La trappola Daesh

Lo Stato islamico o la Storia che ritorna

Pierre-Jean Luizard

• Editore: Rosenberg & Sellier
• Anno: 2017
• ISBN:
  9788878854864
• Argomento: Geschichte
• Categoria: Geschichte des 21. Jahrhunderts

«Lo scopo di questo libro è di spiegare il rapido successo dello Stato islamico e di capire come e perché le potenze occidentali sono cadute nella trappola che è stata tesa loro coinvolgendole nella sua guerra. Per fare ciò è indispensabile ripassare la Storia. Quella breve, con l’occupazione americana dell’Iraq, l’irruzione delle primavere arabe, ma anche quella estesa, con la genesi degli stati arabi creati sotto l’egida dei mandati britannici e francesi.
Perché sotto ai nostri occhi stiamo esattamente assistendo a un sovvertimento generale del Medio Oriente, per come lo conosciamo da circa un secolo, effetto diretto di un ritorno brutale – e tuttavia prevedibile – della Storia».
Contemporaneamente alla nuova edizione francese esce in italiano, corredata dagli interventi di Alberto Negri e Franco Cardini, l’opera molto discussa oltralpe di P.-J. Luizard, che ha voluto aggiornare l’analisi della manifestazione del Daesh sulla ribalta geopolitica con una nuova postfazione.

Capitolo 1. L’irruzione dello Stato islamico

La folgorante irruzione dello Stato islamico in Medio Oriente ha provocato una sorta di sbalordimento tanto sulla scena internazionale che a livello dell’élites politiche regionali. Per la prima volta, un gruppo salafita manifestava chiaramente l’obiettivo di occupare un territorio geografico con l’ambizione di costruire uno stato.

1.1. Gli ingredienti di un successo

Anche se il progetto dello Stato islamico è germogliato tra il 2012 e il 2013, è solo dal gennaio 2014, con l’occupazione di al-Fallūja, una delle più grandi città della provincia di al-Anbār – nell’Iraq occidentale –, che esso comincia a prendere forma: in quel momento un grande agglomerato urbano situato a soltanto 60 chilometri da Bagdad sfugge in maniera permanente al controllo di un governo che si mostra incapace di riconquistarlo. L’occupazione di questa città segna anche una forte rottura simbolica: al-Fallūja aveva vissuto momenti molto difficili, in particolare nel 2004, durante l’insurrezione delle principali tribù della città e dei dintorni contro l’occupazione americana. Dieci anni dopo, nonostante le temporanee illusioni di un riallineamento delle forze vive della popolazione locale al progetto patrocinato dagli Stati uniti, ossia la ricostruzione dello stato iracheno in un quadro federale, la defezione di al-Fallūja sembra mettere una pietra sopra l’integrazione di una delle comunità fondatrici della società irachena, la comunità araba sunnita.

Bisogna dire che, per diversi mesi, le autorità irachene e americane non si rendono conto dell’importanza della conquista di al-Fallūja. La politica dello struzzo li conduce a pensare che la perdita di questa città sia temporanea e che non abbia nessuna portata politica sull’insieme dell’Iraq. Ma, se torniamo sul modo in cui ha trionfato ciò che si può chiamare la “seconda insurrezione di al-Fallūja”, possiamo già vedervi un modus operandi tipico dello Stato islamico, che vedremo riprodursi nel mese di giugno nei governatorati iracheni situati più a nord, in particolare a Mosul. È questo modo di procedere specifico c...

Indice dei contenuti

• Prefazione
• introduzione alla edizione italiana
• Introduzione
• Capitolo 1. L’irruzione dello Stato islamico
• Capitolo 2. Da Sykes-Picot ad al-Ya’rubia, il ritorno della Storia
• Capitolo 3. In Iraq, uno stato contro la propria società
• Capitolo 4. Lo stato siriano raggiunto dal confessionalismo
• Capitolo 5. Verso uno sconvolgimento del Medio Oriente?
• Capitolo 6. La trappola Daesh
• Conclusione