La sfida della democrazia
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La sfida della democrazia

Uguaglianza, partecipazione, lotta alla povertà

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Uguaglianza, partecipazione, lotta alla povertà

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L'Italia e la lotta alla povertà nel mondo è la pubblicazione annuale che ActionAid realizza a partire dagli anni duemila per proporre una delle prime valutazioni sistematiche della cooperazione internazionale del nostro paese, in chiave di trasparenza e accountability. L'edizione attuale si arricchisce di un tema molto sentito dall'organizzazione, a partire dal quale ha costruito la propria strategia per i prossimi dieci anni: la qualità della democrazia. Lo scopo è promuovere e animare spazi di partecipazione democratica, coinvolgendo persone e comunità nella tutela dei propri diritti, e sfidando la nuova legislatura a impegnarsi in questo senso. Frutto di un rigoroso lavoro di ricerca, dal quale emergono dati aggiornati sulla povertà nel nostro paese, il rapporto mostra che in Italia, come nel resto dell'Occidente, negli ultimi quindici anni le disuguaglianze economiche sono cresciute. Al pari sono aumentate quelle sociali: non tutti possono avere accesso ai servizi fondamentali, e quelli erogati non hanno per tutti la stessa qualità. Si acuiscono, di conseguenza, anche le disuguaglianze di riconoscimento: il ruolo, i valori, le aspirazioni di ogni persona non sempre e non ovunque vengono riconosciuti dalla collettività e dalla politica. Tali disuguaglianze non sono un esito naturale dei rapporti economici e del progresso tecnologico: è necessario identificarne le cause nei processi di formazione della ricchezza, nelle politiche macroeconomiche e di regolamentazione, nelle politiche di sviluppo oltre che nel cambiamento del senso comune. Chi non ha reddito e ricchezza, chi non può accedere ai servizi fondamentali o accede a servizi di scarsa qualità e chi non si sente riconosciuto non può sviluppare la propria persona e vivere come desidera. Vengono negati diritti e libertà, cresce il senso di ingiustizia, si vive come non si dovrebbe vivere in un paese democratico dove, per dirla con Amartya Sen, lo sviluppo dovrebbe fare in modo che non esistano «illibertà» limitanti per la vita delle persone.

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Informazioni

Anno
2018
ISBN
9788868439095
Categoria
Sociology

Parte terza

L’Italia come attore globale:
una prospettiva di medio periodo

I. Un bilancio sull’impegno dei governi italiani nella XVII legislatura in tema di cooperazione allo sviluppo

1. Premessa.

L’identikit annuale sull’aiuto pubblico allo sviluppo dell’Italia realizzato da ActionAid quest’anno coincide con la fine della XVII legislatura. Con l’occasione, abbiamo deciso di realizzare un bilancio dell’attività parlamentare sui temi della cooperazione allo sviluppo utilizzando l’indice di produttività parlamentare elaborato da Openpolis. Un Parlamento che ha finalmente licenziato la tanto attesa legge di riforma della cooperazione italiana (legge 125/2014), ma che complessivamente continua a occuparsi poco di tematiche di sviluppo internazionale come, ad esempio, sicurezza alimentare e diritto alla terra. La tendenza a guardare prevalentemente all’ambito domestico si conferma anche per quanto riguarda l’attività legislativa in materia di immigrazione, dove gli atti prodotti sulla questione accoglienza hanno superato di gran lunga quelli relativi alla dimensione esterna delle politiche migratorie.
Sul fronte degli stanziamenti in aiuto pubblico allo sviluppo (APS), si conferma il trend di crescita del nostro paese. Tuttavia, se da un lato registriamo un aumento degli stanziamenti a valere sull’Agenzia italiana di cooperazione allo sviluppo, dall’altro è importante segnalare come il dato complessivo sull’aumento dell’APS italiano risulti fortemente determinato dal calcolo di una quota significativa della spesa in accoglienza (refugees in donor countries). Le migrazioni internazionali non condizionano soltanto la dimensione quantitativa della cooperazione, ma anche quella qualitativa. È certamente positivo l’aumento delle risorse di cooperazione verso i paesi di origine e transito dei migranti per intervenire sulle cosiddette «cause profonde»; tuttavia sempre più fondi di cooperazione allo sviluppo vengono impiegati per attività che poco hanno a che fare con la lotta alla povertà, come quelle per il controllo e freno dei flussi migratori verso i confini europei.
Il 2017 è stato l’anno della presidenza italiana del G7. Il nostro paese ha provato a rilanciare la cooperazione nel settore dell’agricoltura, sviluppo rurale e sicurezza alimentare e nutrizionale attraverso lo stanziamento di fondi addizionali, senza tuttavia ottenere il consenso degli altri paesi. Aumento del numero di affamati e mancanza di adeguati investimenti pubblici e privati ci allontanano inesorabilmente dall’obiettivo «fame zero» assunto nell’ambito della nuova agenda di sviluppo sostenibile 2030.

2. Il peso dell’Italia nella cooperazione allo sviluppo. Analisi comparata dei livelli quantitativi di aiuto pubblico allo sviluppo rispetto agli altri paesi donatori.

Secondo i dati preliminari del Development Assistance Committee (DAC) dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OECD), pubblicati nell’aprile 2018, il totale dell’aiuto pubblico allo sviluppo (APS) erogato dai paesi DAC nel 2016 è stato di 144 965,08 milioni di dollari, con un rapporto APS/RNL (reddito nazionale lordo) dello 0,32%1. Dei 28 paesi DAC soltanto cinque (Norvegia, Regno Unito, Svezia, Lussemburgo e Danimarca) hanno raggiunto l’obiettivo dello 0,7% APS/RNL. L’Italia nel 2016 ha registrato una percentuale dello 0,27%, un dato in crescita a partire dal 2010 (0,15%)2, e il trend positivo sembrerebbe confermarsi anche per il 2017 dal momento che il valore di previsione fornito dal DAC è dello 0,29%3. In termini assoluti, la quota di APS del nostro paese è passata dai 4003,37 milioni del 2015 ai 5087,39 del 2016 e dovrebbe raggiungere quota 5733,84 milioni di dollari nel 20174. Nel 2016, l’aiuto dell’Italia ha pesato sul totale DAC per un 3,51%.
Tabella 1. Classifica dei paesi DAC per spesa netta in aiuto pubblico allo sviluppo in termini assoluti, 2012-16 (milioni di dollari, prezzi correnti).
Tabella 1. Classifica dei paesi DAC per spesa netta in aiuto pubblico allo sviluppo in termini assoluti, 2012-16 (milioni di dollari, prezzi correnti).
Complessivamente, il dato provvisorio del valore dell’APS totale dei paesi DAC registra una lieve flessione negativa, in termini reali5, passando, dal 2016 al 2017, da 144 965,08 a 144 164,95 milioni di dollari. Ciò è dovuto alla riduzione della quota di APS impiegata per affrontare la crisi dei rifugiati (in-donor refugees costs)6 che dovrebbe passare dai 15 960 milioni di dollari del 2016 ai 14 170 milioni del 2017; rispetto al valore totale dell’APS, si è passati dall’11% al 9,7%. Al netto delle spese per i rifugiati, l’APS dei paesi DAC dovrebbe aumentare nel 2017 dell’1,1% rispetto al 2016, raddoppiando rispetto al 20007.
Figura 1. Rapporto APS/RNL per i paesi DAC, 2017.
Figura 1. Rapporto APS/RNL per i paesi DAC, 2017.
Fonte: rielaborazione ActionAid su dati OECD/DAC (aprile 2018).
Tabella 2. Evoluzione rapporto APS/RNL nei paesi G7, 2008-17.
Tabella 2. Evoluzione rapporto APS/RNL nei paesi G7, 2008-17.

L’aiuto pubblico allo sviluppo nel bilancio dello Stato

Il 23 dicembre 2017, il Senato della Repubblica ha licenziato in via definitiva la legge di bilancio 2018 (legge 205/2017) nella quale sono stati indicati gli stanziamenti – distinti per ciascuno stato di previsione della spesa dei singoli ministeri – destinati in tutto o in parte al finanziamento di interventi a sostegno delle politiche di cooperazione allo sviluppo, così come definiti dalla nuova Disciplina generale sulla cooperazione allo sviluppo8 e notificabili come APS. Nell’allegato9 allo stato di previsione della spesa del ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale (MAECI) viene indicata una spesa complessiva in APS per il 2018 di 5019,007milioni di euro ripartita per 8 ministeri (tabella 3). Si tratta di un valore in crescita rispetto alle previsioni della precedente legge di bilancio per il 2017 (approvata nel dicembre 2016) che stabiliva uno stanziamento di 4755,741 milioni di euro10. Dal punto di vista del...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Copyright
  4. Indice
  5. La sfida della democrazia
  6. Introduzione. Idee e proposte per la qualità della democrazia
  7. Parte prima. Oltre le sfide di «settore». La qualità della democrazia
  8. Parte seconda. Le grandi sfide della XVIII legislatura. Raccomandazioni di ActionAid
  9. Parte terza. L’Italia come attore globale: una prospettiva di medio periodo
  10. Conclusioni. Democrazia, un impegno costante