1.
Una destinazione turistica europea
Fra le destinazioni turistiche europee figura Tenerife, una delle sette isole che, con alcuni isolotti, formano l’arcipelago delle Canarie1. L’isola si estende su una superficie di 2.034,38 km2; di forma grosso modo triangolare, è dominata dal complesso edificio vulcanico del Teide, che occupa la sua parte centrale e culmina a 3.718 m (fig. 1). Nel 2015 ha accolto 5.213.000 turisti, per l’87,8% stranieri, principalmente inglesi (39,2%) e tedeschi (22,9%)2.
Il turismo, come fenomeno di massa, ha preso l’avvio a Tenerife negli anni sessanta del Novecento, quando si è affermato il turismo sol y playa3. Nel corso di oltre mezzo secolo esso ha conosciuto dinamiche differenziate, che sono riconducibili a due fasi: una fase di sviluppo, che va dall’inizio degli anni sessanta alla fine degli anni novanta; una fase di consolidamento, tuttora in corso.
2.
Lo sviluppo del turismo
La premessa per la grande espansione del turismo a Tenerife è stata l’approvazione nel 1959, da parte del governo spagnolo, del Plan de Estabilización, che liberalizzava l’economia del paese. Esso ha favorito nell’isola l’investimento dei capitali stranieri, tedeschi e inglesi, che insieme con quello dei capitali spagnoli, è stato uno dei fattori che hanno promosso lo sviluppo del turismo. Altri fattori sono stati: il trasporto rapido e continuo assicurato dai voli charter; la presenza in Europa di una vasta domanda di classe socio-economica media e medio-bassa; l’intensa attività dei tour operator (Dominguez Mujica, 2008).
Il periodo compreso tra l’inizio degli anni sessanta e la fine degli anni novanta è stato caratterizzato dal binomio costruzioni-turismo e si è articolato in diversi momenti4. Un primo momento copre l’arco temporale che va fino alla metà degli anni settanta. In questo momento gli investimenti immobiliari si sono massicciamente indirizzati verso Puerto de la Cruz, sulla costa settentrionale dell’isola. In questo centro aveva avuto origine il turismo a Tenerife, come fenomeno di élite, alla fine dell’Ottocento. Si trattava del turismo della salute. Questa pratica, seguita soprattutto dagli inglesi, era legata agli effetti terapeutici del clima insulare, particolarmente adatto nella cura delle affezioni polmonari (González Lemus, 2011-12). Le attività turistiche, dopo una fase di espansione in cui al turismo della salute si era affiancato quello di piacere, tra il 1914 e il 1950 subivano una riduzione a causa della prima guerra mondiale, della crisi economica internazionale, della guerra civile di Spagna e della seconda guerra mondiale. Sul finire degli anni cinquanta il turismo era in fase di ripresa (Martín Rivero, González Mora, Martín Azami, 2011, p. 125). Puerto de la Cruz era la principale località turistica di Tenerife (Reyes Darias, 1964, pp. 99-103).
Con i nuovi investimenti i posti letto nelle strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere di tale località passavano, tra il 1967 e il 1972, da 10.802 a 30.087 (Martín Martín, 2000, p. 43)5.
In questo momento di sviluppo del turismo insulare iniziavano anche gli investimenti immobiliari nel Sud di Tenerife6. Infatti questo settore territoriale presenta aree pia...