Raccontarsi è conoscersi. Storie, emozioni e didattica per una società multiculturale
eBook - ePub

Raccontarsi è conoscersi. Storie, emozioni e didattica per una società multiculturale

  1. Italian
  2. ePUB (disponibile sull'app)
  3. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub

Raccontarsi è conoscersi. Storie, emozioni e didattica per una società multiculturale

Dettagli del libro
Anteprima del libro
Indice dei contenuti
Citazioni

Informazioni sul libro

"Raccontarsi è conoscersi. Storie, emozioni e didattica per una società multiculturale" nasce come prodotto conclusivo del progetto Di.M.Mi – Diari Multimediali Migranti, finanziato dalla Regione Toscana, che ha portato alla costituzione di un fondo speciale di diari migranti presso l'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano. Alla realizzazione delle attività progettuali, che hanno coinvolto i cittadini stranieri residenti in Toscana e le scuole del territorio, ha contribuito un ampio partenariato costituito da associazioni, ong ed enti locali attivi per l'inserimento sociale e culturale dei migranti. Il libro affronta diversi aspetti del lavoro condotto con l'intento di offrire strumenti didattici e spunti di riflessione a quanti vogliano approfondire queste tematiche.

Domande frequenti

È semplicissimo: basta accedere alla sezione Account nelle Impostazioni e cliccare su "Annulla abbonamento". Dopo la cancellazione, l'abbonamento rimarrà attivo per il periodo rimanente già pagato. Per maggiori informazioni, clicca qui
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui
Entrambi i piani ti danno accesso illimitato alla libreria e a tutte le funzionalità di Perlego. Le uniche differenze sono il prezzo e il periodo di abbonamento: con il piano annuale risparmierai circa il 30% rispetto a 12 rate con quello mensile.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì, puoi accedere a Raccontarsi è conoscersi. Storie, emozioni e didattica per una società multiculturale di AA.VV. in formato PDF e/o ePub, così come ad altri libri molto apprezzati nelle sezioni relative a Social Sciences e Emigration & Immigration. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

Anno
2015
ISBN
9788867973187

Didattica

L’esperienza dei laboratori di racconto di sé rivolti alle cittadine ed ai cittadini migranti

Stefano Alacqua, Oxfam Italia Intercultura
Paolo Martinino,
Unione dei Comuni dei Tre Colli – Cooperativa Sociale Betadue
Riconciliarsi con la propria storia, con il proprio passato, con la propria esperienza: ecco una fondamentale comprensione alla quale siamo giunti trascorrendo numerosi anni a contatto con persone che provengono in Italia da Paesi di tutto il mondo, e che hanno dovuto fare i conti con un evento cruciale talmente radicale che cambia per sempre la propria vita, la percezione del mondo e la visione di se stessi. Per tale motivo abbiamo voluto portare avanti queste esperienze di incontro e racconto, sperimentando alcune tipologie di intervento laboratoriali rivolte alle donne straniere.
Nella progettazione degli incontri ci siamo posti innanzitutto una domanda: quali sono le principali esigenze di una donna migrante che arriva in Italia? Inserirsi nel tessuto sociale e culturale del Paese ospitante, ma anche il recupero e la ridefinizione della propria identità sociale, culturale, familiare di appartenenza. Come dire: ho bisogno di comprendere la mia identità attraverso l’identità altrui. Tuttavia non sempre c’è chiara consapevolezza delle proprie esigenze, e la ridefinizione dell’immagine di se stessi è un processo particolarmente lungo e delicato, e come tale, spesso tende ad essere lasciato da parte, così come l’espressione di un mondo emotivo che non di rado è stato messo duramente alla prova. Si crea, a nostro avviso, una sorta di contrapposizione tra le esigenze di contatto, esternazione, elaborazione della propria emotività e la voglia di andare avanti nella propria vita, di costruirsi delle certezze, di lavorare in vista di una tranquillità, come se non fosse proponibile tenere contemporaneamente due prospettive, una che guarda al futuro, ed una che guarda al passato. E spesso infatti notiamo che il migrante cerca disperatamente di affrettarsi ad integrarsi, cerca di bruciare le tappe, e di appiattire le differenze, di assimilare la nuova lingua, sforzandosi di dimenticare chi è stato fino ad allora, oppure al contrario tira il freno a mano e si rinchiude in una nicchia nostalgica e conservatrice, bloccando l’osmosi culturale, e tenendosi stretto stretto alla propria identità socio-linguistico-culturale.
Ecco perché abbiamo deciso di invitare le donne migranti ad un ciclo di incontri in cui potessero imparare e rinforzare la lingua che è veicolo tra se stessi e la nuova società, raccontare la propria storia e quindi rimettere insieme, come si fa con i puzzle, la propria identità; confrontarsi con altre donne migranti, ascoltando altre storie che sono diverse (ed uguali) alla propria, con l’ausilio di un facilitatore linguistico e di gruppo. Per quanto riguarda le modalità di raccontare, partendo dall’idea che ognuno di noi sviluppa maggiormente alcune tipologie di intelligenza, abbiamo anche cercato di stimolare le partecipanti ad utilizzare le proprie modalità “visive”, partendo da un episodio, una fotografia, o il ricordo di un oggetto, nel tentativo di bypassare la difficoltà della costruzione del pensiero e della frase in lingua.
Il nostro primo laboratorio di racconto, diviso in 12 incontri di due ore e mezza l’uno, e rivolto a donne di età compresa tra i 20 e i 50 anni, e appartenenti a tutte le nazionalità, prevedeva la prima parte della lezione di rinforzo grammaticale, soprattutto rispetto ai tempi del verbo che ci permettono di esprimere i concetti temporali di passato, presente, futuro, e che sarebbero stati utilizzati nella seconda parte di ogni incontro (oralmente e per iscritto), a turno, in un ambiente che favoriva la conversazione, l’ascolto e l’esternazione della propria esperienza. Il facilitatore aveva cura di proporre con gradualità argomenti come la presentazione di sé, ciò che piaceva di più o di meno dell’Italia e del Paese di origine (che ha permesso di riflettere sulle differenze culturali e sulla possibilità di adottare più punti di vista), gli oggetti importanti della nostra vita, l’esperienza della prima volta in Italia, la descrizione di una foto importante, le canzoni più significative (con l’ausilio di uno strumento come youTube, e con l’integrazione di una spiegazione di tutto quello che era stato legato emotivamente a quella canzone), i progetti per il futuro.
Lavorare in gruppo è sempre una grande risorsa perché permette di condividere moltissimo, e ci aiuta a capire che ci sono molte altre persone che hanno affrontato delle situazioni simili alle nostre, ma può anche essere causa di attriti, sia per questioni di “anzianità”, che per questioni di diversa appartenenza culturale. Inoltre, raccontare la propria storia è un atto di intimità, e ci vuole un po’ di tempo perché le persone inizino a conoscersi e ad interagire ad un livello più profondo di quello iniziale, nel corso del quale esse non si conoscono a sufficienza e molte di loro sentono di non volersi esporre troppo. È quindi importante lavorare su un clima di fiducia reciproca, evitando scivolamenti di contesto: non siamo infatti nello studio di uno psicoterapeuta (ed è giusto evitare di tirare fuori argomenti particolarmente dolorosi, o di scavare eccessivamente con domande inopportune), ma nemmeno al bar, dove si può parlare di qualunque cosa ci passi per la testa (e che è un aspetto da tenere in considerazione quando si usano delle modalità comunicative non formali).
Il secondo laboratorio è stato arricchito, rispetto al primo, con dei testi scelti ad hoc tra le testimonianze di persone e donne migranti (tratti dalla collana I mappamondi,...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Colophon
  4. Presentazione
  5. Introduzione
  6. Il progetto
  7. Il contesto di riferimento
  8. Approfondimenti
  9. Didattica
  10. Di.M.Mi: I diari e la premiazione