Il giovane marinaio

Giacomo Luigi Pucci

• Editore: Aletti Editore
• Anno: 2017
• ISBN:
  9788859144298
• Argomento: Literature
• Categoria: Poetry

Just a touch, quello tra la sirena e il marinaio. Quel che basta però a promettersi eterno amore. L'amore perfetto che sta oltre l'orizzonte, in fondo a tutti i mari. Il suo viaggio è quello della ricerca della bellezza più aggraziata, intravista per un attimo e per sempre, il cui corpo e il cui sguardo non possono che rimanere comunque insaturi per alimentarne il desiderio. Perché così, in questa ambivalenza, c'è dato vivere. Dopo anni di viaggio in tanti mari e di ripetute esperienze, il confronto con il limite dell'orizzonte sembra essere sempre rinviato fino a convincere il marinaio che sia solo un miraggio effimero quanto la sua vocazione per quell'impresa, in segno soprattutto del rifiuto in cui tutte le sue paure si rispecchiano. Il marinaio si sentirà tradito, a quel punto dai suoi stessi occhi e dal suo cuore che avevano creduto in quell'amore e in quella vocazione, fino a lì testardamente difesi. Persa la speranza e l'attenzione che aveva contraddistinto la sua visione, non potrà resistere oltre alla delusione e alla colpa di non essere riuscito ad avvicinarsi a quell'infinito. Forse alla paura di potervi riuscire. Forse al marinaio è accaduto qualcosa che è accaduto anche alla poesia. Giacomo Luigi Pucci. Nato a Carrara, il 17/10/97, diplomato al liceo classico Emanuele Repetti di Carrara, iscritto alla facoltà di lettere moderne dell'Università di Pisa. Questa è la mia prima volta in pubblico.

ODE IN CARCERE

V’abbraccio tutti in quest’ora calda e distante

E vi sento tutti dentro come frecce conficcate

Amo ciò che amate ciò che odiate

Odio ciò che odiate ciò che amate.

Ho avuto paura del buio,

Ma sono stato anche paladino della luce.

Ho ucciso e sono stato la vittima,

Ho incontrato la morte

Con quella sensazione di vuoto alle gambe,

Sono corso in seno all’Amore

Che danzava a piedi nudi sul prato,

Per Lei ho sofferto e gioito.

Ho avuto le mani del carnefice

E grondavano di velenoso rimorso.

Il ladro lo stupratore il barbone

Mutilato alla stazione la zingara

Con tutti almeno una volta

Ho giocato a carte

E sono stato per tutti lo specchio.

Le nostre menti magnetiche coinvolte

In un forte legame psichico.

La mia che non poté fare a meno

Di invadere la vostra come un parassita.

Sono stato il fumo d’ogni sigaretta

In eterno esule dalla sua patria.

Ho assaporato il piacere d’ogni bacio,

Ho versato lacrime per ogni addio.

E tutte queste cose

Nelle perfette particelle dei loro nuclei perfetti

Sono state in me onde anomale,

Valanghe di neve bollente.

Sono stato travolto dell’impeto della vita

Che ad ogni angolo mostrava

Un vestito nuovo e sorrideva

Con la lucentezza dei fanali

D’un treno che corre rombando nella notte.

E se anche tutto questo è tanto

Non è ancora abbastanza.

Un’insaziabile fama

Come ad Erisittone impose Demetra

Brucia in me e mi divora:

Esaurire l’umanità intera

Nel corpo e nell’anima divina

D’una sola immaginazione.

Ero la donna che avete sognato,

Ero voi quando la sognavate

Ma non sono comunque felice.

Carcere, dunque, che vedi ogni mio giorno

Sgretolarsi in sabbia ed unirsi

Al deserto soffiato dall’assurdo

Dove le mie grida

Si sono fatte echi per i sordi

E per i ciechi bagliori di cometa,

Dove l’unico senso è sentire

E vedersi attraverso l’inchiostro,

Insegnami ad amare l’uomo,

...

Indice dei contenuti

• * * *
• I
• II
• III
• IV
• V
• VI
• VII
• VIII
• * * *
• IX
• RESISTENZA
• SETTE GIORNI
• X
• NOTTE N°5
• LOST AND FOUND
• ODE IN CARCERE
• MADRIGALE
• 13 NOVEMBRE
• SERA A PIETRASANTA
• L’AMORE SOTTO LA LUNA
• X
• XI
• UN AQUILONE
• L’ASSURDO
• IL FARO E IL DESERTO
• POESIA
• XII
• AUGURI
• DISTANZA
• LA STAGIONE DELLA LUNA
• MI HAI CHIESTO SE
• TIMONIERE
• 14 DICEMBRE