Ritratti Cosentini. Vivere il pesente imparando dal passato
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Ritratti Cosentini. Vivere il pesente imparando dal passato

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Ritratti Cosentini. Vivere il pesente imparando dal passato

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Informazioni sul libro

"Ritratti Cosentini" non è un libro di storia.
In esso, l'autore, espone, come in una galleria, tanti "quadri" che raffigurano persone, rievocano luoghi ed avvenimenti della nobilissima ed antichissima Città di Cosenza.
Non sono biografie ufficiali.
I lettori leggeranno pochissime date e riferimenti specifici e saranno portati per mano a scoprire i "volti", le epoche, i vicoli e le strade della Città, in un susseguirsi di inedite rivelazioni che Francesco D'Ambrosio ha deciso di offrire al giudizio dei lettori.
È il primo libro di una trilogia che impegnerà l'autore nei prossimi anni.

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Informazioni

Anno
2018
ISBN
9788868226671

Naccarato, Crea, Avruscio, Gallina, Bruno medici cosentini nel mondo

“I medici calabresi meriterebbero stipendi ridotti….perché sono meno bravi…”.
Una Sindaca leghista, che è quanto dire, ha tentato di infangare la celebrità, la sapienza, la professionalità, l’abnegazione di una categoria che ha da sempre conseguito, ovunque, meriti scientifici. In uno con il lavoro paziente, generoso, diuturno, eccellente che svolgono i medici rimasti qui nella trincea calabrese e cosentina.
Questo ritratto, tuttavia, multiplo, non è una risposta alla tesi mediocre ed offensiva della sindaca leghista, che ha occupato alcune ore la cronaca, per poi dissolversi.
Nella galleria dei Ritratti Cosentini, anche per questo, le personalità di cui scrivo occupano un posto di rilievo.
Essi sono un “vanto”, orgoglio di una città che annovera, negli annali della medicina, personalità scientifiche che hanno fatto scuola.
Il primo, anche per rispetto ai ruoli ed all’età, è quello del Prof. Remo Naccarato; aiellese di origini, cosentino di fatto, grande, grandissimo Gastroenterologo, Epatologo di fama internazionale.
Ottantaduenne, non più in piena attività, dopo aver fondato e diretto dal 1976 al 2003, l’alta Scuola di Specializzazione in Gastroenterologia ed Endoscopia dell’Università di Padova, ha speso una vita per la ricerca. Libero docente in Patologia Speciale Medica dal 1965. Docente apprezzato e venerato della nobile ed antichissima Università di Padova, la città che lo ha adottato e nella quale ha riunito i tanti calabresi che in terra veneta hanno affermato talenti, professioni e reso onore alla proprie comunità d’origine.
Il Prof. Naccarato ha fatto parte per anni del Consiglio Superiore della Sanità. Un cosentino fiero, legato alla sua terra, sempre presente, disponibile. Tanti sono ricorsi alle sue mani per curarsi e guarire. Ed i tanti che ho consultato per tracciare questo profilo lo hanno descritto, e non è retorica, come un uomo generoso, leale, bravo medico e brava persona. Il Comune, qualche anno fa, lo ha insignito di un alto riconoscimento alla carriera di questo nostro illustre conterraneo.
Restiamo nella città di Padova.
Lì, da anni, si è trasferito il Prof. Giampiero Avruscio, cosentino di Torre Alta, ove è nato nel 1956.
Bello, lo scrivo subito, amico mio da anni, mio e di Mimmo Frammartino, Avruscio è uno dei tanti, tanti cosentini che hanno consacrato la vita agli studi. Di estrazione popolare, un figlio dei quartieri cosentini. Studio, sacrificio, volontà, voglia di “arrivare”: questi i cilindri del motore che lo hanno sospinto nell’olimpo della ricerca medica e della medicina applicata.
Il Prof. Giampiero Avruscio dirige a Padova l’Unità Operativa Complessa di Angiologia, ma il suo è un curriculum di tutto rispetto.
Mi piace, solo evidenziare il valore scientifico ed umano di un cosentino che, al pari di tanti altri, si è fatto largo, onore, ha conquistato vette altissime ed ha mantenuto con la sua città un rapporto solidissimo, continuo. Con i vecchi amici, con il suo quartiere.
Nella città di Padova, non ha solo realizzato le sue ambizioni professionali, in tanti anni di duro lavoro, ma ha ricoperto incarichi istituzionali di tutto rispetto.
Gli è stato chiesto di candidarsi alle elezioni amministrative ed ha ottenuto un successo plebiscitario.
Ha ricoperto gli incarichi di Consigliere Comunale e di Presidente dell’assise municipale. Tanti voti a testimonianza del valore di questo “giovane” cosentino che ha conquistato il cuore dei cittadini nel lontano e difficile Veneto.
Quando può e viene chiamato a Cosenza risponde sempre “presente”, per qualsiasi iniziativa e mi piace ricordare il riconoscimento che la Città gli ha concesso, nella precedente consiliatura annoverandolo fra i cosentini che, nel mondo, lasciano una traccia della loro bravura.
Egli si occupa di “vene” ed “arterie”, ma ciò che scorre nelle sue è il sangue di coloro che un tempo emigravano, con la classica valigia di cartone, oggi, purtroppo per la nostra grande ed amara terra, con in mano competenze scientifiche che crescono di anno in anno e dimostrano quanto vera e saldissima sia l’antichissima civiltà bruzia. Storie che si ripetono.
Il “medico del Papa”, Giovanni Paolo II, il Pontefice Massimo. Chi non avrebbe voluto essergli amico, conoscente? Uno dei più grandi Pontefici della storia.
Ed è toccato a due calabresi, il Prof. Francesco Crucitti ed il cosentino Filippo Crea.
Cosentino, di una grande famiglia di professionisti ed imprenditori.
Filippo Crea, Ordinario di Cardiologia alla Cattolica di Roma, Direttore del dipartimento Cardiovascolare e della relativa scuola di specializzazione in cardiologia. Mi fermo qui, l’elenco delle attività di ricerca, di applicazioni e delle onorificenze è lunghissimo, occuperebbero tutto il libro.
Un orgoglio non solo per la città di Cosenza, ma per l’intera Calabria e per l’Italia.
Il padre, Domenico Crea, per tutti Mimmo, stimatissimo consigliere comunale della famiglia socialista. Per alcuni anni svolse anche l’incarico di assessore. Un galantuomo, un uomo schivo, riservato, un saggio dei cui consigli si pregiava spesso Giacomo Mancini del quale era amico e “compagno”.
Da tale padre non poteva che nascere un figlio di questa levatura morale, che, nel mondo accademico e scientifico, occupa un posto di assoluto rilievo. Un uomo semplice, cresciuto in un’epoca segnata da sacrifici, dopo la guerra. Egli stesso, in una recente visita a Cosenza, ricorda il nonno, che gestiva un piccolo bar in quel di Fuscaldo e di come la passione per la medicina prese il via proprio in quel locale, ove si riunivano i “medici condotti” ed è anche al medico della sua famiglia, Giovanni Spadafora che ascrive il merito di averlo incitato e seguire questa passione, la sua inclinazione professionale. Tante sono le testimonianze che ho raccolto. Quelle di cosentini semplici che lo descrivono come un “medico buono”, disponibile e pronto a farsi carico di casi gravi, gravissimi che segue personalmente, senza badare al tempo, al denaro.
Il Prof. Crea è una persona di cultura ampia, vasta e mi è apparsa molto bella una sua riflessione sul valore della scuola, come agenzia formativa, a proposito della quale ha detto: “la scuola attuale sta soffrendo e con essa la società, perché quando la scuola è sofferente il popolo ne risente perché le fondamenta dell’umanità sono proprio in essa”.
Pasquale Gallina, oggi Direttore della Scuola in Neurochirurgia dell’Università degli Studi di Firenze, ma per tanti anni rapito all’Italia dall’America, ove il giovane medico ha a lungo affinato le tecniche operatorie più complesse.
Gallina è della mia generazione, del 1959, cosentino di Piazza Loreto, il mio quartiere, amico di infanzia, poi mai più rivisto, fratello di Maria Teresa, la sorella che ama, che adora e figlio del mitico Prof. Francesco Silvio (detto Ciccio, perché amava essere chiamato così), giornalista, anzi uno dei padri del giornalismo calabrese, per anni al vertice dell’Ordine ed animatore di tante attività editoriali e culturali.
Ciccio Gallina io lo conobbi, da ragazzo e nacque una reciproca stima, quasi mi adottò e mi fece vivere esperienze irripetibili nelle redazioni dei giornali che dirigeva o di cui era direttore editoriale.
Un gran simpaticone, uomo colto, ma semplice, gioviale, sempre sorridente, con quel suo dialetto misto cosentino-coriglianese, perché veniva dalla città dello Jonio cosentino.
Il figlio, appassionato a tutt’altro, come si è visto, ha ereditato i geni paterni, dell’affabilità, del sorriso, della serietà, dell’affidabilità.
Opera in un contesto chirurgico delicatissimo e, mi dicono, compie quotidiani “miracoli scientifici” portando a termine, con successo, delicatissimi intervento sull’organo più complesso e misterioso del corpo umano: il cervello. Insignito, già alla sua giovane età, di altissime onorificenze, continua la sua costante attività di ricerca. Fuori da Cosenza, peccato. È vero, anche da noi per anni la scuola neurochirurgica si è avvalsa della competenza e del coraggio del Prof. Giuseppe Corriero, che in uno con il magnifico neuro – radiologo Prof. Giusy Santoro hanno dato vita ad un Dipartimento che ha fatto onore alla scuola medica cosentina e calabrese.
Il Prof. Francesco Bruno, psichiatra, criminologo, nato a Celico, ove spesso si rifugia quando è stanco dei riflettori...

Indice dei contenuti

  1. Prefazione
  2. Le tre “G” della mia vita
  3. Doveva essere bellissima la Cosenza degli anni ’30-’40
  4. Furio D’Andrea: il medico galantuomo
  5. Gairo, storia di moda, di anarchia e di urbanistica
  6. Bertucci, i Grandi Magazzini
  7. Il Bar Gatto, camerieri in livrea come a “Via Veneto”
  8. Micarano, Nanuzzu, Cintuzzu, i volti della Cosenza di ieri
  9. Don Luigi Rogliano, il Parroco di Loreto, burbero e prestigioso
  10. Benito Scola, figlio di Arturo, il re del fashion e dei broccati
  11. Veltri, Arturo, Massimo, Paolo e Filippo: passioni di una grande famiglia
  12. Mancini e Principe, il loro Socialismo, una vita insieme, due città, due mogli
  13. Pasquale Perugini, il democristiano che sapeva farsi amare
  14. Achille Morcavallo, il Maestro, il Tribuno, l’Avvocato, il cosentino
  15. Vincenzo Ziccarelli, il poeta della politica e Pino Iacino, il tecnico-filosofo
  16. Giuseppe Manna, il “Comandante”
  17. Coriolano Martirano: lo storico, il nobile, il cosentino
  18. Naccarato, Crea, Avruscio, Gallina, Bruno medici cosentini nel mondo
  19. Ippolito Montalto, il partigiano “rosticciere”
  20. Anna Maria Nucci, la Scuola, la politica, la vita
  21. Pietro Rende, il democristiano che piace alla sinistra
  22. Orrico, la boutique che non conosce tempo
  23. Eva Catizone, gli occhi cerulei, la stoffa, il Sindaco che Mancini indicò ai cosentini
  24. Alfredo e Carlo Zanolini, i due Re delle lastre
  25. Antonio Iaconianni, l’Ingegnere umanista, Preside dell’Innovazione
  26. “Sebben che siamo donne…” e socialiste
  27. Maria Lucente, la bella “pasionaria” cosentina
  28. Elio Principato, “U Presidenti”, tifoso ed amato
  29. Luigi Marulla, Gigi, il lupo di Cosenza
  30. Sergio Mazzuca, l’orafo della nuova Cosenza
  31. Emanuele Ruvio, cosentino per scelta, una vita intensa
  32. Gigliotti, Errante, comici cosentini, i pupilli di Attilio Sabato e l’emittenza cosentina
  33. Innocenzo Palazzo, l’avvocato con il pallino della Politica
  34. Paride Leporace…
  35. Sergio Aquino, il “comunista, petroliere”
  36. Nicola Paldino, il banchiere di casa nostra
  37. Totonno Chiappetta, ... era solo allegria?
  38. Ringraziamenti