Beau idéal?
Harriet Martineau e il capitalist
in A Manchester Strike
Engraving of Harriet Martineau, 1833, di George Richmond, R.A. (The Armitt Trust).
It is interesting to see that there is no other way, in the long run at least, for carrying on important things than the way of carrying on the unimportant ones. Business must be businesslike. The day of judgement however will be dramatic throughout.
Gerard Manley Hopkins
The prophet and the poet may regenerate the world without the economist, but the economist cannot regenerate it without them. Yet he, too, has his place. He may help to guide if he cannot inspire.
Philip Henry Wicksteed
The laissez-faire system, even in its modern impurity, is simply not equipped to deal with art, because art is not a consumer good, nor an investment in the market sense. It is a social good with both consumption and investment value, and its real value lies beyond both of these in the health of the human spirit.
Les A. Murray
Il discorso economico, e ancor più quello finanziario, si è fatto lontanissimo dalle possibilità di comprensione di coloro che pure ne sono i destinatari e gli attori finali, cioè tutti. È necessario che l’economia e la finanza, senza ovviamente prescindere dal loro livello specialistico, non rinuncino mai a esplicitare quello elementare e universale. […] Non si può inoltre accettare una riflessione e una pratica dell’economia che prescinda da una lettura culturale complessiva che inevitabilmente implica un’antropologia e un’etica.
Angelo Scola
Tavola delle abbreviazioni
aMS Harriet Martineau, A Manchester Strike (con l’aggiunta del numero di pagina che si riferisce al testo qui collocato in Appendice 2).
Au Harriet Martineau, Autobiography, ed. by Maria Weston Chapman, Boston, J.R. Osgood and Company, 1877.
GP Harriet Martineau, [General] Preface, in Illustrations of Political Economy. Life in the Wilds. The Hill and the Valley. Brooke and Brooke Farm. In Nine Volumes. Vol. I, London, Charles Fox, 1832, pp. III-XVIII.
MdK Karl Marx – Friedrich Engels, Werke, Band 23, Das Kapital, Berlin, Dietz Verlag, 1970.
OED J.A. Simpson and E.S.C. Weiner (prep. by), The Oxford English Dictionary, Oxford, Clarendon Press, 1989² (online edition).
RBS Percy Hide Reaney, A Dictionary of British Surnames, London, Routledge & Kegan Paul, 1961.
SL Harriet Martineau, Selected Letters, ed. Valerie Sanders, Oxford, Clarendon Press, 1990.
TLF Paul Imbs (dir.), Trésor de la langue française. Dictionnaire de la langue du XIXe et du XXe siècle (1789-1960), Paris, Éditions du Centre National de la Recherche Scientifique, 1977.
I.
Harriet Martineau:
la ricezione di economisti e letterati
Harriet Martineau, chi era costei? A questo interrogativo di non casuale matrice manzoniana – vista l’epoca in cui visse e operò la scrittice in questione (1802-1876), nonché soprattutto visto l’anno di pubblicazione (1832) della sua opera a cui si farà diffuso riferimento nel seguito di questo ampio saggio – potrebbero innanzitutto contribuire a rispondere alcuni protagonisti della cultura economica e alcuni loro omologhi sul versante letterario – due differenti tipologie di interlocutori, coevi e non, che ne esemplificano emblematicamente la ricezione.
Tra le fila dei primi, basterà menzionarne solo alcuni dei più rappresentativi, presentandoli in una sintetica sequenza cronologica. In primo luogo, John Stuart Mill (1806-1873), che inizialmente ne condivise l’appartenenza alla cerchia unitariana (ovvero non-conformist) degli amici di W.J. Fox – “where Radical literary notions were part of Radical politics, as much as they were of Radical religion” – e accolse con grande favore la pubblicazione ed il successo delle di lei Illustrations of Political Economy (1832-1834). Poi, Richard Cobden (1804-1865), che ne suggerì polemicamente la lettura ad alcuni interlocutori polemici e recalcitranti:
The honourable member for Buckinghamshire errs, perhaps, intellectually, and not morally. His chief fault, or rather misfortune, is, that he lives in Buckingham. Let him and the Marquis of Chandos go through a course of Adam Smith and the economists, beginning with Harriet Martineau; and they will then be convinced that we cannot profit by the barbarism of another people, or be injured by their progress in civilisation, any more than the British nation can gain by the corn laws.
Quindi, Alfred Marshall (1842-1924), il quale, verso il definitivo tramonto del diciannovesimo secolo, registrando un generale mutamento di atteggiamento culturale nei confronti dei “general economic principles”, esplicitò il tratto (per così dire) missionario e “catechetico” della giovane Martineau quando scrisse che
never again will [...] a Mi...