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Marin
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"Il titolo dell'opera, Marin, implica un viatico romantico, simbolico ed evocativo: il nome di un vento che trasporti questi componimenti in fuga, verso altri territori, altre culture, lettori, autori. All'interno di Marin (nel dialetto utilizzato nell'area orientale dell'Emilia-Romagna indica il Libeccio, vento molto caro alla letturatura, presente nella rosa dei venti classica, che sorge nell'isola di Zante) si susseguono, in ordine alfabetico: Iva De Menech con Chiaroscuro, Arianna Frappini con Casa, Stefania Ghisoni con Pensieri ed emozioni, Marcella Marconi con La poesia non ha età, Luigi Mussari con Isola, Luigi Palma con Onde di parole." (Tratto dalla Prefazione di Giuseppe Aletti)
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Informazioni
Argomento
LiteraturaCategoria
Poesía23 OTTOBRE 2014
ELOGIO DELLA LIBERTÀ
ELOGIO DELLA LIBERTÀ
Libertà, mia amata libertà,
ho guardato il cielo là fuori stamattina,
ho aperto la mia finestra, ho appoggiato i gomiti sul davanzale
e mi son fermata lì, con la testa tra le mani,
mentre il fresco mattino mi penetrava nelle narici;
allora mi son lasciata andare alla tenera, dolce, piccola brezza,
mi ha scompigliato i capelli e m’ha liberato il cuore,
m’ha trascinato così e, all’improvviso, così
ho avuto voglia di volare:
ho spalancato le ante, così leggere, così tante,
ho alzato gli occhi e ho sentito la brezza carezzarmi la pelle,
m’ha preso un desiderio di guardare in alto, di guardare, di cercare le stelle
e, stringendomi le mani al petto, ho alzato gli occhi e ho cercato il Sole, campione luminoso del cielo.
Meraviglia! Meraviglia!
Mia amata libertà,
ho visto meraviglia, in realtà:
ho alzato gli occhi e ho sentito il respiro farsi leggero,
ho alzato lo sguardo e di colpo, così, in un baleno,
il cuore tenero e palpitante m’è saltato in petto e così
ho alzato lo sguardo e ho visto ancora:
ho alzato gli occhi e vi ho viste, Libia mia, Tripoli, Bengasi mie
città e Paese,
cambiati nel giro di qualche mese,
ho alzato lo sguardo e nell’immenso s’è perso,
s’è perso così, s’è smarrito
e, nello smarrirsi, s’è trovato,
era blu, era meravigliosamente blu il cielo di stamattina,
più blu del più limpido dei blu,
stamattina era lucente col Sole maestoso, con le nubi ovattate
e mi son sentita leggera,
mia libertà,
m’ha presa una voglia di correre e di correre e di correre,
arrivare laggiù nella riva tenera, dove le onde si infrangono,
dove i sogni nascono mentre la tenera gialla è baciata da quel blu, blu, blu:
blu si confonde, blu appare laggiù all’orizzonte e
guardo quella linea che non separa un bel niente,
quella linea che non c’ha limitati
perché il pregio di questo giorno e di quelche è avvenuto
è che siamo andati oltre, abbiam superato quella linea insuperabile,
abbiamo rotto gli schemi e, scendendo in piazza, ancora, sì, avvolta nello scialle che mi cadeva giù dalle spalle, con le mani alte,
con gli slogan scanditi alle labbra, col desiderio di libertà impetuoso nel cuore,
son diventata una donna che ha marciato per la dignità, per la libertà,
per me, per me: è blu.
Com’è blu il cielo stamattina,
come ho voglia di correre ancora, di uscire in piazza,
alzare gli occhi lì, sì, al centro di una piazza,
che di vite umane si riempì, che di cuori ribelli si colmò
e quegli stessi cuori ribelli,
stanchi della guerra, ma pronti al futuro,
infuocati del patrio amor, lì, su quella piazza, incrociarono le mani, si abbracciarono
e piango.
Tenere lacrime bagnano il mio volto e le mie guance,
le mie mani e le mie braccia,
piango al ricordo:
ah, quanta strada! Ah, quante conquiste!
Quanti sospiri! Quanti sogni poi realizzati!
Quanto desiderio accumulato nel dolce cuor e ora realtà.
Piango perché non sogno, ma vivo,
piango con le calde lacrime di chi ha chiuso con la sofferenza,
per mettere un punto e non dimenticare:
com’è blu il cielo di stamattina!
Come è magica la libertà e piango, piango.
Mi stringo nelle spalle e poi apro la porta di casa mia,
l’apro e sono una donna libera, guardo dietro, casa mia,
mia amata libertà, mia, mia, mia,
padrona della quale son diventata, guardo il mio Paese e ho voglia di gridar:
com’è blu, com’è blu!
E come luccica laggiù all’orizzonte una luce,
che non deve aver voglia di spegnersi,
brilla, son libera, son li...
Indice dei contenuti
- Prefazione
- * * *Iva De MenechChiaroscuro
- * * *
- La marionetta
- Sera d’agosto
- * * *
- * * *
- * * *
- * * *
- * * *
- * * *
- * * *
- * * *
- * * *
- * * *
- * * *
- * * *
- Sul morire
- * * *Arianna FrappiniCasa
- * * *
- CASA
- PATRIA
- ITALIA MIA
- CARPE DIEM! (COGLI L’ATTIMO!)
- LAUDIS SPEI
- ELOGIO DELLA SPERANZA (traduzione)
- DIPINGI PER SOGNARE
- MA SOLO LE COSE BELLE
- SOMNIUM
- SOGNO (traduzione)
- ESSENZA DI VITA
- SCRIVERE DI VOI (dicembre 2013)
- FUTURO E AMORa Leila e Abdel
- A GIOIA E AD ABEL BENSITES
- TRIPOLI
- LA PRIMAVERA CHE NON TRAMONTERÀ
- 23 OTTOBRE 2014ELOGIO DELLA LIBERTÀ
- * * *Stefania GhisoniPensieri ed emozioni
- * * *
- * * *
- * * *
- * * *
- * * *
- * * *
- * * *
- * * *
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- * * *
- * * *Marcella MarconiLa poesia non ha età
- * * *
- CARO AMICO
- GLI AMICI
- IL BUIO
- IL COMPLEANNO
- IL MIO LAVORO
- IL PICCOLO ZAINO
- L’AMORE
- La luna
- LA MIA MENTE
- LA MUSICA
- LA NOTTE
- POESIA D’AMORE
- SOGNARE AIUTA
- UN FIORE
- Volare con l’aereo
- * * *Luigi MussariIsola
- * * *
- AL TRENO CHE VA
- AMORI
- ARPA DELL’ALBA
- COME UN AUTOMA
- CORRE UN DESTRIERO
- DISARTICOLATO INCEDERE
- EPILOGO
- MARE
- NELL’OSTRICA VUOTA
- NON CHIEDERMI
- PAESE MUTO
- RECLUSIONI
- SCRIVO D’AMORE
- SILENZI
- VIVERE IN UNA CASA
- * * *Luigi PalmaONDE DI PAROLE
- * * *
- MARE D’AUTUNNO
- L’OLIVO
- TRAMONTO A BARI
- ADESSO SI LEGGE
- PACE: PAROLE E COSTRUZIONI
- NELLA NERA SPIAGGIA
- SIAMO FUNAMBOLI
- RABBIA
- TRISTEZZA
- COME UNA VELA SENZA VENTO
- COME QUEL GELSO
- COME, FRA NUBI, LA LUNA
- BURATTINO SENZ’ANIMA
- PREDATORE DI SOGNI
- SUPPLICA DI ONDE