Un dibattito:
pro e contro bitcoin
Banche centrali e bitcoin, ecco su cosa investire
di Giovanni Birindelli
L’applicazione della scienza economica è necessariamente impossibile da parte delle istituzioni che sono espressione delle “democrazie” totalitarie: una delle principali ragioni è che tale applicazione porterebbe necessariamente a una loro immediata e definitiva soppressione. La soluzione che hanno trovato queste istituzioni per sopravvivere è allora quella di ignorare, o far finta di ignorare, la scienza economica, sostituendola con una serie di barzellette.
L’ultimo esempio in questo senso viene dalla Banca centrale danese, la quale, come riportato da un recente articolo
ha emesso un duro avvertimento su bitcoin, dicendo che non è denaro nel senso vero della parola in quanto non è garantito da un’istituzione emittente. Invece che funzionare come denaro, i bitcoin mostrano le caratteristiche delle merci – cioè, le persone danno loro valore, non gli emittenti e le banche centrali. Allo stesso tempo, dice la banca, i bitcoin non hanno valore intrinseco come l’oro o l’argento e hanno una maggiore somiglianza con le perline di vetro – un riferimento apparente alle perline che nei secoli scorsi erano scambiate con oro, avorio e altre merci […] Poiché i bitcoin non sono protetti da garanzie sui depositi […], gli investitori sono esposti a un alto livello di rischio.
Non deve stupire che ad affermare una tale quantità di cialtronate economiche in così poche righe sia stata una banca centrale: per la ragione menzionata in apertura, solo una banca centrale o un ministero dell’Economia di una “democrazia” totalitaria potevano dimostrare (o fingere) una così totale ignoranza della scienza economica, per non parlare di quella relativa a bitcoin.
Passiamo brevemente in rassegna le cialtronate contenute nel passaggio citato:
1. Commentiamo questo passo:
bitcoin […] non è denaro nel senso vero della parola in quanto non è garantito da un’istituzione emittente.
La banca centrale, cioè l’istituzione che ha il privilegio della stampa di denaro a corso forzoso, evidentemente non sa cos’è il denaro. Non è infatti la “garanzia di una istituzione emittente” che rende il denaro tale, ma il fatto che, fra tutte le merci, attraverso un processo spontaneo e decentralizzato, sia quella che è stata non arbitrariamente selezionata come la più commerciabile. In quanto ordine spontaneo, il denaro infatti esisteva prima delle banche centrali o di altre “istituzioni emittenti” allo stesso modo in cui la Legge intesa come principio esisteva prima delle autorità legislative. Inoltre, quello stampato da una banca centrale in regime di corso forzoso non è denaro in senso proprio, ma denaro fiat e quindi l’opposto del denaro, allo stesso modo in cui quella fatta dalle autorità legislative delle “democrazie” totalitarie non è la Legge ma la legge fiat e quindi l’opposto della Legge. Il denaro fiat è l’opposto del denaro per la stessa ragione per cui la legge fiat è l’opposto della Legge: sono entrambe istituzioni sociali “fatte”, cioè imposte arbitrariamente dall’alto, non sono emerse spontaneamente attraverso un processo evolutivo e spontaneo di selezione di usi e convenzioni di successo (in altre parole non sono ordini spontanei). Ripeto: non deve stupire che la banca centrale non sappia o finga di non sapere cosa sia il denaro (allo stesso modo in cui non deve stupire che un governo o un parlamento “democratico” non sappiano o fingano di non sapere cosa sia la Legge): la stessa esistenza di queste istituzioni dipende dalla maggiore ignoranza possibile su cosa siano il denaro e la Legge, ignoranza a cui la scuola e l’università pubbliche sono strumentali.
2. Commentiamo ora l’affermazione:
Invece che funzionare come denaro, i bitcoin mostrano le caratteristiche delle merci.
Come abbiamo visto, il denaro è una merce, in particolare è la merce più commerciabile.
3. Passiamo a questa affermazione:
[…] cioè, le persone danno loro valore, non gli emittenti e le banche centrali.
Oltre a non sapere cosa sia il denaro, la Banca centrale mostra (o finge) di non avere la più pallida idea di cosa sia il valore economico. Il valore economico di una cosa in termini di un’altra (per esempio di denaro, cioè della merce più commerciabile) è dato dalla quantità della seconda (di sua proprietà) a cui una persona ha rinunciato per ottenere la prima. Il valore economico di una cosa dipende quindi dalle azioni delle persone e dalle preferenze individuali e soggettive che stanno alla base di queste azioni individuali: uno scambio economico può aversi solo laddove il valore dell’oggetto acquistato sia soggettivamente ritenuto essere superiore a quello della merce ceduta in cambio. In altre parole, proprio perché sono le persone a dargli valore, il bitcoin ha valore economico.
4. Dice la Banca:
Allo stesso tempo i bitcoin non hanno valore intrinseco come l’oro o l’argento e hanno una maggiore somiglianza con le perline di vetro.
Come abbiamo visto, il cosiddetto valore intrinseco è un non-senso economico. Di nuovo, il valore di un abito non è dato dal numero di ore lavorate per realizzarlo o dal fatto che possa essere utilizzato ma da quanto della sua proprietà una persona è disposta a privarsi per ottenerlo. Se l’abito è ritenuto orrendo da tutti e non c’è una sola persona disposta a scambiare qualcosa di sua proprietà per averlo, il valore economico di quell’abito è nullo, indipendentemente dal numero di ore lavorate per fabbricarlo o dal fatto che possa essere usato (per questa ragione il valore economico del lavoro di un dipendente pubblico, per esempio, è sempre necessariamente nullo: nessuno ha liberamente ceduto beni di sua proprietà per ottenere i suoi servizi). In un recente articolo, un esperto di bitcoin ha sostenuto:
Laddove all’oro veniva attribuito valore per il suo colore, la sua malleabilità, la sua purezza e le sue proprietà anticorrosive, a bitcoin è attribuito valore per la sua velocità, la sua decentralizzazione, la sua anonimità e i suoi costi di transazione estremamente bassi.
Questo passaggio sembra suggerire che bitcoin abbia valore intrinseco come l’oro: nei limiti in cui questo è il messaggio che vuole trasmettere, l’autore di questo passaggio commette lo stesso errore che commettono tutti coloro che non sanno cos’è il valore economico e cioè che non conoscono la teoria soggettiva del valore (l’unica teoria del valore economicamente coerente).
Mentre è possibile osservare che a bitcoin è attribuito un valore economico, non è possibile sapere per che cosa a bitcoin è attribuito valore perché occorrerebbe conoscere la storia, i pensieri e le emozioni di ogni singola persona che ha scambiato bitcoin in ogni momento. Nel mio caso particolare, per esempio, alcune delle molte ragioni per cui io do valore ai bitcoin è che li considero uno strumento di resistenza contro la “democrazia” totalitaria, le cui istituzioni si reggono in gran parte sulla possibilità di creare denaro fiat dal nulla e cioè sulla manipolazione monetaria che è impossibile nel caso di bitcoin e che, in quanto crimine (essa infatti non è altro che contraffazione), è resa possibile dalla legge fiat sotto forma di privilegio.
5. S...