Lettere 1935-1972
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Lettere 1935-1972

Con una raccolta di racconti dispersi

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Lettere 1935-1972

Con una raccolta di racconti dispersi

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Poco più di 150 pezzi epistolari, provenienti dagli archivi novecenteschi di Firenze e di Roma, pubblicati per la prima volta grazie all'attenta trascrizione di Alberto Baldi, consentono non solo di ricostruire la storia di un'amicizia nata intorno alle pagine dei giornali e consolidatasi nel tempo fino a coinvolgere le compagne dei due interlocutori (Gianna Manzini, Lina Baraldi e Luisa Babini), ma di seguire la presenza di Giuseppe Dessí su uno dei quotidiani più letti nella capitale. La corrispondenza editoriale (precocemente avviata da un Falqui animatore di cultura) si trasforma ben presto – tramite picchi di frequenza: dal '48 al '58 – nella consulenza di un lettore solidale a cui va il merito di avere fatto proseguire, nonostante i dissensi politici per la linea conservatrice del «Tempo», una collaborazione che avrebbe nutrito alcune delle più significative raccolte di racconti dello scrittore. Chiudono il libro trentotto testi narrativi di Dessí dispersi sulla «terza pagina», mai prima d'ora recuperati in volume. Giuseppe Dessí (1909-1977) è tra i più significativi e appartati scrittori del Novecento italiano. Nato in Sardegna, ha saputo conciliare una raffi nata cultura europea con un profondo legame con la terra di origine, che, dal giovanile San Silvano fino a Paese d'ombre e a La scelta, ritorna spesso, per suggestione di paesaggi montani, miti e leggende, nella sua narrativa. Enrico Falqui (1901-1974) è stato una figura di grande rilievo nel panorama culturale del XX secolo. Collaboratore e redattore di quotidiani e riviste, ha svolto anche un'importante funzione come saggista, antologista e consulente editoriale. Alberto Baldi si è laureato in Letteratura Italiana moderna e contemporanea alla Facoltà di Lettere e Filosofia
dell'Università di Firenze e fa parte di un gruppo di ricerca diretto da Anna Dolfi che si occupa di edizione, ordinamento e catalogazione di testi contemporanei.

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Sì, puoi accedere a Lettere 1935-1972 di Giuseppe Dessí , Enrico Falqui (a cura di  Alberto Baldi) in formato PDF e/o ePub, così come ad altri libri molto apprezzati nelle sezioni relative a Literature e Literary Criticism. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

Anno
2019
ISBN
9788866557722
Moderna/Comparata
9
Moderna/Comparata
Collana diretta da
Anna Dolfi – Università di Firenze
Comitato scientifico
Marco Ariani – Università di Roma III
Enza Biagini – Università di Firenze
Giuditta Rosowsky – Université de Paris VIII
Evanghelia Stead – Université de Versailles Saint-Quentin
Gianni Venturi – Università di Firenze
Giuseppe Dessí – Enrico Falqui
Lettere 1935-1972
con una raccolta di racconti dispersi
a cura di
Alberto Baldi
Firenze University Press
2015
Lettere 1938-1972 : con una raccolta di racconti dispersi / Giuseppe Dessí, Enrico Falqui ; a cura di Alberto Baldi . – Firenze : Firenze University Press, 2015.
(Moderna/Comparata ; 9)
http://digital.casalini.it/9788866557715
ISBN 978-88-6655-770-8 (print)
ISBN 978-88-6655-771-5 (online PDF)
ISBN 978-88-6655-772-2 (online EPUB)
Volume pubblicato con il contributo di:
Associazione “Centro Internazionale di Studi Giuseppe Dessí”Fondazione Dessí Regione Sardegna Fondazione Banco di Sardegna
Indice
Introduzione di Alberto Baldi9
Nota al testo19
Lettere 1935-197223
Appendice
Lettere non datate113
Racconti dispersi
Due vecchi119
La ritirata del capitano122
L’attesa nell’orto125
Cedri del Libano128
Casa nuova131
Partita chiusa134
Gli eredi legittimi137
Un tedesco, ieri140
Un sogno fulmineo144
In silenzio148
Stranieri152
La calunnia155
Un sorriso158
I forestieri161
Gente decaduta164
Mare grosso167
Olocausto170
Il forno173
Maurizio176
Il corso179
Il destino183
Avventura di una ragazza belga186
Il fucile di Norwalk190
Le rane193
Il forestiero197
La pratica dimenticata201
Il lungo fucile205
La chitarra209
Giorno di festa212
Il paese del petrolio215
Le stelle219
Un lago222
Un acuto226
Passeggiata229
Chi saprà consolarla?233
La casa di Silveria236
I misteri239
Il maggiore Martin243
Indice dei nomi247
Introduzione
1. Nel tentativo di ricostruire, sfogliando un carteggio che ci parla di un quarantennio di amicizia e collaborazione, il rapporto tra Giuseppe Dessí ed Enrico Falqui, è opportuno muovere dal momento inaugurale di una confidenza che nel tempo sarebbe aumentata. Un momento contraddistinto dalla precocità con cui Falqui seppe intuire il talento letterario del giovane scrittore: non ancora laureato, nel 1935 Dessí fu infatti invitato a collaborare a «Circoli», rivista di cui Falqui era all’epoca condirettore, assieme a Marcello Gallian, Adriano Grande, Giuseppe Ungaretti e Giuseppe Agnino.
Ebbe così inizio alla metà degli anni Trenta un durativo scambio epistolare, diviso tra missive di matrice editoriale e corrispondenza amicale, per un totale di 157 carte, conservate nel Fondo Dessí dell’Archivio Contemporaneo «Alessandro Bonsanti» del Gabinetto G.P. Vieusseux di Firenze e nel Fondo Falqui dell’Archivio del Novecento dell’Università romana «La Sapienza». L’epistolario risulta equamente diviso tra i due autori – 73 le missive di Dessí, 84 quelle di Falqui –, ma ciò non deve far pensare a un’omogeneità complessiva, a un esatto alternarsi di ‘botta e risposta’. Una volta disposte in ordine cronologico le carte in nostro possesso, troviamo, per entrambi i corrispondenti, numerose serie di lettere non seguite da una replica dell’interlocutore; e se per certi testi è evidente un effettivo ritardo nella risposta, si può ipotizzare un numero non esiguo di documenti andati perduti, che certo avrebbero offerto una maggiore completezza d’insieme.
Le missive a firma Falqui conservate nel Fondo Dessí sono state suddivise, nella realizzazione del catalogo d’archivio, tra «Corrispondenza editoriale»1 e «Lettere di amici e lettori»2. È opportuno d’altronde sottolineare come sia labile il confine tra la corrispondenza privata e la corrispondenza di lavoro: se per i primi anni, dal 1935 al 1948, tale suddivisione può essere efficace, una volta che Dessí avalla la propria collaborazione al «Tempo», di cui Falqui dirigeva la terza pagina, le vicende private finiscono per sovrapporsi all’impegno professionale. Non di rado troviamo riferimenti personali misti a discussioni editoriali, e i toni passano con facilità dalla cerimoniosità alla confidenza. Ai fini di una corretta analisi resta comunque conveniente tracciare due riflessioni parallele: l’una volta a descrivere il rapporto personale tra Dessí e Falqui, l’altra incentrata inv...

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  1. OP02929_Baldi