La gestione del catetere venoso periferico
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Quali sono le caratteristiche del catetere venoso periferico? Come lo si sceglie? Come lo si deve inserire? Quali sono le complicanze? Le risposte evidence based e i consigli per la pratica clinica

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Informazioni

Editore
Zadig
Anno
2016
ISBN
9788888734958
Argomento
Médecine

Come si gestisce un catetere venoso periferico?

Punti chiave
  • La preparazione dell’operatore
  • La disinfezione della cute
  • Le caratteristiche del set per infusione
  • I principali sistemi di regolazione del flusso
  • La medicazione del sito
  • Il mantenimento della pervietà del catetere venoso
In sintesi
Nella procedura di inserimento del catetere venoso periferico vanno seguite le precauzioni standard (come l’igiene delle mani, l’uso dei dispositivi di protezione individuale) per la prevenzione delle infezioni. La cute va disinfettata, in genere con clorexidina alcolica >0,5%; va posizionata una medicazione di poliuretano trasparente o garza sterile. E’ fondamentale ispezionare e palpare almeno quotidianamente la medicazione.
La preparazione dell’operatore
L’infermiere, nella cura e nella gestione del catetere venoso periferico, deve prendere in considerazione i seguenti fattori:
  • il materiale di cui è composto il catetere venoso periferico;
  • i tempi di permanenza del catetere venoso periferico;
  • la soluzione antisettica da utilizzare sulla cute;
  • la tolleranza del paziente (comparsa di eventuali reazioni allergiche o dolore);
  • la valutazione e il monitoraggio del sito di inserzione (integrità e sensibilità cutanea, segni di flebite, infiltrazione, stravaso);
  • il tipo di medicazione e la frequenza della sua sostituzione;
  • il monitoraggio del dispositivo di accesso vascolare (pervietà, flusso, fissaggio);
  • la modalità di somministrazione della terapia prescritta.
L’infermiere deve inoltre aiutare i pazienti a raggiungere il massimo livello di autonomia possibile, pianificando e attuando interventi educativi.1
Prima e dopo qualsiasi procedura clinica, come per esempio l’inserimento del catetere, il cambio della medicazione e la palpazione è fondamentale lavarsi le mani. L’uso dei guanti non sostituisce il lavaggio delle mani.2-5 Se non è possibile lavarsi le mani con acqua e saponi antisettici si possono utilizzare creme o gel senz’acqua a base alcolica.
Tabella 7. Sintesi delle raccomandazioni sull’igiene delle mani e sulla tecnica asettica3
Grado delle raccomandazioni
Forza delle prove
IB
Eseguire le procedure di igiene delle mani con sapone e acqua o con prodotti convenzionali a base alcolica.
IB
L’igiene delle mani deve essere effettuata prima e dopo la palpazione del sito di inserzione del catetere così come prima e dopo l’inserimento, la sostituzione, la riparazione o la medicazione di un catetere intravascolare. La palpazione della sede di inserimento non deve essere eseguita dopo l’applicazione di antisettico.
IB
Mantenere una tecnica asettica per l’inserimento e la cura dei cateteri intravascolari.
IC
Indossare guanti puliti piuttosto che guanti sterili per l’inserimento dei cateteri intravascolari periferici, se la sede di accesso non viene toccata dopo l’applicazione di antisettici per la disinfezione della cute.
IA
I guanti sterili devono essere indossati per l’inserimento di una cannula arteriosa, centrale e per cateteri a linea mediana.
II
Utilizzare nuovi guanti sterili prima di toccare un nuovo catetere.
IC
Indossare guanti puliti o sterili quando si cambia la medicazione del catetere intravascolare.
Nel posizionamento del catetere venoso periferico, l’operatore indossa i dispositivi di protezione individuale (DPI): guanti monouso, occhiali di protezione o visiera.6
Per l’igiene delle mani e la tecnica asettica si rimanda alle raccomandazioni dei CDC.3
Per inserire un catetere venoso periferico è sufficiente usare un paio di guanti monouso non sterili e una tecnica no-touch mentre occorrono i guanti sterili per il posizionamento di cateteri centrali in quanto una tecnica no-touch non è possibile.3
La disinfezione della cute
La cute deve essere pulita prima di applicare l’antisettico. I microrganismi responsabili degli episodi infettivi provengono principalmente dalla flora batterica della cute del paziente o dalle mani dell’operatore sanitario. Questi organismi possono essere introdotti con il catetere o penetrare mentre il catetere è già in situ, anche migrando nella vena con il movimento del catetere dentro o fuori dal punto di inserimento.1
Prima di inserire il catetere occorre detergere la cute.5
Per l’inserimento di un catetere venoso periferico si raccomanda di utilizzare come antisettico la clorexidina alcolica >0,5%, che è diventata un antisettico standard nelle procedure di inserimento dei cateteri venosi centrali e periferici, oppure clorexidina in soluzione acquosa al ...

Indice dei contenuti

  1. Quali sono le principali caratteristiche del catetere venoso periferico?
  2. Come si sceglie un catetere venoso periferico?
  3. Quali sono le procedure di inserimento del catetere venoso periferico?
  4. Come si gestisce un catetere venoso periferico?
  5. Quali sono le più frequenti complicanze legate all’uso del catetere venoso periferico?