Libertà come critica e conflitto
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Libertà come critica e conflitto

Un'altra idea di liberalismo

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Un'altra idea di liberalismo

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«La transizione dall'anarchia economica ad un regime che tenda coscientemente al controllo e alla direzione delle forze economiche nell'interesse della giustizia e della stabilità sociale, presenterà difficoltà enormi, sia tecniche che politiche. Avanzo, tuttavia, l'ipotesi che il vero destino del "nuovo liberalismo" consista nel ricercarne la soluzione». (John Maynard Keynes)
Sulla scia del grande intellettuale inglese, un'antologia di autori e prese di posizione come repertorio su cui fondare il "nuovo liberalismo" del XXI secolo. Provocatoria e anche un po' beffarda. PIERFRANCO PELLIZZETTI (Genova, 1947). Saggista di «MicroMega», «Critica Liberale» e «Queste Istituzioni». Sino al 2011 ha insegnato Sociologia dei Fenomeni Politici e Politiche Globali nella facoltà di Scienze della formazione di Genova - Corso Specialistico in Scienza della comunicazione. A lungo opinionista del quotidiano «il Secolo XIX», dal 2009 lo è del «Fatto Quotidiano». Tra le sue opere: La Politica dopo la Politica (Pendragon 2001), Italia disorganizzata (Dedalo 2006), La Quarta Via (Dedalo 2008), Fenomenologia di Silvio Berlusconi (Manifestolibri 2009), Liberista sarà lei! (Codice 2010), Fenomenologia di Antonio Di Pietro (Manifestolibri 2010), La Libertà raccontata a ragazze e ragazzi (con la figlia Ludovica, Manifestolibri 2011), C'eravamo tanto illusi (Aliberti 2012), (Genova, 1947). Saggista di «MicroMega», «Critica Liberale» e «Queste Istituzioni». Sino al 2011 ha insegnato Sociologia dei Fenomeni Politici e Politiche Globali nella facoltà di Scienze della formazione di Genova - Corso Specialistico in Scienza della comunicazione. A lungo opinionista del quotidiano «il Secolo XIX», dal 2009 lo è del «Fatto Quotidiano». Tra le sue opere: La Politica dopo la Politica (Pendragon 2001), Italia disorganizzata (Dedalo 2006), La Quarta Via (Dedalo 2008), Fenomenologia di Silvio Berlusconi (Manifestolibri 2009), Liberista sarà lei! (Codice 2010), Fenomenologia di Antonio Di Pietro (Manifestolibri 2010), La Libertà raccontata a ragazze e ragazzi (con la figlia Ludovica, Manifestolibri 2011), C'eravamo tanto illusi (Aliberti 2012), Conflitto. L'indignazione può davvero cambiare il mondo? (Codice Edizioni 2013). Ha curato Le parole del tempo - vocabolario della Seconda Modernità (Manifestolibri 2010).

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Il repertorio:
Theodor Adorno (1903-1969): Sottrarsi alle prescrizioni
La libertà non sta nello scegliere tra il bianco e il nero, ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta.
(Minima Moralia)
Hannah Arendt (1906-1975): Natura del Potere
Il potere non ha bisogno di giustificazione, essendo inerente all’esistenza vera della comunità politica, necessita invece di legittimità.
H. Arendt: Potere e Violenza
Se la gandiana strategia della resistenza non violenta, così potente ed efficace, si fosse scontrata con un diverso avversario – la Russia di Stalin, la Germania di Hitler, oppure il Giappone di prima della guerra, anziché l’Inghilterra – il risultato non sarebbe stato la decolonizzazione, ma il massacro e la sottomissione.
(Sulla violenza)
Mauro Barberis (1956): Contro il monopolio del potere
La formazione di una concezione liberale della libertà come libertà dallo Stato sarebbe stata inimmaginabile nell’antichità o nel Medioevo, quando lo Stato (moderno) non esisteva, o anche nei primi secoli dell’età moderna, quando esso era ancora troppo debole per poter attentare ad alcunché: le minacce alla libertà individuale, per millenni, non sono provenute dal governo, ma dalla miriade di poteri domestici, signorili o religiosi che si sparivano il controllo dell’esistenza umana. Quando però lo Stato divenne una presenza familiare, e pretese di monopolizzare il potere, allora, e solo allora, si poté vederlo come un possibile nemico della libertà e immaginare di ridimensionarlo, come farà il liberalismo, se non di abbatterlo, come faranno l’anarchismo e il comunismo.
Il liberalismo non sarebbe forse mai apparso, oltretutto, se la vittoria del repubblicanesimo, con le tre grandi rivoluzioni occidentali, non avesse posto problemi nuovi, che solo un nuovo discorso giuspolitico poteva affrontare. Fu proprio l’esperienza repubblicano-rivoluzionaria, in effetti, a rivelare che libertà e democrazia, da sempre associate, potevano entrare in conflitto, e che un governo popolare, impadronendosi di uno Stato infinitamente più grande di qualsiasi organizzazione politica precedente, poteva risultare proporzionalmente più pericoloso per la libertà.
M. Barberis: Alle origini del concetto di libertà
Si può ipotizzare che il concetto di libertà derivi dalla specializzazione di vocaboli indoeuropei indicanti rispettivamente gli appartenenti e gli estranei a un gruppo: ovvero Noi e gli Altri.
(Libertà)
Zygmunt Bauman (1925): Compito della critica
Il compito della teoria critica si è ribaltato. Tale compito era la difesa dell’autonomia privata dalle truppe marcianti della “sfera pubblica”, schiacciata dall’oppressivo dominio dell’onnipotente e impersonale Stato, con i suoi mille tentacoli burocratici…
Oggi, viceversa, è diventato quello di difendere la fatiscente casa pubblica.
(Modernità liquida)
Isaiah Berlin (1909-1997): La Libertà negativa
Costringere un uomo vuol dire privarlo della libertà – libertà da che cosa?
Quasi tutti i moralisti nella storia umana hanno inn...

Indice dei contenuti

  1. Cover
  2. Frontespizio
  3. Colophon
  4. Dedica
  5. Nota esplicativa (a mo' d'introduzione)
  6. L'assunto messo alla prova
  7. La questione postsecolare antirelativista
  8. La questione della finanziarizzazione del mondo
  9. La questione dello scontro di civiltà mediatizzato
  10. La questione della desertificazione del reale
  11. Liberalismo e definizione
  12. Il repertorio
  13. Liberalismo delle regole e dei contrappesi
  14. Il repertorio
  15. Liberalismo dei processi
  16. Il repertorio
  17. Liberalismo dei valori
  18. Il repertorio
  19. Riassumendo: un'idea di Liberalismo
  20. Postfazione, di M. Barberis. Frammenti di un discorso liberale
  21. Cenni bibliografici