Il cantore irlandese

Flavia Cantini

• Editore: Lettere Animate Editore
• Anno: 2014
• ISBN:
  9788868821913
• Argomento: Letteratura
• Categoria: Letteratura generale

Questo racconto vuole narrare, con vena nostalgica e un po' d'altri tempi" il significato dell'amicizia, sentimento che, purtroppo, spesso viene maltrattato e tradito con sufficienza al giorno d'oggi. E allora immaginiamo un villaggio irlandese in un'altra epoca e, su questo idilliaco sfondo, proviamo ad assaporare la forza della vera e sincera amicizia e di un mondo semplice ma migliore.

Il cantore irlandese

Flavia Cantini

Lettere Animate Editore

I Brevissimi

numero 4

Isbn: 978-88-6882-191-3

Copyright Lettere Animate 2014

www.lettereanimate.com

Questo racconto per te stanotte, non è per renderti triste, per calare i tuoi dolci pensieri nella malinconia e farti riflettere sui problemi della vita ma, sai, è da tempo che rifletto, ho pensato molto e ho capito che, finché ho la memoria, prima che la lucidità della mente mi abbandoni per sempre, voglio raccontare come i veri amici si incontrarono, come io incontrai i miei due veri amici; e desidero che sia tu a custodire i miei ricordi.

Quando ero un ragazzo, io me ne andai lontano dalla mia casa, dalla mia terra, da tutto ciò che conoscevo, così, per il gusto dell’avventura.

Viaggiai molto, vidi meraviglie e banalità, gioia e dolore, fatti da ricordare e altri da dimenticare, mi fermai in paesi diversi, in alcuni vissi per anni, in altri soltanto per qualche tempo, ma, ogni volta, non mi sentivo soddisfatto, sapevo sempre, dentro al mio cuore, che era un altro il luogo che andavo cercando e, così, ripartivo, lasciandomi tutto alle spalle, senza rimpianti e con la speranza di essere finalmente vicino alla meta che la mia anima mi suggeriva.

Un giorno di primavera giunsi in un piccolo, raccolto, villaggio nascosto tra i monti, dove notai subito il calore umano che scorreva tra la gente, i sorrisi sinceri, l’allegria condivisa, la semplicità.

L’amicizia in quel luogo remoto era ancora un valore stimato e conservato gelosamente, la gente si incontrava la sera nella radura al centro del villaggio tra musica e canti, e, intorno al fuoco, soltanto i buoni sentimenti avevano ragione di esistere.

Non mi ci volle molto per capire che la mia anima aveva infine raggiunto il luogo in cui vivere serena: ero felice, ora sapevo dove avrei trascorso il resto dei miei giorni.

Al villaggio abitava un uomo, magnifico cantore, poeta e musico.

Era lodato da tutti, era un simbolo per quella gente e allietava le serate con ballate, storie fantastiche, dolci melodie che sapevano trasportare in un’altra dimensione, una dimensione magica e sospesa fuori dal tempo, in cui ogni meraviglia appariva possibile, e le sue composizioni apparivano struggenti, serene e tristi allo stesso tempo.

Al termine di una serata, lo incontrai accanto al fuoco, che ormai andava spegnendosi tra fiamme sempre più deboli, mentre la gente rincasava estasiata.

Non senza un qualche timore reverenziale, mi complimentai con lui per il suo talento, la sua creatività e per la straordinaria capacità che aveva di far t...

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