Amorevoli difficili incontri
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Amorevoli difficili incontri

  1. 134 pagine
  2. Italian
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Amorevoli difficili incontri

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In questo libro Gabriella Turnaturi, intrecciando la lettura dei saggi di Georg Simmel sul flirt e sull'amore con una selezione di testi letterari, conduce il lettore attraverso le difficoltà del discorso amoroso e le possibilità di assaporare a pieno una delle grandi esperienze formative della vita. L'esaltante consapevolezza dell'individualità ha segnato l'esperienza della modernità. Cosa è successo d'allora? Quali sono stati i frutti e le derive di quella stagione d'effervescenza dell'individuo e le sue conseguenze sulle relazioni e sul mondo emozionale? In che modo l'individualismo della tarda modernità manifesta ancora i segni e le cicatrici di quell'orgoglio dell'Io? La difesa più strenua della propria autonomia, la paura della dipendenza coniugata all'ansiosa e ansiogena ricerca di intimità, che caratterizza l'esperienza emozionale dei nostri giorni, sembra venire da lontano.Alla ricerca di quando e come abbia inizio l'odierna difficoltà delle relazioni amorose, l'autrice ripercorre le pagine di Georg Simmel sulle emozioni, sulle relazioni amorose e sulle moderne soggettività. La lettura di Simmel della modernità, come spazio di libera scelta e di assunzione di responsabilità, s'impone ancora come punto di partenza imprescindibile per chi si chieda quali siano oggi le possibilità e le strade ancora aperte all'individuo e alle sue interazioni. Per chi si chieda quali siano ancora le potenzialità di un individualismo virtuoso e in che modo si possano vivere relazioni amorose che siano anche amorevoli, che possano fare spazio all'Io e al Tu senza soffocare l'uno e l'altro.

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Informazioni

Editore
Orthotes
Anno
2018
ISBN
9788893141482
Tre
Imparare ad Amarsi

“L’amore è una delle grandi
categorie formative dell’esperienza”

1. L’amore è una sfida
Le pagine dedicate da Simmel all’amore in un breve saggio del 1907,1 ancor più di altri suoi scritti, hanno al centro un soggetto corporeo e concreto, composto da istinti, emozioni e passioni.
Per Simmel l’amore è un uragano che coinvolge tutto l’individuo. Solo nell’amore si può entrare in contatto con l’altro come con un tutto, mentre nelle interazioni di tipo utilitaristico, si mostrano e si mettono in gioco solo parti di, e l’altro viene conosciuto ed avvicinato solo come parzialità. L’amore si distingue da qualsiasi altra forma d’interazione perché mette in relazione due totalità: due soggetti che si svelano l’uno all’altro per quello che sono e non solo per quella parte di che vogliono o devono mostrare. Uno dei tanti paradossi dell’amore si origina proprio da questo potersi reciprocamente presentare come persone intere e non come parzialità, senza però mai riuscire a conoscersi e possedersi interamente.
Ambedue i soggetti della relazione amorosa sono infatti destinati a nascondersi sempre, a mantenere il proprio inafferrabile segreto, a restare nella propria individualità. Nell’amore ciascuno dei due cerca spazio, conferma e legittimazione per la propria individualità e si pone di fronte all’altro come un mondo. E ognuno è sempre posto – come scrive Luhmann – davanti all’alternativa di confermare o rifiutare l’egocentrico progetto mondano dell’altro. Ma nello stesso tempo si trova di fronte all’unica possibilità d’interazione in cui può far valere il proprio mondo. Si incontrano e si scontrano così non solo due individualità, ma due aspettative, due progetti che tendono entrambi alla propria autorealizzazione. Se si conferma pienamente “l’egocentrico progetto mondano dell’altro”, si rinunzia necessariamente al proprio, ma se lo si rifiuta categoricamente, si abbandona ogni possibilità d’interazione amorosa.2
L’amore è così stretto in questa contraddizione e si realizza attraverso un alternarsi di conferme e di sconferme delle proprie aspettative e del proprio. Da qui nasce quel succedersi dell’esaltazione e della frustrazione, della gratificazione e della delusione, dell’onnipotenza e dell’impotenza che fanno dell’amore un’interazione unica, indefinibile e non paragonabile a nessun’altra. Nell’amore non è coinvolta solo una parte dell’individualità, poniamo le sue emozioni e i suoi sensi, ma è il soggetto come tutto che si riferisce a un altro tutto: l’amore mette in relazione sempre due totalità.
Non c’è dunque possibilità di controllo di una parte di sé sulle altre parti o di scelte definitive, il soggetto rischia ed è messo alla prova continuamente, e può cercare il senso dell’esperienza solo in se stesso, ascoltando tutte le parti di. Un soggetto concreto, infelice e moderno è il soggetto a cui si riferisce Simmel in queste pagine, ma anche un soggetto saldamente ancorato nel proprio corpo.
Per Simmel l’amore non è riducibile a un singolo stato emozionale, ad un impulso dell’animo, ma piuttosto costituisce un’entità immanente e irrazionale che non può essere spiegata da nessuna motivazione o ragione esterna; è una qualità fondamentale dell’individuo; uno dei modi di configurarsi del rapporto del soggetto con il mondo, simile al conoscere, al credere o al formulare giudizi.
Formazione dell’amore, nel suo significato più puro, e formazione dell’individualità vanno di pari passo, sono una imprescindibile dall’altra. Ma quella stessa cultura della modernità che rende possibile l’amore lo trasforma da valore, attività in, in funzione; da categoria formativa dell’esperienza in una delle tante forme dello scambio.
Nella cultura della modernità convivono l’affermazione dell’individualità, che genera la dilatazione dell’esperienza, e quindi anche l’amore, e la svalutazione del mondo oggettivo, il progressivo indebolimento della soggettività che invece producono disagio, “nausea” via via che esperienza, interazione e persone vengono ridotte a strumento e funzioni.
L’amore, come possibilità per il soggetto di stringersi in contatto con tutte le parti di e di comprendere se stesso e il mondo, e la “nausea”, generata dall’estraniazione e dalla perdita di senso, sono due esperienze, due strade aperte dalla modernità ugualmente percorribili. Le riflessioni di Simmel sull’amore sono riflessioni sulla modernità e sulle emozioni nella modernità, perché evidenziano il rischio, il possibile, l’incerto. L’amore, lungi dall’essere considerato come rifugio o armonia, è concepito piuttosto come “una delle grandi categorie formative dell’esperienza” e, in quanto tale, inquietante, difficile. Non è dunque l’amore come utopica interazione che Simmel celebra, bensì la sfida, contenuta in esso, ad un’oggettivazione che rende i rapporti fra persone sempre più estraniati e nei quali l’individuo non riesce più a riconoscersi. Ma l’amore proprio perché si fonda sulla differenziazione e l’individualità è esperienza e condizione tragica, infatti pur portando all’estremo limite la possibilità del fare esperienza dell’altro, si scontra sempre e necessariamente con i confini che dividono e separano l’Io e il Tu. L’amore è dunque l’esperienza più intensa e più dolorosa dell’irriducibile solitudine della condizione umana.

2. L’amore è indefinibile
La diversità dei fenomeni designata con la parola “amore” indurrebbe a credere che molti siano gli elementi che compongono l’amore e che ognuno di questi possa sussistere al di fuori dell’esperienza amorosa. Affermare che l’amore è composto, ad esempio, di ammirazione e di stima, di attrazione e rispetto, sensualità e sentimento, fa pensare a una somma di elementi scomponibili e preesistenti in colei o colui che diviene l’oggetto d’amore. Tale concezione, frutto del senso comune, contraddice, per Simmel, l’essenziale unità dell’amore che non è il risultato di diverse componenti, né può essere definito in alcun modo attraverso successive scomposizioni. D’altra parte il pensare l’amore come una somma di elementi ri...

Indice dei contenuti

  1. Titolo
  2. Ringraziamenti
  3. Uno - Io e Tu
  4. Due - L'arte del flirt
  5. Tre - Imparare ad Amarsi
  6. Quattro - Una questione di consistenza
  7. Bibliografia