Prefazione
Il coraggio della purificazione
Nella magica ed eterna città di Venezia, i passi di una giovane donna, l'intensità di un ricordo, il traguardo di una consapevolezza.
Con rara intensità emotiva, lo stillicidio di un percorso dolceamaro, narrato con cosciente e pacata determinazione.
Un percorso che si adorna, si culla e si rinfresca nel vivido ricordo di luoghi unici e indimenticabili, che anche il lettore potrà assaporare grazie al corredo fotografico di quello che, più che un racconto, può essere ben definito un "viaggio visivo" di distillazione e purificazione:
V.I.T.R.I.O.L.
Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultum Lapidem.
Visita l’interno della terra, e rettificando troverai la pietra nascosta
Lasciatevi prendere per mano dalla penna di Anna, e seguitela senza indugio lungo calli e sotoporteghi, respirando a pieni polmoni l'atmosfera più vera della Serenissima: forse la prossima volta che sarete suoi visitatori, non camminerete più come turisti qualunque, e potrete goderla in un modo totalmente nuovo...
Gianluca ‘Lord Ashram’ Betti
Anna Castelli
ALCHIMIA VENEZIANA
Non so cosa mi stia succedendo in questo periodo.
Mi dimentico di guardarmi allo specchio.
Poi ci passo davanti e mi rendo conto di quell’immagine in cui non mi ritrovo più: potrei essere io, potrebbe essere una qualsiasi altra persona.
Allora mi preparo, ordinata e non troppo elegante; indosso una borsetta leggera, che contenga il minimo indispensabile per essere riconosciuta dalle forze dell’ordine in caso sia necessario, pochi contanti, scarpe comode, e vado a prendere il treno. Percorro la strada con il corpo appesantito dalla tristezza, il cuore ricoperto di cuoio che non riesce più a levarsi di dosso la corazza di dolore che si è costruito.
Tu non sei più a Venezia.
Hai deciso che la tua missione era finita; adesso la discesa nei miei inferi non poteva più avere una guida: V.I.T.R.I.O.L., l’acronimo formato dal latino Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultum Lapidem, significa Visita l’Interno della Terra, e Rettificando Troverai la Pietra Nascosta, e io devo scavare in me stessa per trovare la vera medicina, per guarire.
Sola.
Il treno arriva in orario, stranamente... ma forse sono io che ho pregiudizi sui treni, visto che comunque li prendo di rado.
Questo mezzo di locomozione piccolo e lento mi porta silenziosamente verso di te, anche se tu non ci sei più.
Mi conduce a Venezia, la Serenissima, la nostra città.
Scendo alla stazione di Santa Lucia, fermandomi un istante solamente a bearmi della luce che batte sui palazzi al di là del canale; il mio cuore sogna già l’arrivo dell’estate, e l’umidità che ancora penetra nelle ossa al mattino lascia il posto a un calore che nemmeno il corpo si ricordava più di poter provare, immerso in un inverno di sofferenza, vestito di neve bianca come il lutto negli abiti giapponesi.
Guardando verso l’alto, per un istante posso far finta che la massa enorme di turisti chiassosi e indaffarati come api all’alveare non esista, e pensare alla città tutta per me, come nelle notti in cui mi conducevi a esplorarne le sue pieghe più nascoste porgendomi il braccio, da vero gentiluomo; io mi ci aggrappavo, premendo leggermente le dita sotto al tessuto per sincerarmi che tu fossi vero, e spingevo il mio corpo verso il tuo per farti sbandare, nonostante tu ti muovessi appena per la forza fisica che mi oppo-
nevi: riuscivo sempre a farti sorridere, mentre mi scrutavi con sguardo interrogativo, chiedendomi cosa stavo combinando. Ho sempre amato scherzare con te mentre aspiravo il tuo profumo, mescolato all’odore del tabacco delle sigarette che ci dividevamo. Che brutto vizio, il nostro! Eppure, proprio perché nostro, non posso definirlo brutto, come se fossimo gli ultimi fumatori della terra, quasi quelle sigarette mi tenessero aggrappata al tuo ricordo per scongiurare la tua partenza.
Non ha funzionato, purtroppo, allora ho...