Il divano di Freud
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Nei quarant'anni compresi tra il Progetto di una psicologia e Analisi terminabile e interminabile, Sigmund Freud si dedicò, con assidua regolarità, a quel «lavoro lungo e faticoso» che fu la terapia analitica. Ebbe in cura decine e decine di pazienti – molti dei quali rimasti sconosciuti – che guardarono a lui come a un demiurgo, a un genio benefico, a un «grande padre magico» e onnipotente.Questa è l'immagine di Freud che emerge, sia pure con diverso grado di idealizzazione, in tutti i testi qui raccolti: ricordi, memorie, diari, pagine autobiografi che dei pazienti, alcuni celebri e, per la maggior parte, allievi che dal maestro andarono in analisi didattica.L'interesse di queste testimonianze, più che psicoanalitico, è storico e biografico. Nel loro complesso, forniscono un ritratto inedito di Freud, ripreso in primo piano dalla distanza ravvicinata che caratterizza, formalmente ed emotivamente, la relazione analitica. Insieme, delineano il quadro di una scienza nascente e di un movimento: quello, allora in espansione, delle Società di Psicoanalisi.Gli scritti qui raccolti individuano anche, come suggerisce Lucilla Albano nell'introduzione, le possibili forme di una «quarta storia», la meno studiata: la storia che il paziente racconta a posteriori ad analisi conclusa, dopo aver ascoltato le interpretazioni dello psicoanalista e, nel caso, dopo la redazione del caso clinico. Quarte storie sono i «romanzi familiari e intimi» di Abram Kardiner, Theodor Reik, Hilda Doolittle; le memorie autobiografi che di Wilhelm Stekel, Bruno Walter, l'Uomo dei Lupi, Helene Deutsch; il ricordo en poète di Maryse Choisy; le relazioni scientifi che di Adolph Stern e Roy Grinker, le rifl essioni teoriche di Raymond de Saussure e Heinz Hartmann; i diari quotidiani di Anna Guggenbühl e di Ernst Blum.Il divano di Freud fornisce un tassello fondamentale per conoscere il padre della psicoanalisi, attraverso lo sguardo di chi lo ha conosciuto nel vivo del suo lavoro terapeutico, dall'altra parte di quel famoso divano.

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Informazioni

Anno
2014
ISBN
9788865763742

Note
Introduzione
1 Lettera del 13 dicembre 1920, in W.G. Niederland, «Four Unpublished Letters of Freud», in The Psychoanalytic Quarterly, vol. XXV, 1956, n. 2.
2 Lettera del 20 luglio 1938, cit. in E. Jones, Vita e opere di Freud, il Saggiatore, Milano 1962, vol. III, p. 280.
3 L. Andreas-Salomé, I miei anni con Freud, Newton Compton, Roma 1980, p. 104.
4 S. Freud, Il problema dell’analisi condotta da non medici, in Opere, Boringhieri, Torino 1978, vol. 10, p. 355. Già in un suo scritto giovanile, Trattamento psichico, in Opere, Boringhieri, Torino 1967, vol. 1, p. 93, Freud aveva paragonato il trattamento psichico alla magia: «Certo, difficilmente il profano potrà comprendere come le “sole” parole del medico possano rimuovere disturbi patologici, somatici e psichici. Penserà che gli si chieda di credere nella magia. E non ha tutto il torto; le parole dei nostri discorsi di tutti i giorni sono solo magia attenuata». Per quanto riguarda il saggio Il problema dell’analisi condotta da non medici, vedi anche la nuova traduzione e il commento a cura di A. Sciacchitano e D. Radice, La questione dell’analisi laica, Mimesis/Volti, Milano-Udine 2012.
5 S. Freud, Analisi terminabile e interminabile, in Opere, Boringhieri, Torino 1979, vol. 2, p. 499.
6 Cfr. S. Freud, Due principi dell’accadere psichico, in Opere, Boringhieri, Torino 1974, vol. 6, p. 458.
7 A volte malevoli, ma ricchi di informazioni, come il libro di M. Borch-Jacobsen, Les Patients de Freud. Destins, Éditions Sciences Humaines, Auxerre 2011. Un altro studioso che ha dedicato gran parte dei suoi lavori all’attività clinica di Freud e ha realizzato molte interviste a suoi ex pazienti e a loro parenti e amici, è il canadese Paul Roazen, in particolare con due suoi libri: Freud e i suoi seguaci, Einaudi, Torino 1998; e Freud al lavoro. I pazienti raccontano, Massari Editore, Bolsena 1998.
8 S. Freud, Analisi della fobia di un bambino di cinque anni (caso clinico del piccolo Hans), in Opere, Boringhieri, Torino 1972, vol. 5, p. 556.
9 F. Alexander, «Recollections of Berggasse 19», in The Psychoanalytic Quarterly, vol. IX, 1940, pp. 195-196.
10 J. Lampl-de Groot, «Personal Experience with Psychoanalytic Technique and Theory During the Last Half Century», in Psychoanal Study Child, vol. 31, 1976, p. 283.
11 H.D. (Hilda Doolittle), I segni sul muro, Astrolabio, Roma 1973, p. 47.
12 A. Kardiner, Una piccola nevrosi. Reminiscenze di un’analisi con Freud, Sesamo, Roma 1977, p. XVII.
13 S. Freud, Dalla storia di una nevrosi infantile (Caso clinico dell’Uomo dei Lupi), in Opere, Boringhieri, Torino 1975, vol. 7, pp. 492 e 576.
14 S. Freud, Autobiografia, in Opere, Boringhieri, Torino 1978, vol. 10, p. 108.
15 Come scrive M. Lavagetto nell’«Introduzione» a S. Freud, Racconti analitici, Einaudi, Torino 2011, p. XX.
16 È così che lo definisce James Hillman, derivandolo dalla dizione di Freud nel saggio del 1909, «Il romanzo familiare dei nevrotici», in Id., Le storie che curano, Raffaello Cortina, Milano 1984.
17 T. Moser, Lo psicanalista sul divano. Frammenti di un’analisi didattica, Feltrinelli, Milano 1975.
18 S. Freud, Il problema dell’analisi condotta da non medici, in Opere, cit., vol. 10, p. 355.
19 Tra questi, sintesi e riflessioni sulla tecnica analitica di Freud si trovano nel capitolo II del libro di R. Schafer, L’atteggiamento analitico, Feltrinelli, Milano 1984, pp. 27-39; nel capitolo IX del libro di J. Cremerius, Il mestiere dell’analista, Boringhieri, Torino 1985, pp. 184-215; nei libri di P. Roazen, già citati; e più recentemente nelle considerazioni di M. Pohlen, nel libro da lui curato, In analisi con Freud. I verbali delle sedute di Ernst Blum del 1922, Bollati Boringhieri, Torino 2009. Oltre che in innumerevoli articoli e saggi sparsi nelle varie riviste di psicoanalisi e di cui è impossibile qui dare conto.
20 Lettera citata, senza altre indicazioni, nel libro di L. Freeman e H.S. Strean, Freud and Women, Frederick Ungar, New York 1981, p. 121. Mentre scriveva questa lettera, poco prima di morire, H.D. ...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Introduzione
  3. Ringraziamenti
  4. Wilhelm Stekel (1868-1940)
  5. Bruno Walter (1876-1962)
  6. Gustav Mahler (1860-1911)
  7. L’Uomo dei Lupi (1887-1972)
  8. Helene Deutsch (1884-1982)
  9. Adolph Stern (1879-1958)
  10. Raymond de Saussure (1894-1971)
  11. James Strachey (1887-1967)
  12. Anna Guggenbühl (1894-1982)
  13. Abram Kardiner (1891-1981)
  14. Ernst Blum (1892-1981)
  15. Joan Rivière (1883-1962)
  16. Roger E. Money-Kyrle (1898-1980)
  17. Maryse Choisy (1903-1979)
  18. Marie Bonaparte (1882-1962)
  19. Smiley Blanton (1882-1966)
  20. Theodor Reik (1888-1969)
  21. Roy R. Grinker (1900-1993)
  22. H.(ilda) D.(oolittle) (1886-1961)
  23. Joseph Wortis (1906-1995)
  24. Heinz Hartmann (1894-1970)
  25. Appendice
  26. Note
  27. Sommario