Stefano, la “stronza”, il “Pit stop” e Costanzo
Diventa quasi dovuto e scontato il contatto con Stefano Borgonovo, ex calciatore e vera e propria icona della lotta contro la S.L.A. da lui soprannominata “stronza”:
Carissimo Stefano,
noi non ci conosciamo. Sono un vecchio ragazzo di 46 anni, sposato e con una bellissima bambina di 8 anni. Sono ancora lavorativamente attivo (faccio il direttore di banca), ma ho deciso che non voglio aspettare di essere bloccato dalla “bestia” e quindi sto gradualmente facendo sapere al mondo quello che mi sta succedendo. Dopo un passato da portiere di calcio a 5 molto scarso, sono passato al giornalismo locale per poi diventare allenatore di calcio a 5 (corso a Coverciano), attività che iniziato a svolgere nel 1994 e che svolgo tutt’ora a livello regionale e con ottimi risultati (ho vinto 4 campionati e una coppa regionale). Probabilmente smetterò a fine stagione perché il mio fisico inizia a decadere e perché ho deciso di dedicarmi ad altre attività.
Improvvisamente il mio cervello si è messo a pensare in grande e si è in me sviluppato il desiderio di realizzare un sogno giovanile, diventare autore di canzoni professionista.
È un sogno folle, ne sono consapevole, ma per trovare le energie giuste la follia è ingrediente necessario e fondamentale. Non lo credi anche tu???
Anni fa collaboravo musicalmente con un amico col quale siamo stati ad un passo dal realizzare il sogno, ma fallimmo. Oggi ci siamo ritrovati e la determinazione è molto diversa, più intensa… folle!!!
Ma il progetto si sviluppa in maniera più larga. Sta per nascere il mio sito e ho intenzione di aprire una onlus che possa aiutare i malati di SLA della zona dove abito, ma anche contribuire a finanziare la ricerca e altre persone svantaggiate, in particolare i bambini (perché nel mondo non c’è solo la SLA).
Perché ti ho scritto tutto questo? Non lo so. Forse perché mi aspetto che tu possa capirmi.
Adesso ti saluto e se ti fa piacere ti terrò informato sugli sviluppi del progetto.
Mi piacerebbe incontrarti di persona.
A presto
Gian Luca Fantelli
E la sua risposta non si fa attendere:
Ciao Gianluca,
credo che quello che hai pensato e che stai facendo sia il miglior modo di prendere la “stronza” di petto.
C’è bisogno di persone come te, che mentalmente riesce a pensare, e muoversi in modo positivo.
Se hai bisogno scrivimi.
Stefano
Non solo, ci tiene a puntualizzare alcuni punti essenziali:
Ciao Gianluca,
scusami, è tutto il giorno che penso… glielo dico, non glielo dico? ho deciso di dirtelo.
Mi raccomando, non sottovalutare mai la stronza… qualsiasi cosa nuova che provi, se vuoi chiamami.
Ciao
Ci sono momenti particolari in cui non posso fare a meno di cercare il suo sostegno. In effetti chi meglio di lui può comprendere il mio stato d’animo, le mie sensazioni, le mie frustrazioni:
Ciao Stefano,
come stai?
È venerdi sera e sono stanchissimo. Le fascicolazioni sono aumentate di brutto e sono anche fastidiose.
Prima erano quasi assenti. Forse la bestia ha deciso di cambiare ritmo, velocità, e di farmi male sul serio.
Forse sto esagerando, forse sto forzando troppo la mano, forse dovrei fermarmi o almeno calmarmi.
Ma non ci riesco.
So qual’è il mio destino e so che la “stronza”, come la chiami tu, avrà la meglio su di me.
Ma non ho paura. La mia “follia” è troppo importante. Conta più di tutto il resto.
Il desiderio di lasciare una “traccia” supera qualsiasi altra cosa.
È importante per me avere trovato te, un grande personaggio col quale confidarmi. Un amico… perché posso considerarti un amico, vero??? Insomma, per me lo sei… Grazie
Un abbraccio fortissimo.
Gianluca”
La cosa davvero fantastica è che lui non si tira indietro, anzi:
Ciao Gianluca,
leggi attentamente: questa “stronza” è imprevedibile, è una malattia subdola, che avanza, veloce, e rallenta come, e quando vuole.
Non serve a nulla sedersi, riposare, stare attenti a non svegliarla… tanto ti gestisce lei.
Ho imparato una cosa Gianluca: in qualsiasi (momento) della malattia, cerca di trovare un equilibrio che ti permetta di conviverci al meglio.
Ora spingi, e come dici tu cerca di lasciare una traccia, che in futuro quando avrai più difficoltà nel muoverti potrai gestirla con l’aiuto di persone che ti vogliono bene.
Ultimamente credo di aver capito come spiegare alle persone sane, come si sente un ammalato della stronza. Hai presente, quando il pilota si ferma per il pit stop?! Bene, guarda il pilota, è immobile nel suo posto, e i meccanici gli fanno di tutto, per metterlo a proprio agio, per farlo rendere al meglio.
Scusa se a volte sono un po diretto, mah, preferisco così.
Ciao Gianluca, amico mio.
Quando vuoi
scrivimi.
Stefano
A questo punto decido che Stefano deve ascoltare Io vivo io vivrò. Ho già mandato la canzone anche a Mario Melazzini, presidente di AISLA, la principale associazione che si occupa di S.L.A. in Italia, e benché sia anche amico intimo di Ron, non sono riuscito a cavare un ragno dal buco. Questa infatti la sua risposta:
Caro Gianluca,
il testo è molto bello, anche l’arrangiamento è molto originale e lo voglio riascoltare un po’ di volte. Lo farò avere anche a Ron e Le farò avere un ritorno.
Un caro saluto,
Mario Melazzini
In realtà non ne saprò più nulla, né da lui, né tanto meno da Ron, ma onestamente non è più molto importante. Invece Stefano, che riesce a ricevere e poi ad ascoltare la canzone solo dopo molte traversie, ha una reazione esplosiva e totalmente inaspettata:
Ciao Gianlu
complimenti per la canzone, veramente bella.
Ho scritto a Costanzo perché lui ti può aiutare
vediamo cosa risponde.
Non solo a lui… vediamo.
Ciao
La mia reazione è ancora superiore a quella avuta con la mail di Patty Pravo. Mentre leggo ciò che ha scritto a Costanzo non riesco proprio a trattenere l’emozione e piango davvero parecchio:
Maurizio buon giorno,
sono Stefano Borgonovo.
è un pò che non le scrivo, la fondazione sta andando molto bene, siamo in attesa che lo Stato ci riconosca per cominciare a 360 gradi… . dato che, senza riconoscimento: possiamo solo raccogliere.
Le scrivo, per chiederle un favore: mi scrivono tante persone malate di SLA.. ultimamente sono in contatto con Gianluca, un uomo troppo giovane per avergli diagnosticato la “stronza”.
Mi ha scritto, dicendomi: prima che la “stronza” mi paralizzi… voglio lasciare un segno importante.
Maurizio, queste parole mi hanno colpito molto.
Oggi mi è arrivato un CD con incisa una canzone… bella, piena di significati importanti… per noi, molto importanti.
Gianluca, sta tentando di proporla a destra e sinistra ma non è semplice.
Per questo motivo ho deciso di scriverle.
Se può in q...