Professione Robot 2.0

Scopri i lavori che i robot faranno al posto tuo

Claudio Simbula

• Editore: Ledizioni
• Anno: 2019
• ISBN:
  9788867058839
• Argomento: Informatica
• Categoria: Informatica generale

L'avanzata dei robot, delle macchine e degli algoritmi sempre più evoluti è parte di un processo concreto e pienamente avviato.Chi fa finta di nulla o non lo capisce ne sarà travolto. Dall'imprenditore all'operaio, passando per l'avvocato, il politico, l'amministratore e il manager.Attenzione però: nessuna psicosi. L'uomo ha sempre trovato un modo per adattarsi e inventare nuove soluzioni.Ma dobbiamo farci trovare pronti.Vuoi capire meglio in che direzione sta andando il nostro mondo?Bene, sei nel posto giusto.

CapITOLO I: Arrivano i robot

Il lavoro sta finendo. Benvenute macchine, benvenuti robot

La civiltà sta producendo macchine che si comportano come uomini e uomini che si comportano come macchine.

Erich Fromm

Sempre più spesso si leggono articoli e interviste inneggianti ai “robot che ruberanno il lavoro agli uomini”.

Sarà vero?

Vediamo qualche dato. Uno studio dell’Università di Oxford1 condotto dai ricercatori Carl Benedikt Frey e Michael A. Osborne ha evidenziato come il 47% dei lavori presenti negli Stati Uniti sia a rischio automatizzazione. In sostanza, il 47% dei lavoratori verrà sostituito dai robot, o comunque da tecnologie e strumenti non umani, e un altro 13% si potrebbe aggiungere quando le macchine inizieranno a “pensare”.

Questa ricerca sottolinea come alcuni lavori abbiano un’alta possibilità di essere automatizzati rispetto ad altri: ad esempio, il 96% del lavoro di segretariato in ufficio può venire agevolmente gestito da una macchina; nel caso dei terapisti, la percentuale crolla al 9%; meglio ancora per il lavoro infermieristico ospedaliero, allo 0,9%.

Come citato a pagina 38 dello studio,

«As computerised cars are already being developed and the declining cost of sensors makes augmenting vehicles with advanced sensors increasingly cost-effective, the automation of transportation and logistics occupations is in line with the technological developments documented in the literature. Furthermore, algorithms for big data are already rapidly entering domains reliant upon storing or accessing information, making it equally intuitive that office and administrative support occupations will be subject to computerisation».

Che tradotto nel nostro bell’italiano suona più o meno così:

«Come le macchine computerizzate stanno venendo rapidamente sviluppate e il costo sempre più basso dei sensori incrementa velocemente una loro diffusione, l’automatizzazione dei trasporti e della logistica procede in linea con lo sviluppo tecnologico. Nel frattempo, gli algoritmi per i big data stanno crescendo velocemente, garantendosi l’accesso a sempre più informazioni digitalizzate, facendo già capire che il lavoro d’ufficio e amministrativo si presta a essere computerizzato sempre di più».

La tecnica arriverà a tale perfezione

che l’uomo potrà fare a meno
di se stesso.

Stanislaw Jerzy Lec

In sostanza, si sottolinea come lo sviluppo tecnologico stia proseguendo a velocità spedita: sensori e altri strumenti ipertecnologici sono sempre più diffusi, economici e accessibili.

Sin qui, tutto bene. Ma c’è un’altra cosa che vorrei leggeste anche voi. Eccole qua.

The computerisation of production occupations simply suggests a continuation of a trend that has been observed over the past decades, with industrial robots taking on the routine tasks of most operatives in manufacturing. As industrial robots are becoming more advanced, with enhanced senses and dexterity, they will be able to perform a wider scope of non-routine manual tasks. From a technological capabilities point of view, the vast remainder of employment in production occupations is thus likely to diminish over the next decades.

La computerizzazione della produzione e delle professioni a essa collegate suggerisce semplicemente una continuazione di un processo iniziato nelle passate decadi, con i robot industriali che hanno presto il posto degli operai nei compiti manifatturieri di routine. L’evoluzione dei robot industriali, sempre più dotati di sensori e di destrezza, permetterà loro di poter ricoprire un numero sempre maggiori di ruoli e compiti da sbrigare. «Da un punto di vista delle possibilità tecnologiche, l’occupazione umana nella produzione andrà a diminuire nettamente nelle prossime decadi».

Fermiamoci sulle ultime righe. È abbastanza chiaro? Si tratta delle conclusioni di uno studio affidabile, condotto da esperti.

Il futuro parla digitale: è la lingua dei robot e delle macchine.

Saremo uomini e donne analogici in un mondo digitale.

Figo, eh?

Forse non troppo.

Comunque, riferirci ai soli robot sarebbe riduttivo, pensare ai robot come tanti Robocop potrebbe essere un grande errore.

Come sottolinea Andra Keay,2 managing director della Silicon Valley Robotics.

“We don’t always recognise the future when we see it. How do we recognise robots? We usually look for humanoids: something with a head, arms, legs. Optional glowing red eyes, super-weapons and evil intent to destroy humanity”.

Che in italiano suona più o meno così:

“Non riconosciamo sempre il futuro quando lo vediamo. Come riconosciamo i robot? Solitamente li immaginiamo cone degli umanoidi: qualcosa con una testa, braccia, gambe. Magari con degli occhi rossi e armi fantascientifiche, ...

Indice dei contenuti

• Cover
• Titolo
• Colophon
• Indice
• Dedica
• Incipit
• Introduzione
• Capitolo 1. Arrivano i robot
• Capitolo 2. I lavori che cambiano
• Capitolo 3. Life Is Now
• Contenuti extra
• A proposito di
• Bibliografia
• Note