Sensazioni e reminescenze

Vincenzo Vergari

• Editore: Aletti Editore
• Anno: 2016
• ISBN:
  9788859134817
• Argomento: Literature
• Categoria: Poetry

«Ho voluto raccogliere in questa silloge poesie scritte da mio padre. Più che poesie, lui diceva, sono "sfoghi" di un tale dalla "rima facile"; versi "ispirati" da improvvisi sfoghi sentimentali e romantici, estemporanee elucubrazioni quasi sempre suggerite da situazioni, da fatti e circostanze che le hanno determinate; tutto questo lo esternava, per la maggior parte, nella sua lingua: il dialetto leccese. Una sorta di diario personale in cui qualsiasi lettore può riconoscersi e fare proprie tali sensazioni ed emozioni. Ma, oltre le sensazioni ci sono ritratti della realtà, la visione, la percezione delle persone che conosciamo e che non conosciamo, una visione della realtà che va oltre l'apparenza. Si! Un animo che andava ben oltre la pagina bianca e cercava la parola che esprime colori. Questo per me era mio padre.» Alba Vergari

Titolo… alla fine.

Una serie di curve, quasi tornanti,

un verde fico d’india che s’abbozza

indi a occhi tuoi appar davanti

spettacol degno d’illustre tavolozza.

Parti ostrica con perla in seno,

due valve: un mare e una pineta,

che schiusesi come in un baleno,

ostentan di chi di sua beltà è lieta.

Bianca, pura, pè muri di sue case

e per sincerità della sua gente,

d’ogni sentimento tocca la base

e sfuma per varie tinte, evanescente.

Gialla, calda per il suo bel sole,

per l’ospitalità di chi ti accoglie

per la fragranza delle ascose viole

che della terra scordano le doglie.

Verde per sempreverde pini,

che ai lor piè han manto di velluto,

verde per la frescura dei giardini

che son lo nido di passero perduto.

Non è retorica dir del mare suo,

ad altri non è ugual, non assomiglia

ed il pensiero meditato tuo dirà

ch’ è di natura eletta figlia.

Merletti? Ti chiedi, o elaborate trine?

Prima che confusion da te si sbrogli,

indi li tocchi e sei certo al fine:

no, non son pizzi, ma solamente scogli.

Mai tombolo di tanto fu capace

d’avviluppare si’ ardite trame,

come codeste che in quest’oasi di pace

ti fanno sazio di naturali brame.

Pure il sub prosaico e cacciatore

ama questo mar che di natura è pegno,

e vien quaggiù ove il buon Creatore

fè dell’ittiofago incontestato regno.

Il bagnarsi in si’ liquido elemento

è come tuffarsi in tempi non vissuti,

quando di natura umana il gran talento

non avea fatto di sua specie i bruti.

Sovra ogni cosa, vetusta e cadente,

v’è una torre eretta in tempi andati

che dai saraceni guardava la sua gente,

d’altrui bellezze voraci mai appagati.

Or le vecchie pietre rimiran con orgoglio

ciò che fecer salvo e conservato,

e da quassù, come regale soglio,

tu puoi gustare il bene del creato.

Guardi l’Immenso tu, che nullità,

al suo cospetto ti risenti verme.

Per il fulgore che da sì beltà

Irradia Santa Cesarea delle terme.

Un “solo” cuscino

Due teste canute su di un solo cuscino,

un cuore che batte diviso a metà,

le spalle volte al comune cammi...

Indice dei contenuti

• * * *
• 21 Marzo
• A Mirella
• A te che piangi i tuoi morti
• A te che ti chiami “MARIA”
• A vita noa
• Ad una ex giovinetta
• Alla “prima” rondine
• Alla Santa
• Angeli notturni
• Muddricule (briciole)
• Briciole
• Cassino
• Chi?
• De Amicis… ando
• Doppiu sfrattu
• È bello
• E domani?
• Grazie
• Il calcolotico
• Il vecchio castagno della Fonte
• Inno al verde
• L’angelo… dei bimbi
• La Badante
• La Badante (traduzione)
• La bomboniera
• La Fonte
• La tarda età (vietata ai minori)
• L’Adige
• L’anni mei
• L’annu neu
• Lu bastone
• L’umanità
• Morte sulla strada
• Muta compagna(una vita, in breve)
• Li nomadi (te osce)
• Oh luna!
• Pasca te osce
• Ricordami
• Riforme… e… riformati.
• Sulla vai del ritorno
• San Catautu
• Sulu nà pittula
• Titolo… alla fine.
• Un “solo” cuscino
• Una breve illusione