L'assistenza all'endoscopia
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L'assistenza all'endoscopia

Un'assistenza dedicata

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Quali sono le caratteristiche principali degli endoscopi? Come assiste l'infermiere a un'endoscopia? Quali misure di sicurezza devono essere adottate? Come prevenire il rischio infettivo? Come procedere alle varie fasi di sterilizzazione e stoccaggio degli strumenti? Le risposte evidence based e i consigli per la pratica clinica

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Informazioni

Editore
Zadig
Anno
2016
ISBN
9788888734941
Argomento
Medicina

Qual è il rischio infettivo legato alle procedure endoscopiche e quali sono le misure preventive?

Punti chiave
  • Rischio infettivo
  • Prevenzione del rischio infettivo
In sintesi
L’incidenza di infezioni associata all’uso di endoscopi non è allarmante, ma è stato descritto il rischio di contaminazione in seguito all’utilizzo di endoscopi contaminati. Il rischio è più alto in caso di soggetti immunodepressi. Per ridurre i rischi di contaminazione è necessario eseguire con attenzione le fasi di riprocessamento.
Dal 1996 gli stati membri dell’Unione Europea hanno emanato circolari che prevedono la sospensione per 12 mesi dalla donazione di sangue dei soggetti sottoposti a procedure endoscopiche con biopsia mediante l’utilizzo di strumenti flessibili.1 Sebbene l’incidenza di infezioni correlate all’utilizzo di endoscopi (1 su 1.800.000 procedure) non sia particolarmente allarmante, alcuni focolai epidemici sono stati correlati all’utilizzo di endoscopi contaminati.2
Il rischio aumenta per i soggetti fortemente immunodepressi, oncologici, portatori di valvole cardiache o con sindrome da immunodeficienza, però il rischio di infezione associato alle procedure endoscopiche è correlato alla carica microbica, alla virulenza dei microrganismi, alla tipologia di procedura e alla sede in cui i dispositivi vengono utilizzati.
La complessità della struttura e la fragilità dei materiali impiegati rende gli endoscopi flessibili particolarmente difficili da trattare e pertanto la pulizia può essere difficile.
L’infezione correlata a una prestazione endoscopica può essere di origine endogena, dovuta alla flora del paziente, oppure esogena, trasmessa attraverso le mani dell’operatore, le attrezzature contaminate, un serbatoio ambientale. In entrambi i casi le principali sorgenti di infezione sono i pazienti infetti o colonizzati e il fallimento del riprocessamento di endoscopi o accessori. Alcune infezioni possono coinvolgere anche l’operatore sanitario, soprattutto nel trattamento degli strumenti.
Una revisione sistematica riporta che, in circa 30 anni di osservazioni, la prima causa di infezione è stata l’inadeguato trattamento della strumentazione; gli autori concludono sottolineando che la maggior parte delle infezioni potevano essere evitate se ci fosse stata una stretta adesione a quanto raccomandato dalle linee guida per la pulizia, disinfezione o durante l’utilizzo delle macchine lava-disinfetta endoscopi.3
Secondo una indagine svolta dall’Agenzia Regionale di Sanità della Toscana, in collaborazione con il Centro regionale per il rischio clinico per rendere più sicuro il processo di decontaminazione è importante coinvolgere gli operatori sanitari e spiegare loro l’importanza del riprocessamento. Dall’indagine è emerso infatti che le fasi essenziali del riprocessamento vengono svolte, ma non tutti gli operatori sanitari hanno chiara l’importanza della procedura. Inoltre si osserva nei diversi operatori sanitari una differente percezione del rischio: la procedura di decontaminazione rischia quindi di essere vulnerabile e fortemente correlata alle variabili umane.4
La linea guida dell’American Society for Gastrointestinal Endoscopy sottolinea anche l’importanza di una procedura standardizzata per il riprocessamento degli endoscopi.5
Le cause principali di contaminazione, responsabili di potenziali colonizzazioni o infezioni riguardano: l’inadeguato riprocessamento degli strumenti e degli accessori, l’inappropriata scelta del disinfettante, la scorrette modalità di trasporto e stoccaggio, eventuali difetti nella progettazione dell’endoscopio o delle macchine lavadisinfetta endoscopi e danni dell’endoscopio.6 In alcuni casi è inoltre possibile una contaminazione dell’acqua di approvvigionamento dei servizi di endoscopia o dei bagni a ultrasuoni.
I patogeni coinvolti possono essere diversi e comprendono: batteri, virus, funghi e parassiti.
I principali microrganismi responsabili di infezioni o colonizzazioni sono: Salmonella spp, Pseudomonas aeruginosa, Helicobacter pylori, soprattutto nelle infezioni associate a gastroscopia, Pseudomonas aeruginosa e Serratia marcescens a seguito di broncoscopie. Inoltre sono state osservate infezioni da Mycobacterium fortuitum, Clostridium difficile e Flavobacterium spp.7
I rari casi documentati di infezione virale, in particolare di epatite B e C, sono riconducibili a errori o inosservanze nella fase di riprocessamento, infatti i virus dell’epatite sono microrganismi molto sensibili ai disinfettanti in uso.6
Le infezioni da parassiti sono causate principalmente da Strongyloides stercoralis e Trichosporon spp.7
Nel giugno 2012, la Medicines and Healthcare Product Regulatory Agency (MHPA) britannica ha pubblicato un alert sulla possibile trasmissione di epatite B attraverso l’utilizzo di endoscopi. Si trattava di sonde transesofagee e di alcuni transduttori utilizzati per via transvaginale e transuretrale. Anche in questo caso tra gli interventi, oltre al momentaneo ritiro degli strumenti utilizzati, sono state riviste le modalità di riprocessamento.
Recentemente sono state analizzate le possibilità di trasmissione di alcune tipologie di microrganismi: sporigeni (come per esempio Clostridium difficile), multiresistenti (per esempio micobatteri o enterobatteri) o di malattie trasmesse da prioni (malattia di Creutzfeldt-Jakob).
Gli endoscopi, se puliti e disinfettati, non sono un fattore di rischio nella trasmissione di microrganismi sporigeni, salvo che non siano danneggiati o usurati o vengano utilizzate apparecchiature non idonee. Il rischio di infezione è strettamente correlato alla durata e all’entità dell’esposizione e la trasmissione può avvenire attraverso strumenti ottici, compresi i dispositivi e gli accessori contaminati.7
Un problema attuale ed emergente riguarda la comparsa di infezioni sostenute da ceppi di microrganismi multiresistenti denominati Multidrug-Resistant Organism (MDRO). Sono batteri resistenti a una o più classi di antibiot...

Indice dei contenuti

  1. Quali sono le caratteristiche generali degli endoscopi e quale il ruolo dell’infermiere nell’assistenza al paziente durante l’endoscopia?
  2. Quali sono le misure da adottare per la sicurezza?
  3. Qual è il rischio infettivo legato alle procedure endoscopiche e quali sono le misure preventive?
  4. Quali sono le principali caratteristiche della fase pre trattamento e di detersione?
  5. Quali sono le principali caratteristiche della disinfezione/sterilizzazione?
  6. Quali sono le principali caratteristiche della fase di asciugatura e stoccaggio?