Al caldo di un'estate di ruvida seta
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Al caldo di un'estate di ruvida seta

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Al caldo di un'estate di ruvida seta

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Colori. Colori immortalati in uno spazio-tempo sempre rapito. Afflato delle cose dai confini ineffabili. Sussurri e grida. Schegge di luce. Allucinazioni pure. Quant'altro.
Nei versi proposti in questa raccolta si fa esperienza dell'intensità, che non ha un luogo proprio.
Compaiono dei nomi, dei titoli, a far da cornice ma si rivelano labili riferimenti, poiché tutto si trasmuta e sconfina, deborda, ritorna sotto mentite spoglie.
Per l'autore la filosofia e la poesia sono due intensità che tendono l'unico campo del linguaggio in due direzioni opposte: puro senso e puro suono. Ma non c'è poesia senza pensiero, così come non c'è pensiero senza un vibrare poetico.
I versi cercano di disegnare l'infinito riprodursi delle pieghe dell'esistenza e il loro stratificarsi produce accordi che contribuiscono alla creazione di una sempre nuova armonia.
Tutto si piega, si dispiega, si ripiega.
Questi versi, racchiusi in venticinque poesie, cercano di far parlare le cose, di farle gridare, sorridere.
Essi non guidano alla verità, che per il poeta non esiste, ma alla perdita di ogni verità e dunque alla perdita di sé stessi.
E è l'uomo stesso a risultare decentrato, per lasciare spazio alla corporeità.
Una corporeità che s'impone danzando, producendo, creando, distruggendo.
Nulla rimane di sacro ma solo un gaio sorriso.
Il poeta e i suoi versi si disperdono dunque nel mondo, come pulviscoli. E tutto si fa vita, poesia per la vita.
L'autore vuole inoltre rimarcare e rilanciare che tale modo di far poesia è anche un atto politico, contro questo mondo, poiché crea uno scacco, un cortocircuito al linguaggio dominato dall'informazione, piegato alla matematizzazione del pensiero.
La vita stessa raggiunge una certa intensità esclusivamente attraverso la poesia, altrimenti essa decade a bieca routine, fredda pratica burocratica. E tutto si fa muta scala di grigi. Monotonia. Volontà di morte.
Questi versi sono per tutti e esortano a una metamorfosi a qualunque rischio.

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Informazioni

Anno
2018
ISBN
9788899193546
Argomento
Letteratura
Categoria
Poesia

Al caldo di un’estate di ruvida seta

Al caldo di un estate di ruvida seta

Lacrima, sola
assiderata luna.
Sangue, immacolato
mattatoio d’avorio.
Cielo, muto
nell’atrio assolato.
Un’ ombra, l’attesa.
Al caldo d’ un’estate
di ruvida seta.

Lava

Tiepida lava lenta scorre
sulla quiete inespressiva
stretta al petto
duro di pietra turchese.
Cola dalle sopracciglia
contorna gli occhi
inonda l’alfabeto di sangue della bocca.
S’arresta agli specchi
decorati da spettri.
Lava cento sorrisi e spilli
caduca mille spirali
pezzi di favole
frantumate frastuono.
Lava avvolge
foglie color giada
e fogli di rugiada
pause morte
digiuni d’asfalto.
Lava sul desinare muto dei pazzi
sulle cattedrali dell’elettrico mare-deserto
sui brividi della fuga ferita
sul dorso della grottesca alba
da lungo tempo inquieta.

Lacrime, latte, seme, sangue

Nelle gole
profonde del divenire
denti della morte
carne
qualcosa che resiste.
Lacrime, latte, seme, sangue
essenze d’un amore liquido
ravvedono uno sguardo pallido
sul finire del pensiero.
Come qualcosa di onirico
di smorfioso
che muta e che finge
senza alcuna meta.
Nelle mani chiaroscuri
e alogenuri d’argento
alcol, vacua assenza
incomprensione totale
iperreale.

Come si vedono le cose

Dietro lo sguardo della malattia
piani di luci ed ombre rosse
carne nuda della solitudine.
Riflesso nero allo specchio
cecità che ride di sé stessa
oltre ogni nobile crudeltà infranta.
Superficie del sorriso
soffio annoiato e as...

Indice dei contenuti

  1. Indice
  2. Una immodesta proposta
  3. Presentazione
  4. Frontespizio
  5. Colophon
  6. Al caldo di un’estate di ruvida seta
  7. Nota biografica