1. I MIGLIORI SISTEMI PER FARE SOLDI ONLINE
Come ti accennavo pocanzi, ci sono tantissimi modi per fare soldi online ma per fare un po’ di ordine è bene presentarti i principali gruppi/sistemi, per differenti macro-tipologie.
Per farti subito familiarizzare con i nomi, te li metto subito in lista, previo passarli in disamina uno ad uno nei seguenti paragrafi.
Ebbene, in questo libro parleremo di fare soldi online attraverso di sistemi e piattaforme di:
. Affiliation
. Pay To Click (PTC)
. Pay To Write (PTW) alias Content Marketplace
. Sondaggi online (Surveys) alias “Panel”
. APP
. Stock Photo
E tanto altro ancora, tra Telecommuting, Microjobbing, Dropshipping, Trading, Sharing Economy, ecc.
Ma il discorso alla base si può semplificare ancora di più. Andando all’essenza, possiamo dire che ci sono due modi: attraverso un proprio sito o senza.
Ti spiego. Il modo più tradizionale è fare soldi vendendo pubblicità attraverso un proprio sito (Affiliation Marketing). Come vedremo a breve, se abbiamo un sito che genera molto traffico, possiamo prendere banner e inserzioni pubblicitarie da piattaforme come AdSense e guadagnare ogni volta che qualcuno ci clicca sopra (o ogni mille visualizzazioni o se dopo aver cliccato effettuano un’azione, tipo un acquisto o una registrazione, sulla pagina di atterraggio. Ma per fare soldi con il sistema delle Affiliazioni non basta solo avere un sito. Se lo si ha ma fa poche visite, ti porterà pochissimi guadagni. E allora devi avere un sito che attragga visite attraverso contenuti interessanti e un’adeguata promozione. Così puoi fare soldi con il PPC (pay per click), il PPM (pay per mille) e il PPL (pay per lead). Questo è il mercato più grosso ma è anche quello con maggiore concorrenza.
Poi ci sono i sistemi per fare soldi online in modo diretto, senza avere un proprio sito su cui mettere pubblicità. Ad esempio è in fortissimo sviluppo il settore del Telecommuting (o Telelavoro), che permette di lavorare online da casa. Le aziende risparmiano soldi perché possono ingaggiare singoli freelance, risparmiando i costi di dipendenti e esigenti fornitori.
In questo libro ti presenterò i migliori siti di telecommuting, grazie ai quali potrai lavorare da freelance. Se sei un grafico, un programmatore, uno scrittore o un traduttore, sappi che ci sono tante offerte di telelavoro online, in numero sempre più crescente. Qui chiaramente parliamo di vendere competenze. Devi saper fare cose e devi essere pure bravo perché per essere scelto dovrai essere più competitivo di altri. Ma in Italia il settore è ancora poco conosciuto, quindi, lo spazio c’è.
Se sei un bravo fotografo poi, puoi approfittare delle piattaforme di Stock Photo, dove caricherai le tue opere immettendole sul mercato con pochi click. E qui parliamo anche di “passive income”, ossia di rendite automatiche. Prendi nota di queste parole. Se ho il culo o la bravura di fare la foto del secolo, questa mi farà campare di rendita per tutta la vita, tanto per capirci.
Se finora non ti ho citato nulla che possa interessarti, non preoccuparti non sei affatto tagliato fuori. Se non sei dotato di particolari competenze professionali o non vuoi sbatterti troppo, puoi sempre fare qualche soldino con il PTC, ossia il Pay To Click.
Si, hai capito bene, ci sono delle piattaforme che ti pagano semplicemente per spingere il ditino sul mouse e guardare siti e pubblicità. Com’è avanti internet vero?
Ma non è finita qui. Potrai essere pagato anche per ascoltare musica, rispondere a sondaggi, scrivere recensioni, fare sport, giocare, e…. Ok, stop, non voglio svelarti tutto, sennò che divertimento c’è?!?
1.1. Come fare soldi con le Affiliazioni
Uno dei metodi più collaudati per fare soldi online è rappresentato dall’Affiliation Marketing. Occhio, non è facilissimo capire come funziona, ma fai molta attenzione perché i concetti che sottende sono alla base del web-marketing, che è il grande motore che fa girare i soldi online. Mi spiego. Tendenzialmente online i soldi girano grazie alla pubblicità e alla vendita di prodotti e servizi che ne consegue. Ci sono, quindi, siti che, per funzionare commercialmente, hanno bisogno di visite, ossia click. Per ottenere questo risultato sfruttano il web-marketing, con i suoi sistemi e le sue strategie. Tu per fare soldi online devi inserirti in questo circuito, devi esserne attivamente partecipe.
Semplifico al massimo il discorso: c’è qualcuno che deve vendere qualcosa, un potenziale acquirente e degli intermediari commerciali vari. Il web-marketing, del resto, è la trasposizione digitale del vecchio marketing, dove per vendere un prodotto, un’azienda sfrutta mezzi e spazi pubblicitari vari, come TV, radio, stampa, affissioni e per farlo, generalmente, ricorre a una concessionaria di pubblicità. Nel web è un po’ lo stesso, per certi aspetti, ma la cosa è un po’ più elaborata. Avrai modo di capirlo di seguito, ma torniamo all’Affiliation marketing (di seguito AM). Nell’AM, le figure in ballo sono quattro: la Piattaforma di Affiliazione (tipo AdSense, Zanox, Tradedoubler, ecc.) che fa da intermediario tra il sito “venditore” (quello che compra pubblicità, detto Merchant o Inserzionista) e il sito “partner” (quello che vende spazio pubblicitario, detto Publisher o Affiliato, che in tal caso saresti tu!).
Infine, c’è l’utente finale, che è colui che naviga su internet e, in caso, cliccherà sulla pubblicità, innescando tutto il circuito economico predisposto.
Per rendere la cosa più chiara, ti faccio un esempio: poniamo il caso che la Apple per lanciare il nuovo iPhone si affili a una piattaforma di AM come Zanox. In gergo, in tal caso, Apple sarà il nostro Merchant (o Inserzionista). Zanox gli propone vari programmi di affiliazione, tra cui il PPC (pay per click)e il PPS (pay per sale).
Con il PPC, Apple paga un tot per ogni click prodotto dalla campagna, cioè per ogni visita sul suo sito. Con il PPS, Apple pagherà un tot o una % sull’importo generato dalla vendita, per ogni vendita generata dal programma. Nota bene: questo tipo di marketing si basa, a differenza di quello tradizionale, sul concetto di “performance” e ogni movimento è perfettamente tracciato e rendicontato in modo digitale, cosa non possibile nel marketing tradizionale (wow!). Fin qui tutto ok, ma come vengono generate, dunque, le vendite o i semplici click sul sito di Apple? A questo punto entra in ballo il Publisher (o Affiliato), cioè tu. Facciamo finta, infatti, che tu gestisca un blog che parla di tecnologia. Per guadagnare soldi con il tuo blog ti registri sul sito di Zanox e ti accrediti come Publisher. Una volta accreditandoti, potrai scegliere tra le tante campagne promosse da Zanox quella o quelle che più ti interessano. Tra le tante, ad esempio, noti quella di Apple che recita: 10% di provvigione per ogni vendita generata dal Publisher (tu!) o 1,50 € per ogni click ricevuto. La prima, come detto, si basa sul metodo del PPS, la seconda sul PPC.
Tu scegli la prima e scarichi da Zanox il materiale pubblicitario da piazzare sul tuo sito. Diciamo che si tratta di una serie di banner che pubblicizzano il nuovo iPhone. Chi, visitando il tuo sito, cliccherà uno di questi banner andrà a finire sul sito della Apple collegato.
Nota tecnica: quando hai pubblicato questi banner sul tuo sito li hai “tracciati” attraverso un apposito codice che registrerà ogni click e azione da esso derivante. Poniamo il caso che colui che ha cliccato su questo banner, una volta finito sul sito della Apple, decida di comprare direttamente online l’iPhone in questione. In tal caso l’operazione ti garantirà la percentuale di guadagno pattuita tramite Zanox, cioè, come da esempio, il 10% di provvigione sul costo dell’iPhone (es. 70 € su un iPhone di 700 €).
Prima di andare avanti mi voglio appurare che ti sia veramente chiaro il sistema alla base dell’AM, detto sistema PPP (pay per performance). A differenza del marketing tradizionale, dove difficilmente si possono valutare in modo analitico gli effetti di una campagna pubblicitaria, col web-marketing si conosce scientificamente, in quanto tracciata in modo digitale, ogni azione relativa alla campagna. Per questo si parla di Pay per Performance, in quanto, appunto, si paga solo per quello che si ottiene. In alcuni casi viene anche usato il sinonimo PPL, pay per lead, cioè azione.
Il motivo per cui il web-marketing sta crescendo così tanto è proprio il fatto che, ripetiamo, chi vuole pubblicizzarsi paga solo quello che ottiene, ne un centesimo in meno ne un centesimo in più, e questo non è assolutamente cosa da poco! PPP è una sigla “contenitore” dentro la quale si celano altre sigle più specifiche, come il PPC (pay per click), il PPM (pay per mille) e il PPS (pay per sell). Se io mi affilio per guadagnare online, mi troverò quasi sempre a scegliere tra uno di questi sistemi. Con il PPC guadagnerò per ogni singolo click generato, con il PPM guadagnerò un tot ogni 1000 visualizzazioni ricevute (cioè visite a prescindere dai click sulla pubblicità), con il PPS guadagnerò solo se l’utente dopo aver cliccato, compirà anche un acquisto. In questo ultimo caso le possibilità sono più remote ma il guadagno è ben più alto rispetto a un semplice click.
Attenzione però a fare il furbo. I click autoprodotti e quindi fittizi non valgono. Un po’ come il doping e l’antidoping, ci sono modi per aggirare il sistema ma il sistema è in continua evoluzione per smascherare i truffaldini e noi siamo assolutamente per il guadagno onesto, sia chiaro.
Attorno al sistema dell’AM e soprattutto al duopolio di Google AdWords-AdSense, girano la maggior parte dei soldi della net-economy. Ma attenzione, non voglio venderti fumo, sappi che non è facilissimo fare tanti soldi con l’AM partendo da zero.
Sarei un ciarlatano che ti dicessi che basta avere un sito o un blog qualsiasi per guadagnare bene con l’affiliation marketing. Il segreto è uno solo: bisogna avere un sito (o un blog) f...