Principi di valutazione delle metodologie di strutturazione e ristrutturazione degli strumenti finanziari di debito nell'ambito dei servizi bancari
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Principi di valutazione delle metodologie di strutturazione e ristrutturazione degli strumenti finanziari di debito nell'ambito dei servizi bancari

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Principi di valutazione delle metodologie di strutturazione e ristrutturazione degli strumenti finanziari di debito nell'ambito dei servizi bancari

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L'aggregazione di fattispecie differenti di strumenti finanziari in sistemi strutturati di gestione composita dei flussi finanziari sembra essere una pratica in via di rafforzato consolidamento giustificata e/o proposta in un'ottica di continua modulazione delle strategie attivate verso la variazione degli andamenti di mercato.
L'attività di "costruzione" di tali strategie e il loro continuo monitoraggio, implica, di conseguenza, la predisposizione in capo ad ogni struttura bancaria che intenda perseguire questo tipo di offerta verso la propria clientela, di un'attività specificamente preposta e altamente specializzata ai fini dell'identificazione delle differenti forme di strutturazione.
Attività che, come è possibile immaginare, esclude qualsiasi forma di standardizzazione, in quanto i presupposti finanziari originari derivano dalle singole fattispecie in essere nella gestione finanziaria di ciascun specifico cliente, e che parimenti è sollecitata a individuare e a predisporre altrettante fattispecie di "varianti" atte a perseguire obiettivi di copertura e/o di riallineamento alle mutate condizioni di mercato.
Tutto ciò, ovviamente, tenendo conto di tutte le fattispecie relative agli obblighi di informativa e di trasparenza che, alla base di qualsiasi tipologia di rapporto con la propria clientela come anche la introduzione della MIFIDII ne rafforza la valenza nell'identità stessa di ogni servizio in essere, costituiscono un'integrale espressione dell'operatività stessa e della propria evoluzione nell'ambito dell'orizzonte temporale nel quale la singola strutturazione viene configurata.
Al fine di evidenziare quali siano le variabili primarie per un'analisi valutativa verso tipologie di prodotti strutturati, si è ritenuto rilevante presentare quale siano gli elementi rilevanti in un ambito di valutazione di una possibile fattispecie strutturata, partendo da una effettiva simulazione al fine di rendere evidenti aspetti di criticità da far emergere espressamente nel rapporto con la propria clientela, sia privata sia istituzionale.

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Informazioni

1. Descrizione dei criteri di calcolo delle prestazioni cui sono rispettivamente tenute le parti in ciascuno dei contratti

Per comprendere la logica operativa alla base della sequenza di qualsiasi tipologia di contratti strutturati è essenziale evidenziare in prima istanza le variabili che concorrono a configurare la struttura dei flussi originari per i quali e dai quali la strutturazione si delinea, variabili che agiscono sia come incidenza sul singolo contratto sia in relazione ad una eventuale sequenza degli stessi se più contratti vengono coinvolti nel processo di ristrutturazione, come fisiologicamente di solito avviene e come si prende a riferimento in questa simulazione (Fabozzi F.J., Davis H.A., Chandhry M. 2006).
Per semplicità si presuppone che:
la sequenza originaria e la relativa ristrutturazione sono relative a un orizzonte temporale storicamente consolidato (2000 – 2007) e precedente la crisi del 2008, in modo tale da evidenziare anche ex post quali possano essere considerati gli elementi positivi e/o negativi dell’azione di riposizionamento della struttura finanziaria;
sia la sequenza dei contratti “originari” sia la ristrutturazione proposta e quindi oggetto di valutazione siano attivati per il Cliente (C) con il medesimo Intermediario (I).

1.1 La configurazione della struttura finanziaria dei singoli contratti componenti una sequenza di esposizioni finanziarie

1.1.1 Il contratto n. 1

Il contratto n. 1, perfezionato, in data 30 maggio 2000, presenta le seguenti principali caratteristiche:
importo di riferimento: 25.000.000 € (nozionale);
data iniziale: 19.05.2000;
scadenza finale: 21.05.2007;
date di regolamento tasso fisso e variabile: 20.11.2000 – 21.05.2001 – 19.11.2001 – 20.05.2002 – 19.11.2002 – 19.05.2003 – 19.11.2003 – 19.05.2004 – 19.11.2004 – 19.05.2005 – 21.11.2005 – 19.05.2006 – 20.11.2006 – 21.05.2007;
flussi di interesse (calcolati su giorni effettivi/360):
a. parametri (tassi) di riferimento:
tasso fisso, a carico di C: 5,88%.
tasso variabile, a carico di I: Euribor a 6 mesi (primo fixing: 4,646%);
b. applicabilità dei parametri (condizione in essere per il solo tasso variabile):
Euribor a 6 mesi: viene calcolato all’inizio di ogni periodo di pagamento, per cui il primo valore – 4,646% – è noto alla stipula del contratto (essendo rilevato il 19.05.2000, data di decorrenza del contratto). La relazione tra tasso euribor – flusso di interesse dello swap è diretta, ossia il valore dell’Euribor 6 mesi determina altresì il flusso che in questo contratto I deve pagare.
La struttura finanziaria configurata nel contratto n. 1 è, quindi, quella di un plain vanilla interest rate swap dove C è debitore sempre di un tasso fisso – 5,88%. Per cui, C – stabilizzando i suoi flussi debitori – avrebbe ricevuto differenziali positivi nel caso di rialzo dei tassi di interesse al di sopra di un valore soglia fissato nel 5,88%.
Il pay-off (utile/perdita) in termini di flussi effettivi, si definisce in ciascuna scadenza dalla seguente relazione:
pay-off = EUR – 5,88%
Ne consegue che solo il primo scambio di flussi è noto alla stipula del contratto ed è pari ad un esborso, per C, calcolato applicando al nozional...

Indice dei contenuti

  1. Premessa
  2. 1. Descrizione dei criteri di calcolo delle prestazioni cui sono rispettivamente tenute le parti in ciascuno dei contratti
  3. 2. Quale/i evoluzione/i e/o combinazione/i dei tassi variabili pagabili dalle parti/e avrebbe/ro prodotto un obbligo per I di pagare un ammontare periodico superiore a quello che per lo stesso periodo C era tenuta a pagare alla stregua di ciascuno dei citati contratti e quindi determinando una strutturazione favorevole a C
  4. 3. Processo di verifica inerente a definire se la formula adottata in uno qualunque dei predetti contratti rendesse matematicamente impossibile che i flussi periodici pagabili da I superassero i flussi pagabili per lo stesso periodo da C. Evidenziazione di quale elemento di calcolo può determinare tale impossibilità
  5. 4. Metodologia di calcolo del costo di Sostituzione al 2/01/2006 e al 23/05/2006 del contratto n. 4.
  6. 4.1.3      Determinazione del valore del contratto “replicante”
  7. 5. Sul costo di sostituzione di ciascuno dei contratti
  8. 5.3.1      Determinazione del valore del contratto “replicante”
  9. 5.4      L’unbundling per il contratto n. 3
  10. 6. Verifica ex post inerente il costo totale che le parti avrebbero effettivamente pagato a ogni scadenza se il contratto n. 1 non fosse stato sostituito da tutti i successivi contratti e quanto invece hanno effettivamente pagato in esecuzione di tutti i contratti
  11. 6.1      Verifica dei flussi se il contratto n. 1 fosse stato mantenuto fino alla sua naturale scadenza (21 maggio 2007)
  12. 7. Osservazioni conclusive
  13. Bibliografia