeggio ortogonalmente nei prati

in cerca di un posto dove coricarmi

perché già a mezza giornata ho bisogno

di stendere il lenzuolo che mi porto appresso

evadere da tutti e dal solito pensiero

e non ora ma prima di adesso.

Scorto il luogo gradito

non esito a deporre la mia valigia

altro non ho perché la tenda è stata distrutta

ma almeno per oggi ancora non serve

le nuvole si accumulano basse e su di esse il sole splende

il momento sarà sicuramente breve

ma a volte in poco tempo molto dipende.

Come sempre nella mia vita

fatico a prendere una giusta posizione

se mi fermo devo tornare ad essere nomade

e quando voglio andare via non parte mai niente

proprio come la sensazione che vivo in quest’ora

con le gambe che sembrano dentro una fossa

ed il viso alla ricerca di un’impossibile aurora.

Mai avrei immaginato

di stare così disteso su questa terra

mi guardo i piedi perché li sento lentamente sprofondare

eppure riconosco ancora l’andirivieni che gravita intorno

ma è quello dove nessuno ti vuol notare

ognuno dentro e per i fatti suoi

sta a te trovare un buco dove poter respirare.

In fondo ho anch’io paura

sento il vuoto e non trovo appoggio

e se ricerco un qualsiasi movimento

non va mai in salita ma verso il basso è trascinato

è proprio la direzione di spinta da cambiare

non sono più i piedi che la devono fornire

ma la testa che la deve ridare.

Alzo allora gli occhi verso l’alto

e rimango all’istante colpito

dal verde, dall’argento, dal fruscio

che frangono una luce superiore

ma calato lo sguardo verso il punto sui cui desidero arrivare

capisco che prima a qualcos’altro di più potente

il permesso devo domandare.

Sopra il mio capo un robusto albero

mostra una rude corteccia

spessa come una corazza e graffiata dal tempo

pare una crosta che ricopre le ferite subite

già comunque sollevata in alcuni tratti

come ad aver bisogno di guarire in fretta

da certi brutti fatti.

Sento allora l’assoluto bisogno

di aggrapparmi con le mani alle tue radici

appena sotto di me si è aperto un solco profondo

sogno di poter presto arrampicarmi

ma all’attaccatura dei rami compare quello che non avevo visto

sono spine lunghe e terribili su cui rimanere infilzato

e se le provi sono come la corona di Cristo.

T...

Indice dei contenuti

• * * *
• “Nudo”
• “Temporale”
• “Blood”
• “Libertà”
• “Orso”
• “Basta”
• “oirartnoC”
• “Essepì”
• “Tramonto”
• “Domenica”
• “Condanna”
• “Mani”
• “Stanco”
• “Autoritratto”
• “Stop”
• “Costellazione”
• “Circo”
• “Tatuaggio”
• “Risalita”
• “Mestieri”
• “Richiesta”
• “Replica”
• “Occhi”
• “Venite”
• “Non mollare”
• “Ritorna”
• “Perdono”
• “Tu”
• “Parole ... parole”
• “Voce”