La Logica del Fluire. Che mercato saremo: cinque aspetti di buon futuro
Le regole da manuale non esistono più; la sfida è alla radice dei processi stessi delle organizzazioni aziendali e, quindi, prima di tutto, è nel nostro processo cognitivo.
Esistono cinque aspetti con i quali abbiamo cercato di dare nuovi elementi per la comprensione dell’innovazione nei nostri giorni: costituiscono la spina dorsale del nostro lavoro suddiviso in 5 ‘onde’, coerentemente alla nostra visione.
Onda 1. ‘La Logica del Fluire’.
Un processo definibile con il termine di ‘Logica del Fluire’: tutto scorre, non ci sono più punti di riferimento ‘fermi’, l’unica realtà sembra essere una sorta di cambiamento continuo. Questo concetto dà il titolo al nostro lavoro ed è trasversale ad esso. Capire il modus pensandi orientale è diventata una urgenza.
Onda 2. Le emozioni e la loro grammatica.
L’emergere prepotente delle emozioni, quasi un continente atlantideo da troppo tempo rimasto sommerso e schiacciato, urla che vuole riaffiorare e lo fa determinando nuovi approcci, metodologie e linguaggi.
Onda 3. La cultura orale.
Approfondendo la nostra cultura orale - quella antica e quella contemporanea ‘di ritorno’ - si appalesa un’Italia colma di nuove opportunità: il nostro paese è contemporaneamente ‘social’ e ‘sociale’ con molti aspetti poco conosciuti.
Onda 4. Sharing economy, social organization, social networking.
Il fenomeno social è, in realtà, la punta emergente di un più ampio processo di trasformazione che richiede un profondo re-design dei processi interni all’azienda. Si tratta di un vero e proprio nuovo paradigma che vede la cultura e la pratica della condivisione diventare driver di cambiamenti sostanziali nella natura del mercato e, di conseguenza, del business.
Onda 5. Neo localismo 4.0?
L’ondata neo-conservatrice e neo-localista può essere vista, soprattutto in Italia, paese dalle grandi ricchezze culturali, paesaggistiche, storiche e sociali, come occasione di potenziamento della riscoperta del locale, ferma restando l’innovazione ormai acquisita e metabolizzata. Si può parlare, quindi, di neo-localismo e manifattura 4.0…
Abbiamo provato ad indagare se la sincronicità delle 5 ‘aree’ sopra indicate ci possa aiutare a comprendere meglio il senso profondo dei nostri tempi. È importante sottolineare come il processo innovativo in atto conti molti e diversificati aspetti non contemplati all’interno del libro per ovvi motivi di spazio e per i quali servirebbe un vasto approfondimento.
Ci teniamo a sottolineare lo stato d’animo che ci ha pervaso durante tutto questo lavoro: ci sentiamo di aver fatto molto umilmente un importante esperimento di ricerca ed ora, terminato il lavoro, ci poniamo in un atteggiamento pro-attivo di ascolto.
Onda 1
La Logica del Fluire. L’unica cosa certa è il cambiamento
‘L’unica cosa certa è il cambiamento’ affermava il filosofo e sinologo François Jullien; qualcosa di molto simile emerse, in un 1990 con il fiato sospeso per la prima Guerra del Golfo. In quell’anno Edward de Bono pubblicò in Penguin Book: “I Am Right, You Are Wrong. From this to the New Renaissance: from Rock Logic to Water Logic”; in questo suo libro si parla, per la prima volta, di Water Logic in contrapposizione alla Rock Logic connessa al pensiero di stampo occidentale: “(…) In traditional (rock) logic we have judgements based upon right/wrong. In percepition (water) logic we have the concept of “fit” and “flow”. The concept of “fit” means: does this fit the circumstances and conditions? The concept of ‘flow’ means: is the terrain suitable for flow to take place in this direction? (…) Does the water fit the lake or hole? Does the river flow in this direction?”.
Liquido è bello?
Molto spesso tutto ciò che non possiede una larga percentuale di impegno diretto, di forza evidente, di palese concretezza, in Occidente viene percepito come ‘debole’ e associato a concetti che si avvicinano al fatalismo (e lassismo nei casi estremi): il concetto di vuoto e quello dello scorrere senza il nostro diretto controllo ci terrorizza. L’intero Oriente, prima del risveglio dell’ultimo trentennio, veniva percepito come uno strano e pittoresco continente ove prevaleva un atteggiamento a metà tra il possibilista e il fatalista, in poche parole: ingestibile, no business oriented e sfuggente.
A partire dagli anni ’80 l’Occidente ha subito un vero e proprio shock nel constatare quanto fosse errata questa visione, prendendo coscienza del progresso a tratti inarrestabile di molti stati e realtà aziendali del Sud Est asiatico. Anche il nostro concetto di “Logica del Fluire”, così pieno di contraddizioni, avrebbe potuto essere etichettato, solo pochi anni fa, come un titolo pittoresco. D’altronde, nel nostro ...