MANUALE DI TEATRO OLISTICO: Come Migliorare Autostima, Benessere e Socialità con la Teatroterapia
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MANUALE DI TEATRO OLISTICO: Come Migliorare Autostima, Benessere e Socialità con la Teatroterapia

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MANUALE DI TEATRO OLISTICO: Come Migliorare Autostima, Benessere e Socialità con la Teatroterapia

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Il Teatro Olistico coniuga la ricerca interiore del benessere della cultura yogica, con la magia della recitazione teatrale.
Gaia Chon, dopo il successo del " Manuale di Yoga ", presenta questa guida derivata dalla sua esperienza e sperimentazione nel settore. Il libro, grazie alla sua chiarezza e semplicità, è adatto a tutti e si rivolge a insegnanti di teatro, amanti del teatro e dello yoga, operatori olistici, coach aziendali, assistenti e operatori sociali, attori professionisti e non. La guida è divisa in due parti: la prima, teorica, descrive la nuova concezione di Teatro Olistico e la seconda, pratica, presenta tre tipologie di esercizi di Teatroterapia olistica: per i singoli partecipanti, per coppie di partecipanti e per gruppi. Questi esercizi, molto semplici da eseguire, sono preziosi per il singolo affinché ne trovi giovamento in autostima e consapevolezza di sé, per i gruppi nella direzione del team building e dell'integrazione sociale. Un percorso innovativo verso la crescita personale e la ricerca del benessere interiore e in rapporto agli altri, attraverso l'esplorazione e la conoscenza di sé e del prossimo.
OBIETTIVI DEL LIBRO: Accrescere Autostima e Motivazioni personali
Aumentare la Fiducia e la Sicurezza in Sé stessi
Accrescere la Conoscenza di Sé e lo Spirito di Gruppo
Migliorare nella Comunicazione interpersonale
Migliorare nel Linguaggio verbale non verbale
Fare Team Building
Aumentare il livello di Socialità del singolo e di Empatia nel gruppo
Migliorare il proprio Benessere psico-fisico
PER CHI È QUESTO LIBRO: Operatori olistici
Maestri di recitazione
Insegnanti di Yoga
Attori professionisti e principianti
Insegnanti ed Educatori in generale
Coach e Motivatori Aziendali
Operatori del benessere
Assistenti e Operatori Sociali
Persone interessate al Teatro e alla Crescita Personale

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Informazioni

Anno
2018
ISBN
9788893051620

1. INTRODUZIONE AL TEATRO OLISTICO


1.1. Cos’é il Teatro Olistico

 
In questo periodo storico sempre più si stanno diffondendo discipline del benessere, spesso dal sapore orientale, tra cui laboratori e workshop di teatro cosiddetto “olistico”, ma anche “teatroterapia”, “teatro dell’energia” e tante altre nomenclature, ma può davvero essere terapeutico il teatro? E cosa è necessario perché non diventi solo un’etichetta attuale da aggiungere ad una disciplina tradizionale?
 
Ricordiamoci che “olos” viene dal greco e significa “tutto”.
Nella visione olistica tutto è connesso, correlato, perciò il benessere in questa ottica viene visto come unione di corpo e mente.
Secondo questa visione tutte le discipline che aiutano le persone a unire e superare questa dicotomia possono essere definite appunto “olistiche”, ma il teatro olistico vuole essere qualcosa in più.
 
In generale stiamo parlando di un teatro in cui la messa in scena diviene utile ma non indispensabile, in cui l’arte diviene un mezzo e non il fine.
La caratteristica di molti gruppi teatrali è purtroppo la competizione, il fuoco ardente che spesso porta ad essere perfezionisti nonché anche vanesi, pur di diventare i “numeri uno” si rischia a volte di prevaricare gli altri e soprattutto se stessi.
 
Sono molti gli aneddoti di attori professionisti che pur di immedesimarsi in personaggi bui o inquieti hanno poi dovuto impiegare mesi con il coach o la psicologa per ritrovare il proprio equilibrio.
Ecco il teatro olistico vuole superare questa fase, questo dare tutto in nome dell’arte, bensì chiede alla Musa artista di scendere in campo per essere un faro, la luce che guidi verso il miglioramento di sé, alla riscoperta dei tanti personaggi che si indossano ogni giorno senza neanche saperlo e soprattutto, comprendere chi davvero si vuole diventare.
 
I motivatori aziendali, i guru della comunicazione, le professioniste dei centri estetici, insegnano che se sei convinto di te convincerai, se sai prenderti cura di te stesso poi risulterai più affascinante, “se ti ami sarai amato”...
Capiamo, dunque, che questo tipo di espressione può aiutare la persona a tirar fuori la parte migliore di sé, farla vivere in maniera anche estrema come il più protagonista dei personaggi e infine donarlo al mondo, ma non su un palcoscenico, bensì nella vita quotidiana: ogni giorno della propria vita.
 
Teatro olistico significa imparare che forse non potremo diventare “uno, nessuno, centomila”, come sosteneva il drammaturgo Pirandello, ma che perlomeno potremo sperimentare tante sfaccettature di noi, capire quali ci appartengono realmente e quali invece sono frutto di condizionamenti sociali e familiari, infine scegliere quando e come indossare le “maschere”, per non esserne schiavi ma anzi giocare con le tante parti di noi, accettandole una ad una.
 
Può accadere, avvicinandoci ad un percorso lungo e profondo di questo metodo, di sentirsi smarriti: se non siamo più solo il nostro lavoro o solo il nostro ruolo all’interno della famiglia, chi siamo?
La prima fase del lavoro sarà capire cosa NON siamo, infine riconoscere quelle che sono parti superficiali e infine cosa è davvero la nostra struttura.
 
In psicologia si sente spesso dire che abbiamo tante sub-personalità e un vero sé profondo, in astrologia che abbiamo un segno zodiacale ma poi anche l’ascendente che è ciò che mostriamo agli altri, ancora potremmo pensare a qualcosa di più semplice e quotidiano: i vestiti.
 
Immaginiamo di aver sempre vissuto con una uniforme:
fin da bambine ci hanno detto di mettere il grembiule, poi che dovevamo essere pettinati, poi ancora che c’erano dei vestiti “da brava ragazza” e altri no.
Se poi per caso abbiamo trovato lavoro presso un ufficio, ci sarà stato probabilmente indicato, anche in modo non verbale o esplicito, che esisteva un look appropriato per la nostra mansione.
 
Nell’immaginario collettivo la manager ha la giacca, la segretaria il tacco alto e la camicetta, la mamma il vestito comodo e la casalinga il grembiule.
È come se a forza di portare una divisa ci fossimo immedesimati troppo nel personaggio, o meglio in un unico personaggio.
 
Ci sono, infatti, moltissimi casi di persone che sono abituate a “comandare” in ufficio e una volta a casa non riescono a smettere di farlo anche con i parenti, o donne che vivono da anni come casalinghe o madri sportive che hanno smesso di essere seducenti con il proprio compagno o marito, o ancora educatrici abituate a parlare teneramente con i bambini di cui si occupano, che poi si trovano a fare le “mamme” dei propri amici.
 
Accade che se indossiamo troppo a lungo e unicamente la maschera del lavoro lo portiamo anche a casa, pensiamo ad esempio a chi si occupa degli altri, come educatori o assistenti sociali che spesso arrivano a perdere di vista l’importanza del proprio benessere e a soffrire della cosiddetta “sindrome da burnout”.
 
Viceversa persone che per esigenze familiari si sono allontanate dall’ambito lavorativo, come madri che si sono occupate dei figli nei primi anni di vita, faticano poi a rientrare nella mentalità aziendale perché non riescono a separare e dividere gli ambienti e a restare concentrate sul “qui ed ora”.
 
I casi peggiori sono nelle relazioni: le agenzie matrimoniali e gli organizzatori di feste per single spesso raccontano che il problema principale delle persone sole oggi è che sono talmente confuse che non capiscono più cosa vogliono e dunque comunicano male.
La donna che vorrebbe solo sposarsi e fare figli, spesso si “traveste” da Wonder Woman poiché la vede come un modello vincente e fa così fuggire tutti gli uomini che vorrebbero dolcezza.
Gli uomini, d’altronde, che potrebbero essere forti e risoluti a loro volta non sanno come comportarsi con queste donne moderne e spesso vanno in tilt...
Potremmo allora pensare che le “maschere” che indossiamo siano un po’ come dei vestiti:
non tutti i capi ci stanno bene.
 
Ognuno di noi deve rendersi conto che il suo corpo, le sue proporzioni, i colori degli occhi e dei capelli probabilmente porteranno a delle scelte, nello stesso modo possiamo sperimentare tanti ruoli e personaggi ma abbiamo una personalità di base, unica e speciale.
 
A parte questo però, possiamo avere l’animo hippy eppure mettere una giacca se andiamo ad un convegno, o metterci la tuta in casa e tirare fuori il tacco 12 se vogliamo sedurre ancora nostro marito nella tanto attesa e meritata cena a due!
Possiamo vivere appieno ogni parte di noi, sapendo che se iniziamo un percorso di crescita personale, un po’ alla volta capiremo da soli quali sono “accessori” e quali invece parti fondamentali.
Un personaggio teatrale può essere affidato ad attrici diverse, che come un abito sapranno indossarlo e ricoprire quel ruolo in maniera personale: allo stesso modo faremo con le sfaccettature di noi, poiché ognuno è unico e speciale, ogni tanto ce lo dimentichiamo, ma il teatro olistico può aiutarci a ricordarlo, fino a scegliere di essere i veri protagonisti della propria vita.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Se volete essere creativi, rimanete in parte bambini, con la creatività e la fantasia che contraddistingue i bambini prima che siano deformati dalla società degli adulti.
J. Piaget
 
 


1.2. Il teatro olistico come crescita interiore

Dopo aver capito perché può divenire uno strumento di benessere e crescita personale, andiamo a chiarire come può essere applicato il teatro olistico.
Possiamo decidere di rivolgerci ad un counselor o naturopata olistico, ad un trainer ed educ-attore specializzato in questo e iniziare un percorso individuale.
In questo caso, il professionista ci aiuterà a capire che di tutti i modi con cui ci esprimiamo e con cui comunichiamo, infatti, alcuni danno risalto alla nostra “anima principale” o protagonista, il cosiddetto vero Sé, altre invece sono solo “maschere minori” che possiamo decidere di applicare in momenti particolari della nostra vita o giornata ma non devono avere la meglio soprattutto quando si tratta di prendere decisioni importanti e scelte.
In una serie di incontri - che di solito è meglio concordare con l’operatore - e di cui soprattutto i primi 4-5 devono essere distanziati di una settimana al massimo gli uni dagli altri, parleremo di noi, o almeno quello che siamo abituati ad associare alla frase
Io sono...
Mostreremo immagini di noi, racconteremo aneddoti, saremo accompagnati in una serie di percorsi mentali e immaginali di scoperta e ri-costruzione di noi stessi, andando anche a risolvere antichi conflitti e facendo chiarezza dentro di noi su reali motivazioni.
Per dirla in gergo colloquiale, “smetteremo di raccontarcela”.
Ci perdoneremo se il nostro matrimonio è finito, poiché non desideravamo essere madri nonostante il cliché familiare ci mostrasse quella come unica via, capiremo meglio che non siamo diventati manager di successo perché dovevamo tirare fuori le unghie senza buonismi nel momento decisivo... accettando anche la parte più competitiva di noi e così via...
Il nostro terapeuta può anche decidere di farci drammatizzare alcune esperienze del nostro vissuto o farcele scrivere, per utilizzare al meglio l’aspetto catartico, anche se questa parte ha meno forza del lavoro in gruppo poiché abbiamo un unico “confessore”.
Potremo scoprire quante tecniche artistiche siano in realtà anche respiratorie e aiutino molto in una fase di auto-accettazione e motivazione.
Alla fine di un percorso individuale s...

Indice dei contenuti

  1. Prefazione
  2. Introduzione
  3. 1. INTRODUZIONE AL TEATRO OLISTICO
  4. 1.1. Cos’é il Teatro Olistico
  5. 1.2. Il teatro olistico come crescita interiore
  6. 1.3. Differenza tra Teatro e Teatro Olistico
  7. 1.4. A chi rivolgersi
  8. 1.5. Le fondamenta e i riferimenti essenziali
  9. 1.5.1. Psicodramma
  10. 1.5.2. Kazhuo Ohno e la danza butoh
  11. 1.5.3. Eugenio Barba
  12. 1.5.4. Desmond Morris
  13. 1.5.5. Sciamanesimo e drammatizzazione
  14. 1.5.6. AUGUSTO BOAL e il Teatro dell’Oppresso
  15. 1.5.7. BUDDISMO TIBETANO da Tara Verde a Vajra Yogini
  16. 1.5.9. Arteterapia
  17. 1.5.10. Danzaterapia
  18. 1.5.11. Musicoterapia
  19. Fotografie
  20. 2. ESERCIZI PRATICI
  21. 2.2. Immagini di me
  22. 2.3. Presentarsi al gruppo
  23. 2.4. Esercizi per sciogliere il corpo
  24. 2.5. Cerchio dell’Attenzione
  25. 2.6. Doccia
  26. 2.7. Mestieri
  27. 2.8. Animare tutto
  28. 2.9. Stop
  29. 2.10. Statue
  30. 2.11. Statua della Gioia
  31. 2.12. Nascita e Morte
  32. 2.13. Camminate
  33. 2.14. Barca
  34. 2.15. Rabbia - Gioia
  35. 2.16. Piangere - Ridere
  36. 2.17. Improvvisazioni
  37. 2.18. Contatto
  38. 2.18. Dito a dito
  39. 2.19. Esplorare Me attraverso Te
  40. 2.20. Pannello vivente
  41. 2.21. Massaggio degli elementi
  42. 2.22. Pallina di energia
  43. 2.23. Vocali
  44. 2.24. Parole e Suoni
  45. 2.25. Angeli e Diavoli
  46. 2.26. Cartoon
  47. 2.27. Sillabare
  48. 2.28. Gyberish
  49. 2.29. Pulire il corpo dai parassiti
  50. 2.30. Enfatizzare
  51. 2.31. Danzare le azioni
  52. 2.32. Raccontare una storia
  53. 2.33. Macchina ritmica
  54. 3. ESERCIZI A COPPIE
  55. 3.2. Danza tribale
  56. 3.3. Specchio
  57. 3.4. Alter ego
  58. 3.5. Sdrammatizzare
  59. 3.6. Tirare spingere
  60. 3.7. Teatro immagine
  61. 4. ESERCIZI DI GRUPPO
  62. 4.2. Animali
  63. 4.3. Segni astrologici
  64. 4.4. Racconta la tua storia
  65. 4.5. Soliloquio
  66. 4.6. Diventa un personaggio
  67. 4.7. Regista per un giorno
  68. 4.8. Cambio di set
  69. 4.9. Cast
  70. 4.10. Doppiaggio
  71. 4.11. Guardati in video
  72. 4.13. Dizione e fonetica
  73. 4.14. Parlare in pubblico
  74. 5. ESERCIZI VERBALI
  75. 5.1. Scrittura creativa e autobiografica
  76. 5.2. Yoga e arti marziali
  77. 5.3. Rilassamenti guidati e Training
  78. 6. OLTRE LA MASCHERA
  79. 6.2. Oltre la Maschera, creo di nuovo Me
  80. 6.3. A chi è rivolto un laboratorio di teatro olistico
  81. 6.4. A chi NON è rivolto un laboratorio di teatro olistico
  82. 6.5. Teatro olistico e attori
  83. 6.6. Teatro olistico e registi
  84. 6.7. Teatro olistico e naturopati
  85. 6.8. Dove tenere i corsi
  86. 6.9. Come presentarsi: Lo stile del Trainer
  87. 6.10. Come presentare un Corso o un Workshop di Teatro Olistico
  88. 6.11. Pubblicità chiara
  89. 6.12. Testimonial del tuo percorso
  90. 6.13. Rapporti con i colleghi
  91. 6.14. Collaborazioni
  92. 6.15. Privacy
  93. L’Autrice