1. PIÙ BRAVI GRAZIE ALLA SCRITTURA CREATIVA!
1.1. Cos’è la scrittura creativa
Per dare una definizione semplice, possiamo dire che tutto ciò che non ha a che fare con giornalismo, saggistica, manuali e produzione professionale in genere è scrittura creativa. Semplice, no? Da un certo punto di vista lo è perché include così tanti generi da permettere di spaziare all'infinito nello studio e nell'applicazione delle diverse tecniche. Il problema è che stiamo parlando di romanzi, racconti, sceneggiature, poemi e poesie! Forse cominci a capire il punto: è davvero una definizione troppo estesa per poter essere considerata precisa. In realtà è giusto così, una definizione di scrittura creativa intesa come genere è pressoché impossibile. Non a caso, per quanto esistano scuole e corsi che “insegnano” la scrittura creativa, ci sono apposite sedi per lo studio della scrittura, per cinema e teatro e lo stesso si potrebbe dire della poesia.
Personalmente, vedo la scrittura creativa come una sorta di “tecnica” che permette di far fluire emozioni e pensieri all'interno di binari precisi (rappresentati dalle effettive tecniche e regole della scrittura come, ad esempio, le figure retoriche) per arrivare... dove si vuole andare in quel preciso momento! Di conseguenza mi risulta più facile declinare l'ispirazione in un prodotto preciso, sia questo una poesia o un racconto. Inoltre la scrittura creativa sta trovando sempre più spazio anche all'interno della comunicazione commerciale e del marketing proprio nell'accezione che ti ho appena descritto.
Hai già deciso quale genere letterario preferisci? Se sai già in cosa cimentarti, prenditi un secondo per esaminare nuovamente l'indice. Potresti saltare direttamente alle pagine che ti interessano ma ti consiglio di procedere per gradi o potresti perdere delle parti molto più importanti di quanto pensi. Ad esempio, vediamo se sai rispondere a questa domanda!
1.2. Che scrittore sei?
Sono convinto che questo punto sia fondamentale. Di tutte le domande che incontrerai leggendo il libro, questa è probabilmente la più importante perché ti aiuterà a direzionare il tuo lavoro verso un preciso obiettivo. Questo non significa che ciò che sei ora come scrittore è ciò che sarai domani o tra dieci anni: è soltanto la strada che ha più senso percorrere al momento. Dunque, sapresti descrivere le tue caratteristiche come scrittore? Oppure, se ancora non hai affrontato realmente la redazione di un testo, che caratteristiche vorresti avere? Voglio aiutarti a capire come fare un autoesame descrivendoti che scrittore sono io! Innanzitutto, è necessario precisare che lavoro molto nel campo della scrittura professionale come copywriter e ghostwriter: realizzo contenuti per siti web, testi pubblicitari e campagne marketing. Utilizzo spesso la scrittura creativa in questa attività ma, applicandola alle necessità del lavoro e alle richieste del cliente, non posso certo prenderla a modello del mio stile personale! Quindi, parlando di me come scrittore in relazione alla mia produzione personale, posso dire di essere estremamente versatile, molto riservato, particolarmente tecnico e non molto simpatico. Come si traducono queste riflessioni in indicazioni sullo stile? La versatilità ha come effetto positivo la scelta di strutture e forme di narrazione sempre diverse ma ha la nota negativa, se così si può definire, di rendere lo stile poco personale e riconoscibile (perlomeno per un occhio inesperto). La riservatezza mi spinge a mettere poco di me e dei miei sentimenti più profondi nella mia produzione se non in alcuni momenti o testi particolari: questo significa che l'emozione provocata dalla lettura di un mio scritto deriva principalmente da ciò che le parole, i concetti e la struttura del brano trasmettono più che dai sentimenti profondi nascosti tra le righe. Sono particolarmente tecnico sia per sopperire alla riservatezza sia perché adoro le figure retoriche e le parole, mi piace giocare con i significati e le sensazioni che si possono trasmettere con il loro giusto utilizzo ma il testo che deriva da questa particolare caratteristica è raramente immediato nella lettura e nella comprensione. Infine non sono molto simpatico nella scrittura, concetto che si traduce in poche digressioni umoristiche o abbassamenti di tono (a meno che non tratti direttamente un argomento scherzoso o divertente).
Ora applica a te questo autoesame e scopri le tue caratteristiche principali. La storia dell'arte ci insegna che raramente un artista era una persona completamente diversa e lontana da ciò che produceva, dunque è molto probabile che tu riveda le tue peculiarità personali nel tuo alter ego scrittore. Una volta che avrai trovato le tue caratteristiche, potrai trasformarle in veri e propri punti di forza!
1.3. Bravi a scrivere si nasce o si diventa?
Questa domanda ricorre molto spesso quando si parla di scrittura e scrittori. Le scuole di pensiero sono divise in due: i sostenitori dell'apprendimento della scrittura e i teorici del dono innato per le parole. Non ti so dire quale dei due gruppi abbia ragione ma voglio farti riflettere su alcuni punti che credo siano alquanto fermi! Innanzitutto dobbiamo accettare il fatto che la scrittura abbia delle regole di composizione importanti quanto quelle grammaticali. E, andando oltre, sappiamo che esistono figure retoriche che ci permettono di arricchire l'espressività al pari di nuovi vocaboli quindi sicuramente molte cose della scrittura si possono imparare. E la creatività? Qui il discorso si fa interessante perché secondo molte persone anche un esperto di grammatica, semantica e figure retoriche se non ha alcuna vena creativa è destinato a scrivere brutti testi. È sicuramente vero ma è davvero possibile definire alcune persone prive di creatività? Un mio amico lavora come artigiano e si interessa di moltissimi argomenti che ama approfondire e studiare. Inoltre è un uomo di grande manualità ed è solito costruire, riparare o modificare tutto ciò su cui ritiene opportuno mettere le mani. Questa creatività, evidente in tanti aspetti della sua vita, potrebbe essere veicolata e direzionata verso un foglio di carta bianco! Se associasse a questa fantasia le competenze che si possono acquisire con lo studio, potrebbe diventare un ottimo scrittore.
Questo esempio serve per farti capire che in realtà, in un modo o nell'altro, siamo quasi tutti creativi. Se non lo siamo nel lavoro, probabilmente lo siamo in infiniti altri campi, in maniera più o meno pratica o evidente. Secondo alcuni esperti, trasferire questa creatività “pratica” nell'arte permette a chiunque di creare qualcosa.
1.4. Cosa, come e quando scrivere
Cosa scrivere dipende da te: partendo dal presupposto che non stai scrivendo con un obiettivo specifico, come un lavoro per un cliente, puoi lasciarti andare completamente. E credo che questo sia molto utile soprattutto all'inizio perché ti permetterà di capire cosa ti piace e cosa no, cosa ti soddisfa e cosa ti lascia l'amaro in bocca. Potresti partire da un romanzo come da una poesia, l'importante è che tu segua la tua prima ispirazione (almeno) per questa volta!
Non sottovalutare l'importanza del mezzo con cui scrivi. Attualmente è più che normale scrivere con il computer o qualsiasi altro dispositivo elettronico ma ti confesso che quando il brano che devo redigere è breve e molto emozionale tendo a lavorare su carta con la mia biro preferita. Mi trasmette una sensazione diversa e questo ha un effetto positivo sul prodotto finale.
Quando scrivere dipende dal tempo a tua disposizione e dal tuo bisogno. Anzi, esclusivamente dal tuo bisogno che, certamente, condizionerà il tempo a tua disposizione. Per molte persone che usano i mezzi pubblici per spostarsi i trasferimenti sono il momento ideale per buttare giù impressioni o idee. Potrebbe essere utile portarsi dietro un taccuino o un tablet su cui appuntare frasi, pensieri o immagini mentali da rielaborare.
Credo sia necessario fare una considerazione che prima o poi tocca la maggior parte degli artisti, qualsiasi sia il campo: è giusto creare sulla base dei trend? La domanda è lecita perché, applicata alla scrittura, si può tradurre nel seguente modo: è giusto scrivere libri pensati per essere successi commerciali in linea con le ultime mode? Penso che tutti vorremmo vivere della nostra arte e ricevere il giusto riconoscimento. Ma scrivere con l'obiettivo di creare un prodotto commerciale dal successo facile è un approccio deleterio! Non voglio dire che sia impossibile ricavare dei risultati da una simile mossa ma è molto improbabile che siano duraturi. Per ragioni di correttezza non ti citerò i nomi degli innumerevoli scrittori che hanno avuto la vita artistica di una farfalla senza condividerne la naturale bellezza. Senza dubbio hanno guadagnato più di altri ma, fortunatamente, nessuno si ricorda chi sono. È giusto che tu scriva non solo per te ma anche per il pubblico, cerca solo di non concentrarti esclusivamente su ciò che può piacere. Quanto più ciò che produrrai sarà il frutto della tua vera natura tanto più sarà un frutto genuino e di qualità. Il successo probabilmente verrà da sé e, se verrà, sarà duraturo! Ricordati di avere rispetto per la tua arte.
1.5. A caccia della giusta ispirazione
Anche in questo caso, molto dipende da te e dalle tue caratteristiche personali. La tua sensibilità può essere sollecitata da una cosa piuttosto che da un'altra e questo si riflette automaticamente sulla possibilità di trarne ispirazione. Volendo cercare spunti piuttosto che lasciare al caso la scelta dei nostri argomenti, possiamo forzare la mano alla nostra mente cercando di cogliere aspetti interessanti da ciò che ci circonda. Massimizzando i nostri sensi, ricevendo tutte le informazioni possibili da un'esperienza che viviamo o che riceviamo (magari proprio leggendo un libro o vedendo un film, tanto per fare qualche esempio), stiamo raccogliendo materiale pronto per essere elaborato e sintetizzato in un'opera. A seconda di quale struttura abbiamo pensato di dare al nostro scritto, possiamo declinare l'ispirazione in diversi modi. Se abbiamo osservato un bellissimo paesaggio durante una vacanza è possibile che lo renderemo oggetto di una poesia, difficilmente ci costruiremo un romanzo sopra! Ciononostante, potremmo serbare questo ricordo e utilizzarlo come ambientazione in una storia. Noterai come, se non si lascia aperta la “porta” della mente, le esperienze non si tradurranno in stimoli né in ispirazione per nuovi scritti. Non a caso si dice: “Lasciati ispirare!”.
L'ispirazione va ricercata in ogni momento della scrittura. Ci stiamo concentrando sull'inizio dell'atto creativo ma potremmo trovarci ad affrontare punti ostici del nostro racconto. Potremmo pensare di non poter scrivere ciò che abbiamo in mente perché non sappiamo di cosa stiamo parlando o ci manca l'ispirazione. Ti faccio un esempio pratico: all'interno del tuo romanzo arrivi al punto in cui devi raccontare i fatidici momenti di tensione che il manager di una grossa compagnia sta vivendo prima di una riunione decisiva per la sua carriera. Forse ti stai chiedendo come raccontare una cosa che non hai mai vissuto ma, a pensarci bene, sei sicuro di non conoscere quella sensazione? Magari ai tempi della scuola hai sostenuto un importante esame in cui ti giocavi la promozione all'anno successivo. Oppure hai avuto un appuntamento con una ragazza a cui facevi la corte da una vita. O forse hai fatto un colloquio per un posto di lavoro che sognavi da tempo dopo mesi da disoccupato. Nessuna di queste situazioni è quella di un manager che si sta giocando la carriera ma, relazionata alla tua età e situazione nel momento in cui l'hai vissuta, ha avuto lo stesso peso. Cosa hai provato? Ti sei sentito terrorizzato, in subbuglio, indeciso, insicuro? Ecco le sensazioni che stavi cercando, l'ispirazione data dall'esperienza! Ricercando situazioni e ricordi che somigliano a ciò che stai raccontando, puoi attingere alle sensazioni ed emozioni provate per trarre ispirazione e rendere la storia più reale.
1.6. Il famigerato “blocco dello scrittore”
Bene, tutti possiamo essere creativi. Ma come direzioniamo questa creatività? Fai questo esercizio: vai su Google (o il motore di ricerca che preferisci), cerca un'immagine di qualità che ti stimola e tienila aperta sul monitor del computer; osservala bene per qualche minuto e poi comincia a scrivere. Cosa? Non ne ho la minima idea. Riempi una o due pagine di ciò che quell'immagine ha trasmesso alla tua mente. Se non hai scritto cercando di dare un senso logico ai tuoi pensieri, probabilmente hai redatto una sorta di brainstorming. Questa “tempesta di idee” è il materiale di base che potrai rimaneggiare e rimodellare così da trarne un prodotto finito! Da una fotografia o un’immagine si può arrivare a una poesia, a un racconto breve; Dacia Maraini, una famosa scrittrice italiana, ha composto un romanzo partendo da un quadro. Direi che po...