Stelle marine

Barbara Baroni

• Editore: Aletti Editore
• Anno: 2019
• ISBN:
  9788859157441
• Argomento: Littérature
• Categoria: Poésie

Barbara Baroni è nata nel 1970 a Mantova dove tuttora risiede. È laureata in Filosofia all'Università Cattolica di Milano, ha studiato pianoforte, composizione al Conservatorio di Mantova e Milano, frequentando poi un Master del compositore György Ligeti. Esperta di Musicologia e Romanticismo, ha pubblicato numerosi studi in tema tra cui Echi medioevali nel dramma wagneriano, inoltre Sogni del tempo (Albatros), altre Poesie. Compie attività radiofoniche e giornalistiche. L'Asteroidea è simbolo del cercare infinito. L'autrice sviluppa una linea creativa ispirata alla natura madre matrigna sperimentando nuove forme espressive, pure sul piano fonico. Queste poesie appartengono al Mondo ermetico, sono legate all'incertezza dell'Io, forma essenza, essere nulla, moto stasi che ricorda la vita agreste (Pastori). Si manifestano Dei quali Dioniso, Artemide, Selene e anche le Ninfe. Appaiono personaggi chiave: contadini, marinai, viandanti ed una fanciulla, che rinasce dopo un'esperienza di morte apparente (Sentiment). Ricordiamo luoghi cari, in particolare la Sicilia coi suoi paesaggi brulli (Le temps). I componimenti metrici o in versi liberi uniscono la musicalità della parola ad arcaiche visioni. Emergono sentimenti, emozioni, pensieri, domande sull'essere e sul tempo. Ricordi memorie personali e descrizioni unite con citazioni da Foscolo, Leopardi, Montale, Ungaretti nell'intreccio poetico. Creazione si ispira a fonti bibliche. Nella notte (Odissea) s'accendono i tormenti del poeta, novello Ulisse. Ora nubi corrono lievi, ora tempestose, magnifici momenti immensi (Rondini).

Odissea (Libro XII, 148-200)

La storia non finirà mai,

sento gli allarmi e fuggo

nello scantinato a leggere.

 

Quasi in modo

del tempo a precipizio

alato desio t’innalzi

nella Notte oceanica.

 

Il volto rugoso

d’un vecchio pescatore

che racconta.

 

Sulle spiagge deserte

luci folgoranti

solchi fiumi pianure.

 

Sento un languido richiamo

che m’assidera.

 

Rapidamente giunse la nave

maestosa all’isola delle Sirene.

 

Qui, presto, vieni, o glorioso Odisseo, grande vanto degli Achei.

 

Il succo della terra

è ormai spremuto,

maga Calipso ingannata.

 

O cari, non devon conoscere uno o due soli

i fati che a me svela:

ma li dirò che possiamo o morire sapendolo,

o scampare, evitando la morte.

 

Ulisse torna salvo

da terre lontane.

 

Itaca è una terra antica! Non dimentica gli amici

e non perdona i nemici.

 

Vivere è lunga attesa

essere nel mondo senza sogni.

 

Il freddo agghiaccia

sconsolato camminare

senza meta.

 

Contiamo il tempo

con clessidre,

comete tra spazi siderali.

 

In un attimo ho ricordato tutto:

raccogli le mie parole?

 

La consorte Penelope non tesse più,

piange d’amore.

Il faro

Tra lecci ciclamini rosa chiaro

ogni anno rinascev...

Indice dei contenuti

• * * *
• Stella marina (Asteroidea)
• Odissea (Libro XII, 148-200)
• Il faro
• Girasoli
• Le Néant
• Rondini
• Pastori
• Frammento
• Giardino di novembre
• Sentiment
• Novembre
• Creazione
• Visioni
• Le temps
• Focolare
• Il camino
• Sera autunnale
• Autunno
• Pioggia
• Il temporale
• La tempesta
• Notturno
• Mari
• Ottobre
• Tramonto
• Il ritorno
• Il mito della caverna
• Stagione triste
• Attesa d’autunno
• Eclissi di sole
• Il fuoco
• Meriggio
• L’orto
• Notte fonda
• Estate
• Il riccio
• Pescatore
• Un nuovo amore
• Crepuscolo
• Eterno ritorno
• Gomitolo di strade
• Domanda
• La strada
• Solstizio d’estate
• Nottata al paese
• Echi
• Idillio
• Apparition