Corpi globali. La prostituzione in Italia
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Corpi globali. La prostituzione in Italia

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'Corpi globali' affronta il tema della proliferazione dei servizi sessuali a pagamento, dalla prostituzione di strada, più visibile e «preoccupante», a quella al chiuso delle top escort, fino all'ampia gamma offerta attraverso le tecnologie informatiche. Le relazioni sessuali commerciali assumono i contorni di un comportamento diffuso, che ogni anno coinvolge vari milioni di clienti appartenenti a tutti i ceti sociali. Esse sembrano il riflesso di un modello culturale più ampio che veicola l'immagine di una sessualità separata dall'affetto e dal sentimento e che può essere venduta e comprata come una qualsiasi altra merce. Quali dimensioni strutturano e alimentano l'offerta di corpi in vendita? Quali motivi inducono a comprare prestazioni sessuali spersonalizzate e mercificate? Gli autori analizzano il mercato dei servizi sessuali in Italia, dalla prostituzione autonoma a quella sottoposta a sfruttamento, al ruolo degli attori criminali coinvolti nella tratta. Riflettendo sul legame fra domanda e offerta, il volume offre un quadro aggiornato dei mutamenti più significativi avvenuti in questo ultimo decennio nel «mondo» della prostituzione. Stefano Becucci insegna Sociologia della devianza e Sociologia delle migrazioni presso il Dipartimento di Studi Sociali dell'Università di Firenze. Le sue più recenti pubblicazioni includono studi sui fenomeni criminali, sui movimenti sociali e sui processi migratori in Italia. Fra le monografie ricordiamo 'Globalizzazione e criminalità' (con Monica Massari, Laterza 2003) e 'Criminalità multietnica. I mercati illegali in Italia' (Laterza 2006). Eleonora Garosi è assegnista di ricerca presso l'Università di Torino. Si è occupata di traffico di esseri umani, migrazioni internazionali e movimenti sociali, pubblicando diversi articoli in volumi collettivi, tra i quali 'Italia Alterglobal. Movimento, culture e spazi di vita di altre globalizzazioni', a cura di Antimo L. Farro (FrancoAngeli 2006) e 'Migranti nel mondo globale', a cura di Giovanna Campani (Sinnos 2007).

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Informazioni

Anno
2010
ISBN
9788864532103
Categoria
Sociologia

Capitolo 1.
Sesso e scambio economico

Il sex business, un settore che include mercati leciti e illeciti, si contraddistingue per la commercializzazione di servizi e materiali a carattere sessuale. Ne fanno parte l’industria pornografica, il turismo sessuale, la prostituzione, i servizi di intrattenimento sessuale (night club, locali per scambisti, hot line) e la compravendita di oggettistica erotica.
Tra i suoi diversi ambiti, abbiamo concentrato la nostra attenzione sul mercato della prostituzione. Dopo aver commentato l’ascesa dell’industria del sesso nel contesto della società globale, analizzeremo il concetto di prostituzione, chiedendoci quali tratti definiscano questo fenomeno, distinguendolo da altri affini, e quali siano le sue implicazioni. Nella seconda parte del capitolo, presenteremo una rassegna critica della letteratura sulla prostituzione, discutendo i contributi più rilevanti elaborati dalle scienze sociali tra il XIX e il XX secolo.

1. I servizi sessuali a pagamento nella società globale

Basta aprire un qualsiasi giornale alla pagina degli annunci personali o digitare in internet alcune parole chiave, come «escort», «lap dance», «linea erotica» per trovarsi di fronte ad un universo variegato di servizi sessuali. Si va dagli annunci tradizionali di chi propone, più o meno esplicitamente, prestazioni sessuali, a chi offre accompagnatrici per viaggi d’affari e trasferte d’ogni tipo, chi pubblicizza orgasmi via telefono o organizza tour nei paradisi del turismo sessuale, ai locali che offrono spettacoli erotici, passando per il sadomasochismo, il feticismo, il voyeurismo, per arrivare infine ad una multiforme offerta di materiale pornografico (film, fotografie, webcam). La maggior parte di questi servizi è a pagamento, destinati ad un pubblico eterogeneo per genere, orientamento sessuale, gusti e disponibilità economiche[1]. Coloro che si rivolgono a questi mercati, per la quasi totalità uomini, non cercano semplicemente la prestazione sessuale in sé, quanto piuttosto il gusto del ‘proibito’, la situazione fuori dall’ordinario, il piacere di poter comprare (quasi) ogni cosa.
A titolo esemplificativo, riportiamo alcuni annunci erotici, che fanno leva sul tema della trasgressione («un pizzico di follia», «per trasgredire ogni tua fantasia», «fino allo sfinimento») per pubblicizzare le proprie offerte:
Le Perle Rare: foto, annunci, escort, inserzioni con foto e numeri di telefono reali. Centinaia di stupende escort ed accompagnatrici con cui passare momenti di passione allo stato puro. Donne raffinate con cui cenare o trascorrere un piacevole weekend all’insegna della passione e con un pizzico di follia. Tutte le inserzioni sono selezionabili in base alla località, o in base al tipo di escort che si cerca. Su leperlerare.com sono infatti presenti un’ampia e diversa tipologia di accompagnatrici. Ancora indeciso? Non esitare entra subito nel sito numero uno e con le escort più belle, scegli anche tu la tua perla rara[2].
Benvenuto su lineaerotica.net, ragazze al telefono erotico! Scegli la ragazza che vuoi e chiama per godere e divertirti fino allo sfinimento. Chiamami e godi con me! Linea erotica dal vivo: 24 ore su 24[3]!
18enne affascinante, novità a G**. Spettacolare autorevole ragazza sensuale, tacchi a spillo provocantissima raffinata, curve da capogiro, ambiente tranquillo attrezzato climatizzato, per trasgredire ad ogni tua fantasia, da non dimenticare, fotomodella per hobby disponendo tempo libero valuta offerte di collaborazione e/o servizi[4].
Quando parliamo di mercati del sesso ci troviamo di fronte ad un settore al limite tra legalità e illegalità, che utilizza servizi legali, offrendo talvolta merci illecite o scambiate all’interno di un contesto non regolamentato. Per questo è molto difficile stimare l’ammontare del giro d’affari prodotto, nonché il numero di persone coinvolte (Kempadoo e Doezema 1998). Basti pensare che accanto a chi esercita un lavoro sessuale più o meno ufficialmente riconosciuto, esiste una fascia di lavoro sommerso, caratterizzato da diversi livelli di invisibilità sociale[5]. A titolo indicativo, nel 1998 le Nazioni Unite hanno calcolato che le sole persone trafficate e sfruttate nell’industria del sesso mondiale fossero quattro milioni, con un giro d’affari pari a sette miliardi di dollari, mentre stime più recenti indicano in 60 miliardi di euro i profitti della prostituzione nel mondo (Sassen 2004; Poulin 2006). Inoltre, l’industria del sesso non è composta solo da lavoratori sessuali, ma ne fanno parte figure di vario tipo che forniscono servizi come trasporti, pulizie, affitto di locali per l’esercizio della prostituzione, inclusi eventuali accompagnatori di donne e sfruttatori che beneficiano dei loro guadagni. In Thailandia, alla fine degli anni Novanta, su un totale di 104.262 persone impiegate in 7.759 esercizi che fornivano servizi sessuali, 64.886 erano le persone che si prostituivano, mentre la parte rimanente, ben 39.376, era costituita da personale di servizio (autisti, cuochi, addetti alle pulizie), proprietari dei locali e intermediari (Lim 1998).
Le tecnologie informatiche, la telefonia mobile e la maggiore facilità di movimento per le persone nel contesto della società globalizzata hanno incentivato la nascita di nuove forme di scambio sessuo-economico, come le linee erotiche, la pornografia digitale, la prostituzione on line e il turismo sessuale. La diversificazione e moltiplicazione dei servizi erotici rivela la crescente specializzazione dell’industria dell’intrattenimento sessuale e i suoi legami con un’ampia gamma di settori e interessi economici (Davis 1997). Oltre che essere fonte di guadagni per coloro che vi sono impiegati, tale ambito rappresenta anche un considerevole contributo alle economie dei paesi coinvolti, consentendo il trasferimento di denaro, sotto forma di rimesse, dalla città alla campagna, dal paese di emigrazione a quello di origine. Più in generale, lo sviluppo dell’industria del sesso in alcuni paesi del Sud del mondo si configura come un meccanismo di sopravvivenza per far fronte a situazioni di povertà, come un’alternativa funzionale ad un sistema di welfare incapace di garantire un reddito minimo alle fasce marginali della popolazione (Lim 1998).
L’elemento che accomuna i differenti settori del sex business è lo scambio di denaro per un qualche tipo di servizio sessuale, mentre al loro interno si distinguono per le diverse modalità di fruizione. Nel caso della pornografia e dei locali di spettacoli soft porno il consumo non prevede una relazione sessuale, quanto piuttosto una fruizione immateriale e visuale di corpi in atti sessuali[6] (Stella 2001). Turismo sessuale e prostituzione, invece, si caratterizzano per un contatto diretto di natura sessuale e un coinvolgimento attivo da parte dei compratori[7].

2. La prostituzione come scambio sessuo-economico

Il termine «prostituzione» deriva dal latino prostitúere, composto da pro, davanti, e stitúere (per statúere), porre, mettere, e fa riferimento all’atto di esporre pubblicamente, mettere in mostra. Nell’età moderna assume il significato di vendere servizi sessuali ed è connotato in maniera negativa, significando in senso figurato esporre al mal uso, avvilire, abbassare (Zingarelli 1966).
A partire dall’analisi di alcune definizioni descrittive elaborate nell’ambito delle scienze sociali[8], ci siamo chiesti quali significati abbia assunto la prostituzione nella cultura occidentale e quali siano le implicazioni connesse alla commercializzazione dei servizi sessuali[9].
Nell’Enciclopedia delle Scienze Sociali (1997) la prostituzione è definita come:
[…] una prestazione sessuale a scopo di lucro [rispetto alla quale si evidenziano] due caratteristiche universali del fenomeno: la componente economica per cui la prostituzione si configura come una transazione commerciale, e la natura relativamente indiscriminata di tali transazioni, che coinvolgono estranei anziché il coniuge o persone amiche (Davis 1997: 134).
Dunque, la prostituzione si caratterizza come scambio tra denaro e prestazioni di natura sessuale che avvengono al di fuori di un contesto affettivo (Bimbi 2001). L’uso del denaro come intermediario della relazione sessuale ha un forte valore simbolico, indicando una mancanza di simmetria tra le parti: si scambiano servizi sessuali con «altro»[10]. Gli atti sessuali si configurano come qualcosa di commerciabile; da qui discende la necessità di negoziare i termini dello scambio (tipo di prestazione vs. ricompensa). La scissione tra sessualità e affettività implica, inoltre, la mancanza di legami di reciprocità o di coinvolgimento emotivo.
Anche la Women’s Studies Encyclopedia (1999) intende la prostituzione in modo simile, come «una forma di attività sessuale non coniugale caratterizzata da una ricompensa economica e dall’assenza di un rapporto continuativo di fedeltà tra le parti» (Bracey 1999: 1151). In questo caso, viene evidenziato il carattere occasionale del contatto e l’assenza di un vincolo di fedeltà tra i soggetti coinvolti. Tale specificazione è utile a fini analitici: definire la prostituzione come uno scambio tra sesso e denaro al di fuori di una relazione affettiva, senza vincoli di fedeltà e continuità, ci permette di escludere tutti gli scambi sessuo-economici che avvengono all’interno di una relazione affettiva e/o socialmente legittimata, quale il matrimonio o il matrimonio di convenienza.
Nel rapporto di prostituzione, le prestazioni sessuali offerte in cambio di denaro si configurano come una merce, divenendo un servizio acquistabile in un mercato specifico. Eppure la commercializzazione di questo sevizio non gode della stessa rispettabilità di altri scambi, analogamente caratterizzati dalla compravendita di prestazioni di natura fisica finalizzate a produrre piacere (nel caso anche erotico). Una massaggiatrice, ad esempio, utilizza il proprio corpo in un’attività che prevede un contatto diretto con il cliente al fine di procurargli piacere fisico. Per quanto non vi sia uno scambio sessuale fra i due, aspetto di per sé non irrilevante, secondo alcune autrici femministe non è questo che determina la connotazione negativa attribuita alla prostituzione, rispetto ad altre attività analogamente basate sulla mercificazione di prestazioni che prevedono un contatto tra corpi. Seguendo questa linea di ragionamento, una differenza rilevante risiede nel riconoscimento sociale che ha ottenuto la professione di massaggiatrice, nella quale la dimensione erotica è stata ridimensionata, assimilando tale professione al campo medico-sanitario (Nussbaum 1998). Sulla prostituta, che impiega parti del proprio corpo per procurare piacere al cliente, pesa invece un forte stigma[11]:
[…] il marchio sociale che imprimono sulla prostituzione è qualcosa di molto potente. Fa della prostituzione una specie di stato assoluto di modo che una puttana sarà sempre una puttana (Millet 1975: 27).
Coloro che offrono servizi sessuali a pagamento trasgrediscono le norme sociali che regolano l’esercizio di una sessualità ‘normale’ (e normata), una sessualità che dovrebbe essere preservata nella sua libertà e gratuità. E, come in ogni mercato ‘proibito’, lo stigma non ricade su chi ne ricerca i servizi, ma su quanti li offrono, rendendosi colpevoli di infrangere le norme sociali. Se, dunque, vi è una certa tolleranza nei confronti del cliente, per il quale è ‘lecito’ cercare la trasgressione da una sessualità ‘normale’, chi la offre, al contrario, diviene oggetto di riprovazione e stigmatizzazione[12]. Ciò che definisce lo stigma è la trasgressione, da parte delle donne, delle norme di comportamento sessuale ritenute valide in rapporto al contesto sociale (Tabet 2004). In tal senso, vi è chi sostiene, a ragione, che l’attribuzione di tale connotazione negativa ha lo scopo di tenere sotto controllo la sessualità delle donne (Pheterson 1993).
Secondo la International Encyclopedia of the Social Sciences:
[La prostituzione è] un servizio che può essere svolto sia da uomini che da donne e rivolto sia a uomini che a donne anche se, di fatto, in quasi tutte le società, le attività di prostituzione sono esercitate da donne per uomini o da uomini per uomini (Gagnon 1968: 592).
Sotto questo profilo, la prostituzione è fortemente connotata in funzione del genere di chi la esercita[13]. Riflettere sulla direzione dello scambio ci permette di evidenziare un’ulteriore implicazi...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Titolo
  3. Colophon
  4. Sommario
  5. Premessa
  6. Capitolo 1. Sesso e scambio economico
  7. Capitolo 2. La prostituzione in Italia
  8. Capitolo 3 . Geografie del mercato: la prostituzione migrante
  9. Capitolo 4. Gli attori criminali: tratta e sfruttamento sessuale
  10. Conclusioni: in cerca di spiegazioni
  11. Appendice
  12. Bibliografia